Breve storia di Arda
di Micheal Martinez - Traduzione di Giuseppe Truono

 

Gli Ainur
(Primi Santi)

La mitologia di JRR. Tolkien su Arda (il Reame, la Terra) comincia con Ainulilandë (la Musica degli Ainur), una storia che parla di Ilúvatar, Dio, e degli Ainur (i Primi Santi). Gli Ainur erano i primi figli del pensiero di Ilúvatar e cantavano per lui, all'inizio singolarmente, poi insieme in piccoli gruppi, infine si confusero tutti in un grande coro.

Melkor (colui che si leva in possanza), il più grande degli Ainur, si staccò dal tema principale, creandone uno tutto suo causando una forte dissonanza nella Musica. Ciò accadeva durante il Primo Tema. Ilúvatar rispose a tale dissonanza inserendo un Secondo Tema, nel quale Manwë, fratello di Melkor, cantò la parte principale.

Ma Melkor si oppose anche al Secondo Tema, guidando altri Ainur rivoltosi nella loro musica impudente, che si scontrava con la bellezza del Tema. A questa Ilúvatar stesso rispose con un Tema che gli Ainur non poterono penetrare e del quale non riuscivano nemmeno a trovare la fonte.

Ed Ilúvatar fece cessare la Musica degli Ainur, e mostrò loro una visione che diede un nuovo significato alla loro musica. Molti degli Ainur rimasero affascinati dalla Visione di Ilúvatar ed i più importanti tra loro desiderarono ardentemente di dar vita alla Visione.

Ilúvatar acconsentì, e creò Eä (il Mondo che È). Dunque gli Ainur entrarono in Eä, dove successivamente fu loro attribuito il nome di Valar (I Potenti), coloro che plasmarono l'universo ed il mondo. Il più importante tra i Valar fu Manwë, che era colui che si occupò principalmente dell'aria. Ulmo ed Aulë lavorarono con lui e si occuparono principalmente dell'acqua e della fabbricazione della Terra.

Anche Melkor entrò in Eä, e sebbene lavorò con gli altri per innumerevoli anni, bramava per sé Arda. Quando la sua brama fu incontenibile, assalì gli altri Valar. All'inizio ebbe la meglio ma l'intervento di Tulkas cambiò le sorti dello scontro. Melkor lasciò Arda e si rifugiò nella tenebra esterna, dalla quale osservava in agguato il lavoro dei Valar.

I Valar ed i Maiar completarono la creazione di Arda, crearono le piante e gli animali, la illuminarono costruendo due Lampade, Ulluin (a nord) ed Ormal (a sud). Fra le Terre essi crearono un grande lago, e nel lago posero un'isola, Almaren, dove poterono gioire della Luce delle Due Lampade.

Ma mentre i Valar si riposavano dalle fatiche della creazione, Melkor ritornò in Arda, chiamando in Eä molti degli Ainur che con lui si erano contrapposti al Tema di Ilúvatar, e li guidò nella regione più settentrionale di Arda nella quale costruirono la fortezza Utumno.

Quando Melkor si sentì pronto, distrusse le Due Lampade e molto di quello che i Valar avevano costruito. I Valar si adirarono, ma non riuscirono ad acciuffare Melkor che era tosto tornato ad Utumno. Lì si stabilì con molti Ainur corrotti, di questi, i più potenti erano: Sauron, Gothmog Signore dei Balrog, Drauglin il padre dei lupi-mannari, Thuringwethil, ed altri servitori del male. Ma non tutti gli rimasero fedeli. Di questi Ungoliant fuggì nelle regioni occidentali di Arda.

I Valar si stanziarono nella regione che chiamarono Aman (Benedetta). Crearono una nuova catena montuosa, i Pelóri, e fortificarono la loro terra (Valinor) contro Melkor. Infatti erano riluttanti ad ingaggiare una nuova guerra con Melkor per il timore di danneggiare i luoghi che Ilúvatar aveva scelto per i suoi Figli (Elfi ed Uomini.

In Valinor i Valar crearono due nuove fonti luminose, Telperion l'Argento e Laurelin il Dorato, i Due Alberi che illuminavano gran parte di Aman. Ma al di fuori di Valinor, nell'oscurità sotto le catene meridionali delle Pelóri, Ungoliant tesseva la propria tela, creando così una regione all'interno di Avathar ove nessuno mai si avventurava.

Intanto la pazienza dei Valar fu ricompensata. Infatti scoprirono i Quendi che cantavano sotto le stelle nelle terre di Cuiviénen, situate tra i piedi delle colline di Orocarni e le montagne delle Terre orientali.

