L'arte di fare la birra di Massimo Faraggi |
l procedimento delineato prevede l'uso dell'estratto di malto,
permettendo quindi di evitare il processo di preparazione vera e
propria del mosto mediante infusione o decozione. Il procedimento
"completo" e' usato da quasi tutte le birrerie e anche da diversi
"homebrewers", ma richiede una attrezzatura piu' completa e una
tecnica che esula dagli scopi di questa mini-guida. In generale tutto quello che scrivo deriva da esperienza diretta, cioe' da quanto effettivamente provato; ho lasciato da parte le cose lette nei libri e non ancora sperimentate.
PREPARAZIONE
2. Scaldare nel pentolone almeno meta' dell'acqua insieme ai grani di orzo o malto, questi ultimi si possono mettere in un sacchetto di mussola. Il resto dell'acqua va tenuto in frigo od in freezer da qualche ora prima. 3. Se si usano grani, a 70-75 C. circa spegnere e mantenere ancora i grani per 20-30 minuti nell'acqua calda, poi eliminarli; se si e' usato il sacchetto e' piu' facile, riimmergerlo nell'acqua alcune volte agitandolo e poi rimuoverlo. 4. Quando l'acqua bolle aggiungere gli altri ingredienti (tranne il lievito ed una manciata di luppolo). Il tempo preciso di bollitura e' importante solo per il luppolo; zucchero e estratto di malto devono sciogliersi e bollire per un tempo superiore a 20 minuti. Conviene quindi aggiungere prima il luppolo e prendere il tempo dal questo momento, poi con calma gli altri ingredienti. 5. Lasciare bollire, mescolando per far sciogliere zucchero ed estratto e per far affondare il luppolo. Il coperchio va tolto o tenuto parzialmente. Bollire vivacemente ma fare molta attenzione, a volte il contenuto del pentolone cerca di fuoriuscire dallo stesso quando meno ve l'aspettate! 6. Nel frattempo, prendere 500 ml. di mosto, aggiungere l'acqua fredda o fresca per portarlo a circa 35, max 40 C e metterlo in una bottiglia o meglio in un thermos. Aggiungere il lievito e agitare. 7. Dopo 50 minuti, cioe' 10 minuti prima di spegnere, aggiungere la manciata di luppolo residua. A seconda della ricetta, questa aggiunta puo' non essere prevista, o invece ve ne possono essere diverse a tempi determinati. 8. Dopo 60 minuti dal 3., spegnere e far raffreddare il piu' in fretta possibile, ad esempio mettendo la pentola in una vasca piena di acqua fredda. 9. Quando il mosto e' tiepido, mettere buona parte dell'acqua fredda messa da parte nel tino di fermentazione e travasare il mosto nel tino poco alla volta, attraverso il setaccio. Sciacquare con l'acqua fresca i residui di luppolo (che sara' impregnato di estratto) rimasti nel setaccio, toglierli e ripetere fino a travasare tutto il mosto nel tino. 10. Aggiungere eventualmente l'acqua rimasta fino ad ottenere la quantita' di mosto desiderata. Il mosto dovrebbe essere ora a 20-25C. Se si desidera misurare la gradazione saccarometrica questo e' il momento. 11. Nel frattempo la bottiglia con il mosto ed il lievito dovrebbe aver cominciato a sviluppare una densa schiuma (dovrebbe essersi "attivato"). Quando cio' e' avvenuto ed il mosto nel tino si e' raffreddato versare il lievito attivato nel tino e mescolare molto vigorosamente per ossigenare il mosto. 12. Chiudere non ermeticamente con uno straccio od un coperchio e portare il tino nel luogo scelto per la fermentazione. NOTE
FERMENTAZIONE
Dopo qualche ora dall'aggiunta del lievito dovrebbe iniziare la fermentazione. Il mosto comincia a "frizzare" producendo una schiuma densa sempre piu' consistente. Questo avviene normalmente dopo 5 - 15 ore dall'aggiunta del lievito a seconda del tipo di lievito impiegato. Se cio' non avviene, provare a rimescolare energicamente, verificare se l'ambiente e' troppo freddo e se necessario ripetere l'attivazione e l'aggiunta del lievito (punti 7 e 11) 13. Dopo 24 ore circa dall'aggiunta del lievito, se la schiuma si e' formata, bisogna rimuoverla facendo attenzione a togliere tutte le particelle di lievito "morto" senza farle ricadere nel mosto. Togliere anche quelle lungo le pareti del tino. 14. Dopo altre 24 ore ripetere come sopra. 15. Lasciare il mosto indisturbato per il resto della fermentazione. La fermentazione dura normalmente 4-7 giorni. Ci si puo' accorgere che e' finita dall'assenza di schiuma e di "frizzio"; se si ha un densimetro verificare che la O.G. abbia terminato la sua discesa. La densita' finale dovrebbe essere circa 1/4 di quella iniziale. Se e' decisamente superiore ma non scende ulteriormente la birra non e' riuscita (caso raro). 16. Lasciar riposare il mosto per un paio di giorni, senza muoverlo per lasciarlo decantare fino a perder gran parte della sua torbidezza. NOTE 17. Calcolare 6 o 7 grammi di zucchero per litro di birra e disciogliere in mezzo litro di acqua. Far bollire e raffreddare. 18. Travasare la birra con cautela in un altro contenitore di capacita' adeguata, con il sifone o tramite eventuale rubinetto, stando attenti a non raccogliere il lievito depositato sul fondo. Non filtrare la birra. 19. Versare l'acqua zuccherata nella birra e mescolare gentilmente 20. Imbottigliare lasciando 3-4 cm. di aria tra birra e tappo se si usano bottiglie da 33 cl., o in proporzione per bottiglie diverse. [18b. In alternativa si puo' travasare direttamente dal tino alle bottiglie, dopo aver diviso equamente nelle bottiglie l'acqua zuccherata] 21. Lasciare le bottiglie per una settimana in un luogo abbastanza caldo (20-25 C). 22. Dopo una settimana, trasferire se possibile la birra in un luogo piu' fresco (10-15C), comunque non troppo caldo ed al riparo dalla luce. <>23. Dopo 1 o 2 settimane la birra sara' gia' limpida con il lievito depositato sul fondo, ma dovra' maturare ancora per essere buona. Birre leggere: 3-4 settimane almeno, meglio 2 mesi, fino a 6 mesi Birre medie: 6 settimane almeno, meglio 3 mesi, fino a 8-10 mesi Birre forti e/o molto luppolate: almeno 3-4 mesi, fino a oltre 1 anno. 24. Effettuare periodiche e abbondanti analisi gustative del prodotto (burp!) NOTE NOTA GENERALE: in tutte le fasi di preparazione, in particolare
travasi vari, cercare di non introdurre aria nel mosto, TRANNE CHE
AL PUNTO 11. Questo per minimizzare i rischi di ossidazione a anche
di infezione. << INGREDIENTI | STERILIZZAZIONE
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