Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti. . . (SdA 226).
Queste due linee sono parte di un verso più lungo, e vengono pronunciate
da Aragorn alla locanda del Puledro Impennato a Brea. Le cose che
appaiono belle potrebbero non esserlo e viceversa, un tema a noi
familiare attraverso Shakespeare e il suo dramma MacBeth. Credo
che questo sia applicabile a molti dei personaggi principali ne
Il Signore degli Anelli. E' facile dire che tale personaggio
sia puramente buono, o tale personaggio sia solo malvagio, ma guardando
sotto la superficie, vedrete che c'è molto piu' di questo. Il mondo
di Tolkien non e' un mondo dualistico, come i due critici, Edmund
Wilson[10] ed Edwin Muir[11],
suggeriscono. Egli è riuscito a creare personaggi complessi, ed
in molti casi, ambivalenti. Tom Bombadil non è privo di difetti;
le intenzioni di Boromir non sono interamente malvage; le genti
della terra di Mezzo sono tanto egoistiche e tendenti all'autoconservazione
almeno quanto le genti del nostro mondo; il passato di Saruman e
Gríma non è stato malvagio, ed essi hanno avuto numerose opportunità
lungo le loro vite per restare fedeli alla causa del Bene; e Gollum
da solo prova che Wilson e Muir hanno tirato fuori i propri ragionamenti
dal nulla. La Terra di Mezzo non è divisa in due categorie; Bene
e Male. Esiste una massa grigia in mezzo. Quello che bisogna ricordare
sulla mitologia di Tolkien è che non si può ottenere un adeguata
rappresentazione del suo mondo leggendo semplicemente le sue opere
una volta, lasciando perdere il tentativo di analizzare i suoi abitanti.
Si deve all'autore ben piu' di questo. Non è sempre la prima impressione
ad esser quella corretta. "Non tutto quel ch'è oro brilla".
Nella sua lettura sulla critica tolkieniana, "Tolkien-bashing: The
First Twenty-five Years", Jessica Yates esaminò la dura critica
di Edmund Wilson su Tolkien. Fece una scoperta cruciale che ci dà
una indicazione di come giudicare Wilson in quanto critico. Discutendo
l'autrice Gertrude Stein, Wilson constatò che anche se qualcosa
è misterioso e nuovo, e non attrae il nostro interesse, non significa
per questo che sia immondizia, o "sciocchezze" (Arda[12],
79, 90). Però, proprio questa parola particolare viene usata da
lui quando attacca Tolkien e Il Signore degli Anelli nel
suo "Oh Questi Terribili Orchi", e lo chiama "spazzatura giovanile".
Questo sembra diminuire la credibilità di Edmund Wilson, e forse
non dovremmo prendere la sua critica seriamente. Nel suo saggio
"Tolkien e la Storia Fantastica", R.J. Reilly suggerisce che Wilson
si sentiva insultato per dover fare la recensione al romanzo, e
che questa sia la ragione per la sua critica brutale (133). Sfortunatamente
quest'unica recensione in particolare, fece molto danno all'immediato
successo de Il Signore degli Anelli, e nei tempi lunghi,
allo status di Tolkien come autore.
Sebbene Tolkien non avesse intenzioni allegoriche, egli usò componenti allegoriche.
La lotta tra Bene e Male sono elementi che spesso vengono utilizzati nelle allegorie.
E' inevitabile dividere la trama in due campi usando un linguaggio come questo,
poiché questo è di quanto tratta: la lotta tra due forze potenti. E' quindi facile
dire che questa storia parli soltanto di bene e male, come Muir e Wilson hanno
fatto, e dividerla in bianco o nero. Il Signore degli Anelli è molto più
di questo, cosa che ho cercato di provare con questo saggio. Tra Bene e Male ci
sono molti personaggi e molte distinzioni, come ci sono nella nostra società.
