ollum è certamente il più complesso ed interessante personaggio
nella Terra-di-Mezzo. Cercare di definire il suo allineamento è
praticamente impossibile. Egli non appartiene ad alcuna delle categorie
discusse più sopra, e allo stesso tempo lo si potrebbe mettere in
ognuna di esse. Studiando il personaggio di Gollum, si vedono caratteristiche
in lui che sono buone, cattive e neutrali. Potete inserirlo nella
categoria del Bene perché, così come gli altri personaggi malvagi
nella Terra-di-Mezzo, un tempo fu buono. Egli possiede inoltre alcune
piacevoli caratteristiche che ti pongono in una relazione di amore-odio
nei suoi confronti. C.S. Lewis commentò su questo fatto: "Persino
il miserabile Sméagol, sebbene piuttosto tardi nella storia, ha
impulsi benigni" (13). Inoltre, alcune delle sue azioni, anche se
fatte con intenzioni malvagie, servono il Bene in modi misteriosi
e, qualche volta, comici.
Potete inserirlo nella categoria dei Neutrali semplicemente perché
non serve altro signore che sé stesso. E' giusto dire che l'Anello
è il suo padrone, ma egli desidera l'Anello per sé stesso e le sue
piccole brame. Non è intenzionato ad usare l'Anello per conquistare
il mondo, o i suoi abitanti. Tutto ciò che vuole fare è trovare
il suo "tesoro" e far ritorno alle sue caverne sotto le Montagne
Nebbiose. Gollum chiama Frodo "padrone", ma Frodo diviene il padrone
di Gollum in quanto è il Portatore dell'Anello, non per virtù della
sua persona.
Infine, potete inserirlo nella categoria del Male per la malvagità
nel suo personaggio. E' una creatura abbietta, piena di malizia,
e non esita ad uccidere, se gliene si lascia la possibilità. Ha
ucciso molte volte in passato, durante la sua lunga vita[9],
e il suo desiderio più grande è quello di uccidere colui che gli
ha rubato il suo "regalo di compleanno", l'Anello. L'unico modo
per asservirlo e renderlo "gentile" è con la forza, e minacciandolo.
Neppure lo stesso Tolkien poteva completamente comprendere la complessa
natura di Gollum. In una lettera a Sir Stanley Unwin, il suo editore,
scrisse: "Non mi affido a Gandalf [ovvero Tolkien] per rendere la
psicologia [di Gollum] comprensibile" (Lettere 121). Come
Tom Bombadil è un mistero per il mondo, e per Tolkien, per molti
versi, così lo è Gollum. Per render giustizia a Gollum, bisogna
considerarlo in una categoria a parte.
Smeagol è una creatura della razza degli hobbit. Vive al confine
delle Terre Selvagge, vicino al fiume Anduin, insieme alla sua gente.
E' qui che entra in contatto la prima volta con l'Unico Anello.
Uscito a pescare il giorno del suo compleanno, l'amico di Smeagol,
Deagol, trova un anello sul fondo del fiume. Quando Deagol si rifiuta
di dargli l'anello, "Ti ho già fatto un regalo per la tua festa,
e ho speso più di quanto potessi. Questo l'ho trovato io e lo terrò
io", Smeagol uccide il suo amico e prende per sé l'anello: "afferrò
la gola di Deagol, strangolandolo" (SdA 86). Di certo, egli non
sa che quello è l'Unico Anello di Sauron, e che esso ha già iniziato
a prender il controllo su di lui. Scopre che lo rende invisibile,
e inizia ad usarlo per rubare. Più tardi, egli viene cacciato dal
villaggio, rifiutato e disprezzato. L'Anello inizia a fare a pezzi
la sua mente, e lentamente lo trasforma in una creatura disgraziata.
Inizia a fare rumori gutturali, ed e' così che riceve il nome di
Gollum, poiché i rumori che emette suonano come "gollum". Un giorno
egli giunge alle Montagne Nebbiose, e abbandona il mondo della luce,
che ha iniziato ad odiare. Trova una caverna sotto le montagne,
e qui vive per centinaia di anni, in compagnia soltanto del suo
amato "regalo di compleanno".