Con grande rammarico i Valar scoprirono che anche Melkor era venuto a conoscenza del risveglio dei Quendi e intimoriti per le sorti dei Figli di Ilúvatar decisero di porre fine al suo regno nella Terra-di-mezzo. Cominciò così la Guerra del Potere, ed il mondo fu cambiato dai grandi tumulti generati dallo scontro. Ma Melkor fu sconfitto e Utumno distrutta, salvo un piccolo avamposto ad ovest, Angband, ed alcune piccole fortezze. Melkor fu portato a Valinor, e quivi rinchiuso in Mando, dalle cui sale Melkor non poteva scappare. Qui per lunghi anni Melkor rimase rinchiuso finché non fu rilasciato sulla parola, e scoprì che i Quendi erano stati portati a Valinor e che erano cresciuti in numero ed avevano creato una civiltà incredibile.

Melkor quindi decise di vendicarsi dell'umiliazione della prigionia colpendo i Quendi, i Figli di Ilúvatar. Con questo proposito cercò di accattivarsi le loro simpatie, ma i Vanyar ed i Teleri non lo ascoltarono. Solo i Noldor soccombettero agli inganni di Melkor e, col tempo, i loro principi più importanti, Fëanor e Fingolfin, finirono con lo scontrarsi e solo l'intervento dei Valar portò alla scoperta dei disegni di Melkor.

Melkor riuscì a fuggire da Valinor e ad eludere gli inseguitori. Ad Avathar ottenne l'aiuto di Ungoliant, quindi tornò indietro portandola con sé a Valinor con il suo ausilio distrusse i Due Alberi. Ammazzarono Finwë, il re dei Noldor, e si impadronirono dei Silmarilli, nei quali la luce dei Due Alberi era stata racchiusa da Fëanor.

Poi Melkor ed Ungoliant fuggirono nella Terra-di-Mezzo, ma ben presto litigarono per il possesso dei Silmarilli e Melkor dovette ricorrere all'aiuto dei Balrog per averla vinta. Ungoliant scappò via e si rifugiò nei promontori a sud del Dorthonion, si accoppiò con altre terribili creature e generò i Grandi Ragni, che tormentarono la Terra-di-Mezzo per molte epoche successive.

Melkor si stabilì ad Angband, la ricostruì e reinstallò il suo regno nella Terra-di-Mezzo facendo la guerra ai Quendi che lì si trovavano. Ma tosto i Noldor lo inseguirono nella Terra-di-Mezzo con lo scopo di recuperare i Silmarilli e si allearono con i Sindarin e con gli Atani.

Col tempo Melkor ebbe il sopravvento, ma divenne troppo fiducioso e non eliminò i pochi Elfi e Uomini sopravvissuti al massacro. Da questi venne Eärendil, il marinaio Mezzo-Elfo, che con il potere di uno dei Silmarilli (recuperato da Beren) s'imbarcò per Valinor e giuntovi, chiese perdono per i Noldor e aiuto per i Sindarin e per gli Uomini impegnati nella guerra contro Melkor.

I Valar impietositi dalla richiesta di Eärendil inviarono un grande esercito ed intrapresero così la cd Guerra della Collera contro Melkor ed i suoi servitori. Il mondo fu ancora una volta sconvolto e molte terre furono distrutte ed altre terre emersero. Ma alla fine Melkor fu sconfitto, scacciato da Arda e confinato nella tenebra di Eä. Indebolito, egli restò confinato nella tenebra e la profezia dice che avrebbe riacquistato le sue forze ed assalito Arda alla Fine.

I Valar ricompensarono gli Atani per il grande contributo dato nella lotta contro Melkor, ma nel farlo gettarono il seme per un ulteriore cambiamento nel mondo. Diedero infatti agli Atani che vivevano in Arda una vita più lunga di qualsiasi altra schiatta Umana, ma non l'immortalità che era destino dei soli Elfi.

Agli Atani fu donata l'isola di Elenna nella quale dimorare e che gli Atani chiamarono Númenor e divennero i Dúnedain, re degli Uomini. Per molto tempo essi vissero in pace e grande amicizia con il popolo degli Elfi (costituito da coloro che non erano partiti per Valinor dopo la Battaglia della Collera dei Valar). Ma, irretiti da Sauron servo di Melkor, ben presto presero ad invidiare la sorte e la fortuna degli Elfi.

