uesto documento presenta un commentario sulle canzoni ed i poemi contenuti in
Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Include tutto il materiale che consiste di tre o più versi (escluso solo l' "Epitaffio di Nevecrino", in La battaglia dei Campi del Pelennor, formato da due versi).
Le canzoni e i poemi sono disposti in ordine di apparizione.
Per la mia visione generale della musica di Tolkien, vedere l'articolo "Music in Middle-Earth". Per alcuni esempi di come la musica per queste canzoni e poemi sarebbe potuta essere secondo la mia interpretazione (in mp3), vedere il saggio "The Music of Middle-Earth" (oldforestsounds.com).
I link a questi materiali, più alcune canzoni in wav, sono inoltre inclusi di seguito insieme a canzoni e a poesie scelte.
Gli spartiti per pianoforte e chitarra possono essere trovati nel canzoniere "The Music of Middle-Earth, Vol 1".
Questo commentario è diviso in due parti: dalla Contea a Gran Burrone (19 canzoni) e da
Khazad-dum a Gondor (32 canzoni). Mandate commenti, correzioni e aggiunte a hargrove@unt.edu
dalla Contea a Gran Burrone
1-Canto dell'Anello
Questa canzone ha un andamento orientaleggiante, diverso da qualsiasi altra canzone del libro, eccetto "L'Incantesimo dei Tumulilande", che è una sua variante.
In L'ombra del passato, Gandalf appare riluttante a proferire ad alta voce le parole di questo canto, trasmettendo l'idea che le parole stesse posseggano un loro potere.
Sauron potrebbe aver pronunciato queste parole mentre forgiava l'Unico Anello. Celebrimbor potrebbe averle sentite quando, durante la forgiatura dell'Anello, egli si rese conto del tradimento di Sauron.
2-Il Canto della Strada
Questa è la variante di una filastrocca cantata da Bilbo alla fine di Lo Hobbit, in cui la frase chiave è "Sempre, sempre le strade vanno avanti", piuttosto che "La Via prosegue senza fine". Bilbo la canticchia sommessamente tra sè nell'oscurità in Una festa a lungo attesa; Frodo la canta in In tre si è in compagnia.
Quando Pipino chiede se Frodo stia recitando una delle poesie di Bilbo, Frodo dice di non saperlo, e che la canzone gli è venuta in mente come se la stesse inventando lui stesso. Ce n'è inoltre un'altra versione in Molte separazioni.
La musica di questa canzone viene usata in "Il Canto della Strada (ripresa)", all'interno de I Rifugi Oscuri, dove le parole sono una variante de "Il Canto dell'Esploratore" e "Inno Elfico a Elbereth Gilthoniel".
3-Il Canto dell'Esploratore
Secondo In tre si è in compagnia, Bilbo scrisse le parole di questa canzone, ma le inserì su una melodia che era "vecchia come le colline", e poi la insegnò a Frodo. Viene canticchiata dagli Hobbit, a cominciare da Frodo, come alternativa ad una "canzone da cena".
Alcune delle parole di questa canzone vengono cantate sulla melodia de "Il Canto della Strada" ne I Rifugi Oscuri.
4-Inno Elfico a Elbereth Gilthoniel
Questo inno viene intonato da Gildor e altri Elfi in In tre si è in compagnia.
Elbereth (Regina delle Stelle) o Gilthoniel (Stella Splendente) è Varda, la moglie di Manwë, il "Dio" del vento e delle Aquile.
Varda creò nuove e più luminose stelle per procurare luce agli Elfi quando questi apparvero per la prima volta nella Terra di Mezzo, dopo la distruzione delle Lampade e prima della creazione del Sole e della Luna.
L' "Anno Senza Sole", il periodo precedente alla nascita del Sole e della Luna, che probabilmente comprendeva molte migliaia di anni, era il tempo in cui gli Elfi fecero la loro prima apparizione.
Siccome gli Elfi vivevano originariamente in un mondo illuminato dalla luce delle stelle, essi amavano l'argento, il grigio, e altri colori richiamanti la luce della luna, ed avevano una reverenza speciale per Varda (il suo stretto rapporto con Manwë, il capo dei Valar, fu, certamente, un altro fattore di devozione).
"Candida-neve" è la traduzione della parola "Fanuilos".
Sam spontaneamente chiama Varda "in un linguaggio che egli non conosceva" in Messer Samvise e le sue decisioni.
Alcune delle parole di questa canzone sono una parte de "Il Canto della Strada (ripresa)", contenuta ne I Rifugi Oscuri.