È a questo punto che incontriamo per la prima volta Gollum nelle
opere di Tolkien. Lo Hobbit viene scritto come storia per
bambini, e Gollum è soltanto uno dei molti personaggi che Bilbo
incontra nel suo lungo viaggio. Bilbo trova l'Anello per caso, e
riesce a portarlo con sé, fuggendo da Gollum, e da una morte certa,
con l'aiuto dell'invisibilità data dall'Anello. Mentre scriveva
Lo Hobbit, Tolkien non aveva intenzioni più profonde con
il personaggio di Gollum, o anche con l'Anello, per quanto riguarda
ciò. Fu quando gli venne chiesto di scrivere un seguito a Lo
Hobbit, che l'Anello divenne il centro dell'intreccio, e Gollum
uno dei personaggi principali: "Smeagol non era.completamente immaginato
all'inizio, ma credo che il suo carattere fosse implicito, e necessitasse
semplicemente di attenzione" (Lettere 201).
Ne Il Signore degli Anelli, comprendiamo pienamente il significato
di questo incontro accidentale. L'anello che Bilbo trova, non è
soltanto un qualunque divertente anello magico, ma un'importante
arma da usarsi nella sopraggiungente lotta tra Bene e Male. Gollum
non è solo una patetica creatura che si nasconde sotto le montagne,
ma un personaggio che ha ancora un importante ruolo da giocare nelle
grandi faccende del mondo. E' questo un fatto di cui Gandalf è ben
conscio. Frodo pensa che sia un peccato che Bilbo non abbia ucciso
Gollum quando ne avuto l'opportunità, sotto le montagne. A ciò Gandalf
ribatte: "[Gollum] è legato al destino dell'Anello. Il cuore mi
dice che prima della fine di questa storia l'aspetta un'ultima parte
da recitare" (SdA 94). Sebbene Gollum sia una creatura malvagia,
Gandalf sente che è connesso con l'Anello, e che alla fine potrebbe
risultare utile. Gandalf non può vedere in quale modo questo avverrà,
ma sa che esistono alcune forze più grandi che controllano il destino
del mondo. Le ruote del mondo possono girare in modi misteriosi.
Gandalf sottolinea anche l'importanza del fatto che siano pietà
e misericordia a trattenere la mano di Bilbo dall'uccidere Gollum
(SdA 94). Questa è la ragione per cui Bilbo non è maggiormente intaccato
e danneggiato dal potere dell'Anello, non più di quanto lo sia realmente.
Gollum giunge in possesso dell'Anello uccidendo e ingannando, ed
esso lo muta in una creatura miserabile. Bilbo mostra pietà e misericordia,
quando lo ottiene, e questo è il perché egli non venga distrutto
dall'Anello. Esso semplicemente "cresce nella sua mente" ed egli
si sente "magro e teso" (SdA 79). L'atto di trattare il Male col
Bene è infatti uno dei temi nella mitologia di Tolkien, ed è stato
osservato da molti critici. Tutti sembrano essere della stessa opinione,
e sottolineano l'importanza di questo particolare atto di pietà
e misericordia, e che viene compiuto per libera scelta (Kocher 35-36,
W.H. Auden 58, Helms 43, 87). Più importante, lo stesso Tolkien
era di questa opinione. La salvezza viene raggiunta da "la sua precedente
pietà e perdono del male" (Lettere 234). Un fatto interessante
che riguarda la questione della libera scelta è che sono Bilbo e
Frodo ad esser coinvolti in tali scelte, ma esse sembrano sempre
concernere Gollum.