Nella Terra-di-Mezzo Sauron ed altre creature di Melkor, erano riusciti a sfuggire all'Armata di Valinor e crearono un nuovo regno dell'Oscurità nei territori meridionali di Mordor. Sicuro che i Valar non si accorgessero di lui, Sauron lottò con i Quendi per il controllo della Terra-di-Mezzo, ma i Dunedani tornarono in forze ed offrirono il loro aiuto ai Quendi.

Quindi Sauron volse la sua attenzione a Númenor e percepì il malcontento che si diffondeva tra di loro. Col passare del tempo soprattutto per colpa delle menzogne di Sauron, i Numenoreani arrivarono a disprezzare il culto dei Valar ed allestirono una grande armata con l'intenzione di assaltare Aman.

I Valar non fecero nulla per contrastarli, tanto che essi arrivarono a mettere piede ad Aman ed a proclamarla loro dominazione. Allora Ilúvatar mostrò tutto il suo potere e scosse la terra cambiando ancora una volta la faccia del Mondo. Le flotte dei Dunedani furono sommerse e coloro che avevano messo piede ad Aman, seppelliti dalle colline.

Númenor fu sommersa ed Aman e le isole limitrofe furono spostate per sempre dal circolo del mondo affinché gli Uomini non potessero più vederla.

I Valar non abbandonarono Arda, e quando Sauron si ridestò nella Terza Età, essi mandarono dei propri emissari in aiuto dei popoli della Terra-di-Mezzo nella Guerra del Potere. L'invio degli Istari fu l'ultimo intervento diretto dei Valar negli affari dei Figli di Ilúvatar. Degli Istari il più grande fu Mithrandir (Gandalf) che sconfisse l'ultimo Balrog ed aiutò i popoli della Terra-di-Mezzo a debellare definitivamente Sauron.

I Quendi
(Coloro che parlano con voci, o Elfi)

Il primo popolo parlante a risvegliarsi nella Terra-di-Mezzo furono i Quendi, gli Elfi, chiamati pure i Figli più Antichi di Ilúvatar (mentre gli Atani, ovvero gli Uomini, sono i Figli più Giovani di Ilúvatar ed i Nani i Figli Adottivi). I Quendi erano destinati a vivere ad Arda fino alla Fine di tempi, ed il loro spirito non lasciava mai Eä. Così essi potevano, se il loro corpo periva, con il favore di Ilúvatar e dei Valar, reincarnarsi in un nuovo corpo.

I Quendi furono divisi in tre schiatte: i Vanyar, i Noldor ed i Lindor. I Vanyar erano il gruppo meno numeroso ed i più saggi tra i Quendi. Amavano la foresta e gli spazi aperti, e molti di loro, se non addirittura tutti, avevano i capelli del colore dell'oro.

I Noldor erano gli artigiani dei Quendi, costruttori di cose ed inventori. Vivevano per lo più nelle colline e nelle montagne ed erano minatori e fabbri.

I Lindor erano i cantanti più dotati tra i Quendi ed amavano moltissimo l'acqua.

Quando il Vala Oromë scoprì i Quendi in Cuiviénen molto si dispiacque del fatto che Melkor fosse a conoscenza della loro venuta. Su richiesta di Oromë i Valar si riunirono in un grande concilio che decise di muovere guerra a Melkor e trasferire i Quendi ad Aman.

Quando la guerra terminò Oromë tornò dai Quendi e li invitò alla corte dei Valar. MA questi rifiutarono poiché non conoscevano i Valar e li temevano. Allora Oromë scelse tra di loro tre ambasciatori, uno per ogni schiatta e li portò con sé e mostrò loro Aman Questi tre erano Ingwë, Finwë ed Elwë. Di questi tre, solo Ingwë ed il suo popolo trovò alla fine pace in Aman fino alla Fine.

Ingwë persuase tutti i Vanyar a seguirlo in Aman, ed intraprese la Grande Marcia mopstrando agli altri la strada da seguire. Finwë convinse la metà dei Noldor ad intraprendere il viaggio e s'incamminò con parte del suo popolo al seguito dei Vanyar. Elwë, aiutato da suo fratello Olwë, persuase più della metà dei Lindar ad intraprendere la Grande Marcia, ma furono i più riluttanti dei Quendi a lasciare le proprie terre, e così furono chiamati Teleri, gli Ultimi arrivati.

