Storia di una sfida di Marco Trucillo |
ortare su pellicola un opera come il Signore degli Anelli che ha segnato il secolo, tanto da essere riconosciuto come il secondo libro più letto dopo la Bibbia, è un impresa a dir poco ardua. Come riuscire a raccontare e trasmettere, in poche ore, ciò che l'autore ha costruito nel corso della sua vita attraverso un ventennio di duro studio su lingue e costumi, creando un intero universo pressochè perfetto, costellato da una propria storia e da propri miti tanto da poter vivere sopravvivere autonomamente dopo la morte dell'autore? Di tentativi di trasposizione ce ne sono stati vari e i risultati sono stati tutt'altro che brillanti: l'idea di un tale Zimmerman, che aveva l'intenzione di realizzare un film a cartoni animati sull'opera, fu stroncata e rifiutata in modo netto addirittura da Tolkien in persona; l'altro tentativo è costituito da un film realizzato a tecnica mista da Ralph Bakshi che se da una parte non ha suscitato l'interesse della critica, ha suscitato il disinteresse di molti. In Italia il prodotto è stato talmente inguardababile, complice anche l'inadatto adattamento (il gioco di parole è voluto) dei testi, tanto che il seguito non è stato nemmeno distribuito. Bisogna aspettare l'inizio del '97 per ascoltare nuove voci su un film tratto dalla trilogia di Tolkien. In poco tempo si sparge la voce che Peter Jackson, noto per essere un regista fuori dagli schemi, sta lavorando con la Miramax su tale progetto e per il cast già si fanno i nomi di celebrità (Sean Connery nei panni di Gandalf/Boromir; Robin Williams in quelli di Bombadil, poi ancora Di Caprio, Uma Thurman e molti altri) mentre per la colonna sonora si parla dei Queen. Il progetto sembra subire una brusca frenata, data l'interruzione del rapporto tra la Miramax ed il regista, ma Peter Jackson trova la New Line pronta ad appoggiare il suo progetto, e così nel 1998 avviene ciò che tutti i fan di Tolkien aspettavano, non più solo voci, c'è l'annuncio ufficiale della trasposizione de Il Signore degli Anelli in tre film. Nel giugno 99 viene aperto anche il sito ufficiale del film, che
riporta parte del cast (tanto per citare qualcuno, Ian Mc Kellan
nella parte di Gandalf ed Elijah Wood in quella di Frodo). Sicuramente Jackson si sta calando in un'avventura che lo potrà proiettare nell'olimpo dei grandi, di fatto potrà contare ancor prima dell'uscita del film su tutti i lettori di Tolkien che sono almeno cento milioni di persone. D'altra parte questa avventura è tutt'altro che favorevole perchè, come anch'egli sa, quegli stessi cento milioni di persone sono un pubblico più che esigente, pronto a puntare il dito e storcere il naso non solo contro inevitabili cambiamenti di trama, ma anche sui dettagli. Jackson, sapendo che non mancheranno dure critiche al film, mette le mani avanti affermando che la sua sarà un'interpretazione credibile dell'opera, ma pur sempre un'interpretazione; ma ha affermato anche che il suo film cercherà comunque di non scontentare i fan più accesi, tanto che, per risultare credibile, ha permesso ai fan stessi tramite Internet di collaborare con consigli sia nella fase di preproduzione che durante le riprese. Infatti, anche se la trama ha subito qualche cambiamento e qualche taglio non indolore (la storia tra Arwen ed Aragorn è stata ampliata, Tom Bombadil e Glorfindel sono scomparsi, ed alcuni episodi hanno subito slittamenti temporali), inevitabili per raccontare in poche ore il capolavoro di Tolkien, si è avuta molta cura per i dettagli in modo tale da realizzare un film per tutti. Comuque potremmo trovarci di fronte ad un capolavoro del cinema ed anche Jackson lo sa. Tanto per usare le parole del regista : "Certo non sarà davvero Il Signore degli Anelli... ma potrebbe risultare lo stesso un film dannatamente bello". Noi siamo fiduciosi.
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