Gollum viene catturato da Sam e Frodo. Con l'aiuto dell'Anello,
lo obbligano a guidarli a Mordor, e ad aiutarli a trovare una strada
in tale oscuro paese. Durante il viaggio, Gollum inizia a sviluppare
certi sentimenti verso Frodo. Il suo odio per un Baggins (Bilbo),
che rubò il suo prezioso anello, si muta in amorevolezza nei riguardi
di un altro Baggins (Frodo). Mentre la loro relazione si sviluppa
in una sorta di reciproco affetto, Gollum diviene sempre più ambiguo.
In nostri termini, potremmo anche dire che sviluppa atteggiamenti
schizofrenici. Le due parti di Gollum vengono chiamate Servile e
Scurrile da Sam. Una parte di lui, Servile, vuole esser buona, ed
aiutare il suo nuovo padrone. L'altra parte, Scurrile, vuole soltanto
entrar in possesso dell'Anello e, con il suo aiuto, continuare il
suo male. Potrei andare molto oltre, comunque, dicendo che il suo
lato buono rappresenta Frodo in lui, e la parte malvagia rappresenta
Sam. I due hobbit evocano sentimenti tanto forti in Gollum che la
sua ambiguità viene parzialmente creata da loro. Per lui, Frodo
è Servile e Sam è Scurrile.
L'attitudine di Gollum nei riguardi di Sam è esattamente l'opposto
della sua attitudine verso Frodo. Egli odia Sam perché Sam lo odia.
Egli tratta Gollum con disprezzo, ed in un modo molto deprecabile.
Sam non può immaginare che Gollum possegga alcuna qualità positiva.
Per proteggere il suo padrone da questa abbietta creatura, Sam sta
sempre in guardia contro Gollum, non perdendo mai occasione per
sgridarlo o ferirlo. E' di certo per colpa di Sam che infine Gollum
decida di dar ascolto alla sua voce interiore malvagia, Scurrile.
Avendo raggiunto il punto in cui era in procinto di pentirsi e rendersi
totalmente devoto a Frodo, viene toccato da alcune parole molto
dure da parte di Sam. Incapace di accettare ancora questa mancanza
di fiducia in lui, Gollum si lascia andare a Scurrile, e decide
di sbarazzarsi dei due hobbit (SdA 766-767). Questo passaggio è
molto forte ed emozionale. Momentaneamente, mentre Sam e Frodo sono
addormentati, Gollum torna ad essere Smeagol, e avverte il peso
dell'età, ed il pesante fardello di essere uno schiavo sottomesso
all'Anello:
«Per un attimo fugace, se uno dei dormienti l'avesse potuto vedere,
avrebbe avuto l'impressione di mirare un vecchio Hobbit stanco, logorato dagli
anni che lo avevano trascinato assai oltre il suo tempo, lungi dagli amici e dai
parenti, dai campi e dai fiumi della giovinezza, ormai nient'altro che un vecchio
e pietoso relitto».
Qui ci viene mostrato che Gollum non è interamente malvagio. Egli è infatti
stanco della sua perversità, e vuole morire pacificamente, come
avrebbe dovuto fare, molte centinaia di anni prima. Egli può ancora
ricordare un tempo in cui non aveva alcuna conoscenza dell'Anello.
Si ricorda di una vita ordinaria e felice, e sa che la sua vita
avrebbe potuto non esser colmata di miseria senza fine. Io per primo,
sono stato colpito da questa apparente tristezza e rimorso che prova.
Fa stupire quanto (poco) attentamente Wilson e Muir abbiano letto
Il Signore degli Anelli, prima di scrivere le loro recensioni.
Una questione che si solleva di conseguenza è se dobbiamo biasimare
Sam per la sua mancanza di fiducia. Egli sta solo cercando di proteggere
il suo padrone, e visto il passato di Gollum, Sam sente che non
possono fidarsi di lui. Lo stesso Tolkien non è così indulgente.
Egli è oltre modo duro con Sam in alcune delle sue lettere, e lo
biasima per il fallimento nel pentimento di Gollum (110, 221, 234n).