I tre gruppi di Quendi che intrapresero la Grande Marcia furono sucessivamente chiamati Eldar, il popolo delle Stelle, anche se questo appellativo fu originariamente escogitato da Oromë per tutto il popolo dei Quendi. Coloro che restarono a Cuiviénen furono detti Avari, i Riluttanti, per il loro rifiuto all'invito dei Valar.

I Teleri si divisero lungo il cammino. La prima divisione si ebbe quando Lenwë, uno dei loro capitani, giunto alle sponde dell'Anduin, tornò indietro. Egli portò con sé circa un terzo dei Teleri, che presero il nome di Nandor. Poi, nel Beleriand, mentre aspettavano di entrare in Aman, i Teleri si divisero di nuovo poiché alcuni di loro si misero alla ricerca di Elwë che, rapito dall'incantesimo di Melian la Maya si era perso nella foresta di Nan Elenoth.

Quando per i Teleri giunse il momento di lasciare la Terra-di-Mezzo, coloro che si erano fermati a cercare Elwe furono lasciati indietro dai compagni tanto che si diedero il nome di Eglath, il Popolo Abbandonato. Ma un altro gruppo di Teleri restò nella Terra-di-Mezzo. Essi, guidati da Cirdan, si fermarono lungo le coste della Terra-di-Mezzo per amore della compagnia di Osse, Maia del Belegaer incaricato di sorvegliare le coste della Terra-di-Mezzo. Essi divennero i Falathrim, il Popolo della Costa.

Quei Teleri che giunsero in Aman, circa la metà del gruppo originariamente partito, erano guidati da Olwë. Lì divenne loro re, ma mentre i Vanyar ed i Noldor si stabilirono proprio in Aman, i Teleri scelsero si stanziarono per lungo tempo su Tol Eressëa, finché Olwë non giunse ad insegnar loro come costruirsi delle navi (come precedentemente aveva fatto con Cirdan).

Ingwë e Finwë costruirono la città di Tirion sulla collina di Tuna nella Calacirya, la sola valle della catena dei Pélori. Col passare del tempo Ingwë e la sua gente abbandonarono la città e si stabilirono in vari posti in Valinor.

Olwë e la sua gente si fermarono infine sulle coste di Aman, e con l'aiuto del popolo di Ingwë costruirono la citta di Alqualondë, il Porto dei Cigni. Per molti anni gli eldar prosperarono in Aman, aumentando in numero ed apprendendo numerose notizie dai Valar e daui Maiar.

Finwë prese due mogli, una cosa senza precedenti tra gli Eldar. Miriel, la sua prima sposa, morì giovane dopo aver dato alla luce Fëanor. E sebbene Finwë fosse profondamente addolorato, desiderava altri figli, quindi si risposò co Indis, sorella di Ingwë. Indis diede a Finwë tre figlie femmine e due maschi: Findis, Faniel, Irime e Nolofinwë ed Arafinwë. Nolofinwë fu successivamente noto come Fingolfin, il più grande tra i Noldor della Terra-di-Mezzo.

Fëanor crebbe geloso e presuntuoso e non volle avere nulla a che fare con i fratellastri. Sposò Nerdanel, figlia di Mahtan, uno dei più grandi fabbri tra i Noldor che aveva appreso la sua arte direttamente dal Vala Aulë. Fëanor fu a lungo contento di far da padre ai suoi figli (Nerdanel gliene aveva dati sette) e di apprendere l'arte mineraria e metallurgica.

Col passare del tempo Fëanor diventò il più grande Eldar nelle arti e plasmò i Silmarilli, conservando in essi per sempre la luce dei Due Alberi; creò i Palantiri, " coloro che sorvegliano da lontano "; inventò silima, una sostanza che brillava di luce propria ed altre cose sorprendenti.

Ma Fëanor fu irretito da Melkor che gli indurì il cuore e gli chiuse gli occhi. Melkor convinse Fëanor che il fratellastro Fingolfin stesse cercando di sostituirlo nel cuore e nell'affetto del padre Finwë. Un giorno infatti mentre erano nella torre del padre, daventi a molta gente Fëanor sguainò la spada e minacciò Fingolfin. I Valar avvisati di quanto stava accadendo mandarono a chiamare Fëanor e lo mandarono via da Aman, in esilio in una regione a nord di Valinor con tutta la sua famiglia. Finwë allora volle andare con suo figlio e molti altri Noldor li seguirono nell'Esilio. Essi costruirono la città di Formenos.

Melkor intanto, approfittanto del momento di distrazione dei Valar, aveva distrutto i Due Alberi. I Valar si riunirono di nuovo in concilio nell'anello della sorte e giunsero alla concvlusione che l'unica possibilità di riportare in vita i Due Alberi della Luce era quella di infrangere i Silmarilli costruiti da Fëanor.