Soltanto perché affermate di credere in Dio, non significa che non potete essere
malvagi e crudeli, e, molto semplicemente, questo è quant'è il mondo di Tolkien:
un mondo con tutti i tipi di gente e creature, andando dal Bene al Male, e dove
qualsiasi cosa può accadere senza essere predestinata. In altre parole, un'indefinibile
terra d'ombra.
[10] "Oo Those Awful Orcs!" The Nation, CLXXXII
(14 Aprile, 1956).
[11] Recensione in The Observer, (Agosto
1954).
[12] Arda è la presentazione annuale delle
ricerche effettuate sul mondo immaginario di Tolkien, ed è pubblicata
da Forodrim, Società Tolkieniana di Stoccolma. Il termine Arda significa
regione o reame in Quenya, uno dei linguaggi Elfici, ed è il nome
della Terra.
Fonti primarie:
- Tolkien J.R.R. The Book of Lost Tales. Ed. Christopher Tolkien. London: George
Allen & Unwin, 1983.
- The Hobbit or There and Back Again. London: George Allen & Unwin,
1966.
- Letters of J.R.R. Tolkien. Ed. Humphrey Carpenter. London: George
Allen & Unwin, 1981.
- The Lord of the Rings. London: George Allen & Unwin, 1968.
- The Silmarillion. Ed. Christopher Tolkien. London: George Allen
& Unwin, 1977.
- Unfinished Tales. Ed. Christopher Tolkien. London: George Allen
& Unwin, 1980.
Fonti secondarie:
- Auden, W.H. "The Quest Hero". Tolkien and the Critics. Notre Dame, Indiana:
University of Notre Dame Press, 1968.
- Bradley, Marion Zimmer. "Men,Halflings, and Hero-worship". In
Tolkien and the Critics.
- Carpenter, Humphrey. J.R.R. Tolkien - A Biography. London: Unwin
Paperbacks, 1978.
- Foster, Robert. The Complete Guide to Middle-Earth. London:
George Allen & Unwin, 1978.
- Helms, Randel. Tolkien's World. London: Thames and Hudson, 1974.
- Isaacs, Neil D., and Rose A. Zimbardo, eds. Tolkien and the
Critics. Notre Dame, Indiana: University of Notre Dame Press,
1968.
- Keenan, Hugh T. "The Appeal of The Lord of the Rings". In Tolkien
and the Critics.
- Kocher, Paul H. Master of Middle-Earth. The Fiction of J.R.R.
Tolkien. Boston: Houghton Mifflin Company, 1972.
- Lewis, C.S. "The Detronement of Power". In Tolkien and the Critics.
- Reilly, Robert J. "Tolkien and the Fairy Story". In Tolkien
and the Critics.
- Spacks, Patricia Meyer. "Power and Meaning in The Lord of the
Rings". In Tolkien and the Critics.
- Yates, Jessica. "Tolkien-bashing: The First Twenty-five Years".
Arda 10. Ed. Anders Stenström.
- Stockholm: Forodrim, Stockholms Tolkiensällskap, 1983.
Speciali ringraziamenti accademici a: Philip Clover e Cecilia Björkén per aver
tentato di insegnarmi come scrivere un saggio. Cecilia Wergelius
per avermi introdotto nel meraviglioso mondo di Tolkien (sebbene
senza intenzione, devo dire).
Speciali ringraziamenti personali a: Damien Finnegan, Stefan Gudmundsson,
Ingela Hansson, Glenn Håkansson, Mia Martini, Anders Wikander per
il fantastico aiuto e supporto nella scrittura di questo saggio.
Speciali ringraziamenti filosofici a: J.R.R. Tolkien, Magnum, Elvis
Presley, Baryton Boots, Prophecy of the North, Sorgenfri Boys, Grace
Kelly (Brett Butler), e alla famiglia Keaton, per avermi aiutato
durante il giorno.
Speciali ringraziamenti speciali a: mia madre, gli amici ed il resto della mia
famiglia per il semplice fatto di esistere.
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