D'altro canto, ci dice anche che questo fu per il meglio: "Sebbene
l'amore [per Frodo] si fosse fortificato giorno dopo giorno, esso
non avrebbe potuto strapparlo alla padronia dell'Anello" (330) In
altre parole, non si sarebbero potuti mai fidare di Gollum completamente.
"Lui lo odiava [l'Anello] ed amava, così come odiava ed amava se
stesso. Non poteva liberarsene: non aveva più alcuna forza di volontà"
(SdA 89).
Alla fine, sarà Gollum a salvare la battaglia. Sulla cime del Monte
Fato, Frodo decide di non gettarlo (l'Anello, N.d.T.) nel fuoco
dove un tempo era stato forgiato. Egli lo reclama per sé, e facendo
questo, persegue la causa di Sauron. Gollum salta addosso a Frodo
e gli stacca con un morso il dito che porta l'Anello. Nel suo finale
momento di gioia, Gollum salta oltre il bordo e giù nella fornace.
L'Anello viene distrutto dopo tutto. Ancora, vediamo che gli intenti
malvagi perseguono la causa del bene. Senza l'aiuto di Gollum, l'Anello
non sarebbe mai stato distrutto. Sauron avrebbe certamente catturato
Frodo, e il mondo sarebbe piombato nella tenebra eterna.
Dobbiamo forse giudicare l'ultima azione di Gollum come un atto
di bontà? La risposta è di sicuro no. Se Gollum fosse stato capace
di impedirlo, non sarebbe mai precipitato nelle fiamme. Sarebbe
fuggito con l'Anello e, alla fine, Sauron avrebbe trovato anche
lui. Anche se proviamo simpatia per lui, e gratitudine, è un atto
di malvagità che salva il mondo, non un atto di bontà: "Gollum [è]
miserevole, ma muore in persistente malvagità" (Lettere 234).
Marion Zimmer Bradley suggerisce che sia un inconscio atto di amore
che fa saltare Gollum giù dal precipizio, e che "egli genuinamente
salva Frodo, che ama tanto quanto odia" (123). Su questo punto,
credo che Bradley si sbagli. Gollum è al di là di qualsiasi sentimento
d'amore quanto prende l'Anello a Frodo. Suggerire che egli si suicidi
per amore di Frodo è ingannevole. E' un atto del Male. Non è amore
che sente, ma desiderio, un incontrollabile desiderio per il suo
"tesoro". Sulla cima di Monte Fato, egli è al di là di ogni bontà.
Egli aveva già realizzato di essere oggetto di reprimende da parte
di Sam, e di lì in avanti vi sono solamente pensieri malefici nella
sua mente.
"Gollum è per me soltanto un 'personaggio' - una persona immaginaria - che affrontava
le situazioni agendo così e così sotto tensioni opposte" (Letters 233).
È ciò che è, e nient'altro. Ancora, abbiamo un personaggio che non rientra in
nessuno stereotipo preconcetto. Vediamo un personaggio che è un po' misterioso
per noi, così come Tom Bombadil. Quando arriva a Gollum, Tolkien non ha intenzione
di guidarci per farci adottare una certa opinione, ad esempio che Gollum sia definitivamente
malvagio. Ci lascia, in quanto lettori, decidere cosa alla fine pensare di questa
creatura. Gollum è complesso perché non possiamo definirlo facilmente. E' Malvagio,
Buono e Neutrale, tutto in uno, e questo è il motivo per cui abbiamo tante impressioni
differenti su di lui.
[9] Gollum ha almeno seicento anni, ma tutto
ciò a causa dell'Anello. un Portatore dell'Anello non muore, "continua
semplicemente, fin quando ogni singolo minuto è stanchezza ed esaurimento".
Gollum si suppone dovesse vivere solo circa un centinaiod'anni,
ma l'Anello estende la sua vita, sebbene non gli doni più vita.
"E se [il Portatore] adopera spesso l'Anello per rendersi invisibile,
sbiadisce" (SdA 60), ovvero, alla fine non sarà niente più
che un'ombra; un morto vivente.
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