Essi mandarono a chiamare Fëanor ma questi, il cui cuore era stato abilmente indurito da Melkor ed i cui occhi non vedevano che quello che Molkor voleva che vedessero, rifiutò di consegnare i Silmarilli. Tosto sopraggiunse un messaggero che portò la notizia dell'attacco di Melkor alla casa di Finwë, dell'uccisione di Finwë stesso e del furto dei Silmarilli.

Fëanor accecato dall'ira convocò i Noldor a Tirion violando così l'editto dei Valar. Ma i Valar non intervennero né per punirlo né tantomeno per influenzare le decisioni che i Noldor dovevano prendere. Fëanor infatti parlò ai Noldor esortandoli a lasciare Valinor ed i Valar ed a seguirlo nella Terra-di-Mezzo. Poi pronunciò il Grande Giuramento. Giurò su Ilúvatar e chiamò Manwë ed il Monte Taniquetil, invocando su di sé il Buio Eterno se non fosse riuscito a vendicare Finwë e a recuperare i Silmarilli. Con lui giurarono i suoi figli ed altri Noldor.

Dopo Fëanor presero la parola Fingolfin e Turgon che si pronunciarono contro Fëanor ed invitarono i Noldor alla calma. Ma i cuori dei Noldor erano oramai infiammati e pochi diedero retta alle parole dei due. Si decise dunque di partire e tra i Noldor cominciarono a diffondersi i primi malcontenti. Gran parte dei Noldor voleva che a guidarli fosse Fingolfin, il loro re. E Fingolfin pressato dalle richieste del suop popolo ma soprattutto per amore di suo figlio Fingon, deciso a partire con Fëanor, partì coi Noldor.

Ora il gruppo dei partenti si era frazionato in due blocchi. Uno, più piccolo, guidato da Fëanor costituiva l'avanguardia. Seguiva il gruppo di Fingolfin che era tra l'altro il più consistente. Fëanor, giunto ad Alqualondë, cercò di convincere i Teleri a partire con lui, ma questi, guidati da Olwë, non ne vollero sapere né di partire né di traghettare i Noldor. Allora Fëanor colto dall'ira si diresse verso il porto con l'intenzione di far sue le loro navi.

I Teleri si opposero, i Noldor sguainarono le spade e la lotta si fece cruenta. Intanto sopraggiunse il gruppo di Noldor capeggiatop da Fingolfin che vedendo ciò che accadeva, senza chiedersi nemmeno il perché, andò in aiuto dei suoi fratelli. Si consumò così il primo Fratricidio della storia elfica.

In questo sopraggiunse un araldo dei Valar che a gran voce pronunciò quella che fu poi chiamata Profezia del Nord o Sorte dei Noldor:

« Lacrime innumerevoli voi verserete; e i Valar fortificheranno Valinor contro di voi e ve ne escluderanno, sì che neppure l'eco del vostro lamento varcherà le montagne. Sulla Casa di Fëanor, l'ira dei Valar piomberà da occidente fino all'oriente estremo, ed essa sarà anche su tutti coloro che ne seguiranno i membri. Il loro Giuramento li impellerà, e tuttavia li tradirà, per sempre privandoli di quei tesori che hanno giurato di perseguire. Ad un'infausta fine volgeranno tutte le cose che essi ben cominciano; e questo accadrà per tradimento dell'una stirpe verso l'altra, e per la paura di tradimento. Gli Spodestati, essi saranno per sempre.

« Voi avete sparso ingiustamente il sangue dei vostri fratelli e avete insozzato la terra di Aman. Sconterete il sangue col sangue, e fuori di Aman dimorerete nell'ombra di Morte. Ché, sebbene Eru vi abbia destinati a non morire in Eä e sebbene le malattie non vi assalgano, pure potete essere uccisi, e uccisi sarete: da armi e tormento e dolore; e i vostri spiriti raminghi verranno poi a Mandos. Ivi a lungo dimorerete bramando i vostri corpi, e troverete scarsa pietà sebbene tutti coloro che avete ucciso impetrino per voi. E coloro che perdureranno nella Terra-di-Mezzo e non verranno a Mandos finiranno per essere stanchi del mondo come di un grande fardello,e deperiranno e diverranno quali ombre di rimorso agli occhi della razza più giovane che verrà. I Valar hanno detto. ».

Quando Finarfin sentì le parole dell'araldo, tornò in Aman e chiese il perdono dei Valar. I Valar lo perdonarono e lo fecero Re dei Noldor che non erano in Esilio.

Le navi rubate furono di scarso ausilio ai Noldor, molte furono distrutte da una grande tempesta che si levò quando Uinen, Regina del Mare si addolorò per la morte dei Falmari. Ma Fëanor guidò una piccola parte della sua gente attraverso Belegaer nel Beleriand, e bruciò nella sua follia le navi. Fingolfin guidò il restante dei Noldor verso nord finché non giunse a Helcaraxe, il Ghiaccio Opprimente, e attraversò quel terribile ponte. Molte furono le perdite ma alla fine giunse nella Terra-di-Mezzo.

Anche se nessuno dei Teleri andò in Esilio, alcuni dei Vanyar lo fece, in quanto sposati o figli di Noldor. Elenwë, moglie di Turgon, figlio di Fingolfin, fu una di questi. Essa perì nell'attraversare il Ghiaccio Opprimente e mai vide la bellezza di Gondolin, la città costruita da suo marito, che fu l'ultimo reame degli Eldar nella Terra-di-Mezzo.

La luce delle navi che bruciavano avevano richiamato l'attenzione dell'esercito di Melkor (ora chiamato Morgoth) che, sopravvenuto in forze sconfisse i Noldor e uccise Fëanor (Seconda Battaglia Delle Guerre del Beleriand). Fëanor in punto di morte, chiese ai suoi figli di tener fede al giuramento fatto e di vendicarlo, quindi spirò.

In un'imboscata Morgoth rapì Maedhros, primogenito di Fëanor e lo rinchiuse in Angband, minacciando di ucciderlo se i Noldor (che intanto avevano u creato un campo fortificato nello Hithilum) non fossero tornati indietro. Quando Fingolfin giudò il gruppo più consistente di Noldor nello Hithilum, essi videro per la prima volta splendere il Sole (dopo che esso fu creato dai Valar dalle spoglie di Laurelin.

Col tempo per risanare le spaccature tra la schiatta dei Noldor, Fingon liberò Meadhros dalle segrete di Thangorodrim, dove Melkor lo aveva rinchiuso. Meadrhos allora abdicò in favore di Fingolfin, concludendo la riconciliazione della sua gente e realizzando la Profezia secondo cui lui ed i suoi fratelli sarebbero gli Spodestati.

Nei secoli che seguirono, i Noldor crearono diversi reami e strinsero alleanze con i Sindarin, gli Elfi Grigi del Beleriand, e cioè gli Eglath, i Falathrim ed i Leagrim (Nandor guidati Beleriand quando le creature di Melkor giunsero a devastare e ad affliggere la Terra-di-Mezzo). Ed ebbero anche l'aiuto dei Naugrim, i Nani. Ma nonostante fossero valorosi guerrieri ed avessero l'aiuto degli Atani, degli Edain, gli Eldar fallirono totalmente e tutti i loro regni, salvo qualche piccolo rifugio, furono distrutti uno per uno. Ed ancora una volta si abbattè sugli Edain il Grande Male che loro stessi avevano voluto. E quando Beren, un Adan della Prima Casa, dichiarò il suo amore per Luthien, figlia di Elwë (Thingol) e Melian, Elwë ordinò a Beren di riprendere un Silmaril dalla corona di Melkor come dono nuziale.

La ricerca di Beren portò alla morte di Finrod, il primogenito di Finarfin e re di Nargothrond; e col passare del tempo Beren stesso fu ucciso dal Lupo di Angband, ma il Silmaril fu recuperato. Lo spirito di Luthien lasciò allora il suo corpo ed andò nella Aule di Mandos nelle quali lo spirito degli Elfi attendeva. Luthien pregò Mandos di salvare Beren dalla morte e Mandos intercesse per lei presso Manwë che la pose davanti ad una scelta: o tornare a Valimar tra i Valar dimentica del dolore e delle sofferenze patite o ritornare nella Terra-di-Mezzo con Beren, ma in quest'ultimo caso avrebbe acquistato il destino degli uomini e sarebbe stata soggetta ad una seconda e definitiva morte. Luthien per amore di Beren sclese la vita dei Mortali e con Beren fu trasportata al di là dei Mari Occidentali.

Elwë riebbe il Silmaril, e incaricò i Nani di incastonarlo in una nicchia fatta originariamente dal loro popolo per Finrod. Ma la bellezza del Silmaril accese la loro cupidigia ed essi non vollero più restituirlo ed uccisero Elwë. Mentre fuggivano via con la pietra preziosa furono acciuffati e giustiziati quasi tutti dagli Elfi e il monile fu recuperato.

Ma i Nani vollero vendicare i loro fratelli uccisi e così mossero in forze verso il Doriath dove fecero una grande strage e distrussero quello che in tanti anni il popolo di Elwë aveva creato. Ma mentre si stavano ritirando furono attaccati da altri elfi e dai Pastori degli Alberi e quasi tutti furono trucidati.

Dior, figlio di Beren e Luthien, cercò di ripristinare il regno di Elwë, ma dopo la morte dei genitori il Silmarill gli fu consegnato ed egli lo indossò apertamente davanti a tutti. I figli di Fëanor rivendicarono la proprietà del gioiello, ma Dior rifiutò di consegnarglielo, e questi disytrussero ciò che rimaneva del Doriath.

Ma anche se lo stesso Dior perì, sua figlia Elwing fuggì, ed i Sindar difesero con lei il Silmaril. Col passare del tempo la sua gente si unì con i sopravvissuti di Gondolin, il regno di Turgon, e tra loro era Eärendil che sposò Elwing e si mise alla ricerca di Valinor per chiedere il perdono dei Valar ed aiuto per gli Uomini e per gli Elfi.

Le Terre ove Eärendil ed Elwing vissero, furono assalite dai figli di Fëanor ancora una volta, e di nuovo distrussero il regno elfico ma non riuscirono a recuperare il Silmaril, poiché Elwing fuggì e con l'aiuto del Vala Ulmo seguì Eärendil nella sua ultima traversata. Con l'aiuto del Silmaril attraversarono il Mare e giunsero al Valinor. Qui, convinsero i Valar a sferrare la Guerra della Collera.

I Noldor di Aman ed i Vanyar marciarono dietro i Valar ed i Maiar, e le loro schiere erano le più ampie mai viste e mai più viste. Sconfissero Melkor e recuperarono i Silmarilli ma Meadhros e suo fratello Maglor trafugarono i gioielli. Tuttavia persero la propria eredità e né l'uno né l'altro poterono tenere il Silmaril rubato.Meadhros si lanciò nel fuoco col proprio Silmaril mentre Maglor si gettò nel Mare.

Ciò segna la fine della Prima Età del Sole, e quasi tutti i sopravvissuti Noldor e Sindar del Beleriand ritornarono ad Aman e dimorarono in Tol Eresseä. Ma alcuni restarono nella Terra-di-Mezzo sotto Gil-galad, figlio i Fingorn, che creò un nuovo regno su ciò che restava del Beleriand.

Gli Eldar di Aman si allearono con i Dunedani di Númenor, e per molti secoli salparono verso est per visitare gli Uomini del Mare. Ma quando i Dunedani furono assaliti dall'Oscurità le visite degli Eldar si fecero sempre meno frequenti ed avvenivano sempre in segreto. E quando Sauron giunse a Númenor gli Eldar non poterono più effettuare le loro visite segrete, e donarono perciò ad Amandil, Signore di Andunië, un regalo d'addio: i Palantir o " coloro che sorvegliano lontano .

Nella Terra di Mezzo Gil-Galad si oppose a Sauron , ma gli Eldar di Lindor erano troppo deboli per difendersi da soli dal servo di Melkor. Dovettero chiamare: Dunedani per aiutarli nella Guerra degli Elfi contro Surono. Quella Guerra fu combattuta poiché Sauron aveva perduto il vantaggio che aveva sugli elfi con gli Anelli del Potere, che aveva forgiato in Eregion, il reame elfico più esterno dell'Eriador.

Fin quando Sauron non fu sconfitto a Númenor, Gil-galad non fu capace di ristabilire il suo potere nella Terra-di-Mezzo, poiché molti elfi erano morti nella guerra, ed altri continuavano a lasciare la Terra-di-Mezzo, attraversando il mare. Tuttavia dopo la sconfitta di Númenor, Gil-galad si alleò con Elendil, figlio di Amandil e capo dei Dunedani in Esilio. Con Elendil, Gil-galad diede vita all'Ultima Allenza di Elfi e Uomini, e insieme sconfissero Sauron, ma la loro vittoria non fu l'ultima per Isildur, figlio di elendil, che rifiutò di duistruggere l'Unico Anello, nel quale Sauron aveva trasmesso la maggior parte del suo potere.

Nella Terza Età gli Eldar declinarono in numero e forza. Non nacquero più grandi re, anche se Cirdan si stanziò nella Terra-di-Mezzo. Alcuni degli Eldar, s'insediarono tra gli elfi Silvani (Nandor ed Avari che si erano stanziati nella Valle dell'Anduin) nella Seconda Età, e questi si rivelarono i più potenti ed i più numerosi tra gli Elfi. Ma erano rustici e poco assomigliavano agli antichi Elfi del Beleriand in splendore e potere.

Durante la Terza Età gli Eldar utilizzarono in segreto i Tre Anelli del Potere che avevano conservato per preservare parti della Terra-di-Mezzo e ritardare l'Oscuramento del Mondo che in quel tempo affiggeva gli elfi. Ma con la definitiva sconfitta di Sauron il potere dei Tre svanì e molti Eldar andarono oltre il Mare.

Naugrim
(i Nani)

I Naugrim che chiamavano sé stessi Khazad, erano chiamati dagli Uomini Nani. Essi rivendicano i propri natali da Aulë il Fabbro che li creò prima del risveglio degli Elfi, ma poiché Ilúvatar non desiderava alcun incarnato prima dei Primigeniti, accettò i Khazad come figli adottivi ma ordinò che essi dormissero fino al risveglio degli Elfi.

In origine i nani erano tredici: sette padri e sei spose. Durin, il più vecchio, non ebbe all'inizio una sposa, e visse da solo per un lungo periodo mentre gli altri nani costruivano le proprie casate. Ma alla fine non trovò una compagna (da una delle altre sei case) e stabilì il suo regno sotto l'Hithaeglir chiamato poi Khazad-dûm (Moria per gli Uomini.

Sebbene ci fossero sette casati di Nani, apparve un ottavo gruppo, i Noegyth Nibin, formato dai fuoriusciti dalle sette case, che si stabilì nel Beleriand. Lì furono per un po' scacciati dai Sindar, che alla fine li lasciarono in pace quando appresero che i Nani non erano creature malvagie.

I Nani si propagarono attraverso la Terra-di-Mezzo, commerciando con gli Avari, Nardor e Sindar. Essi conclusero anche qualche affare tra loro stessi, ma anche combatterono guerre occasionali. La loro conoscenza delle armi e delle corazze potò i Nani ad insegnare queste arti ai Sindarin del Belriand, ed infine due famiglie di Nani combatterono nella guerra contro Melkor.

Durante la Seconda Età, molti Nani si raccolsero in Khazad-dûm, facendola diventare una città multietnica. La Linea di Durin divenne la più potente e rinomata Casata di Nani, e si allearono con gli Eldar nella guerra contro Sauron.

La Terza Età mostrò il declino dei Nani, sebbene il popolo di Durin perdurò e fiorì per i due terzi della Terza Età, finchè non fu svegliato un Balrog. Il Balrog devastò il loro regno costringendoli a fuggire in esilio. Sebbene i Nani della Schiatta di Durin si stanziarono ovunque, mai raggiunsero di nuovo lo splendore dell'antica civiltà di Kahzad-dûm. La leggenda dice che essi vorrebbero un giorno riabitare Kahzad-dûm, ma quel tempo (qualche volta nella Quarta Età) la razza dei Nani è andata via via decrescendo nel numero.

Atani
(gli Uomini)

Non ci sono parti della storia di Adra nelle quali gli Uomini hanno un ruolo principale, fino alla partenza degli Eldar e al declino dei Nani. Gli Uomini combatterono nelle Guerre del Beleriand in un doppio ruolo, servirono Sauron così come aiutarono gli Eldar nella Seconda Età.

Le guerre ed i grandi regni della Terza Età furonole guerre ed i regni degli Uomini, non elfi o Nani. Le numerose migrazioni di quell'Età furono tutte umane. La civiltà nella Terra-di-Mezzo fu quasi del tutto distrutta da Sauron. Ciò che di quel periodo oggi abbiamo e sappiamo lo dobbiamo essenzialmente all'opera dei Dunedani e dei loro discendenti.

La Quarta Età fu chiamata l'Età degli Uomini poiché il loro avvento segnò la fine degli Antichi Giorni, il trapasso degli Eldar, e l'inizio della dominazione degli Uomini nella storia della Terra-di-Mezzo.

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Il documento originale da me tradotto su autorizazione di Micheal Martinez lo si può reperire al seguente indirizzo: www.cas.unt.edu/~hargrove/bombadil.html.

 

           
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