Tecnicamente, i Valar non erano divinità e furono chiamati in questo modo solo due volte in Il Silmarillion: da Bereg, in L'avvento degli Uomini in occidente e dall'autore del Valaquenta, in I Valar, dove scrive ". e gli Uomini li hanno spesso denominati Dei".
A dispetto della riluttanza da parte di Tolkien nel riferirsi ad essi come a divinità, a volte, nella trilogia e in altri lavori pubblicati, hanno la funzione di Dèi, secondo l'idea Greca o Romana di divinità.
Ad esempio, il vento dell'ovest porta speranza, in quanto suggerisce la presenza di Manwe. Allo stesso modo, le attività delle Aquile, in Il Silmarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, sono interventi diretti di Manwë.
Nei termini della mitologia di Tolkien, comunque, vi è un unico Dio, Ilúvatar, l'Uno, che esiste in senso trascendente al di fuori della Terra di Mezzo.
I Valar pregarono l'Uno quando Ar-Pharazôn mise piede sulle coste di Aman, determinando la separazione del Reame Beato dalla Terra di Mezzo (cambiando la forma della Terra da piatta a rotonda).
La caduta di Númenor iniziò quando Sauron convinse Ar-Pharazôn a venerare Melkor. Essendo più prudenti dei loro antenati, i Gondoriani, in La finestra che si affaccia a occidente, avevano ridotto la preghiera ad un momento di silenzio, praticato prima dei pasti rivolgendo lo sguardo a ovest, guardando "Númenor che fu, e oltre Númenor l'Elfica Dimora che tuttora esiste, e più lungi ancora ciò che sempre sarà".
Jared Lobdell argomenta nel suo libro England and Always: Tolkien's World of the Rings, che Tolkien riteneva che la Terra di Mezzo fosse una parte dell'universo Cristiano in cui Cristo non era ancora giunto, ed evitava di utilizzare il termine "Dio" in un modo che potesse entrare in conflitto con il suo credo cristiano.
E' interessante vedere come Lobdell, sebbene egli si riferisca all'Uno come "a Dio" (D maiuscola) ed a Gandalf come ad un angelo, si riferisca invece ai Valar, forse in maniera contraddittoria, come agli "dèi" (D minuscola).
Questi problemi sulla religione e sull'esatto status dei Valar risultano dal fatto che, come l'autore di Beowulf, Tolkien è l'autore cristiano di un lavoro pre-cristiano.
5-Un Canto Conviviale
E' questo un canto di minor rilevanza, che viene interrotto dal grido di un Nazgûl in Una scorciatoia che porta ai funghi.
Sebbene sia una canzone da bevute, Sam e Pipino stanno solamente cantando a proposito del bere, non mentre bevono.
Come i riferimenti all'Erba Pipa, questa canzone ormai non è più "politicamente corretta".
Tuttavia, è una piacevole ed innocua melodia su un' attività che ha sempre occupato l'umanità attraverso la storia che noi conosciamo.
6-Canzone del Bagno
Questa deliziosa canzone viene cantata da Pipino mentre fa il bagno a Crifosso in Una congiura smascherata. Secondo il testo, era una delle "canzoni da bagno" preferite da Bilbo, ma non è chiaro se fosse una canzone tradizionale che Bilbo amava, o una scritta da lui personalmente.
La canzone paragona le virtù dell'acqua calda all'acqua piovana, l'acqua di un torrente, l'acqua gelata e la birra. Sorprendentemente, l'acqua calda vince!
7-L'Addio di Merry e Pipino
Questa canzone viene eseguita a Crifosso in Una congiura smascherata da Merry e Pipino, la notte prima che gli hobbit entrino nella Vecchia Foresta.
Poichè si dice che essa sia "sul modello della canzone dei Nani che molto tempo addietro aveva rallegrato l'inizio del viaggio avventuroso di Bilbo" e che sia cantata sulla stessa melodia, si può tranquillamente affermare che sia stata scritta da Bilbo come variante di quella canzone.
La canzone originale può essere reperita nel primo capitolo de Lo Hobbit.
I versi chiave che servono da collegamento sono "Dobbiamo andare! Dobbiamo Andare!/ Prima che l'alba incominci a spuntare!"
8-Un Canto nella Foresta
Frodo intona questa canzone ne La Vecchia Foresta, per incoraggiare i suoi compagni.
Però, nonostante tutto produce l'effetto opposto, perchè smette di cantare con "Poiché il bosco svanisce ad ovest o ad est.", prima di raggiungere la fine della canzone.
L'autore suggerisce il seguente verso come una possibile battuta conclusiva dal tono allegro: "E là troveremo una pinta di birra!"
Gli Hobbit ebbero un gran numero di difficoltà nel bosco, in parte a causa di un albero chiamato Vecchio Uomo Salice, che era probabilmente un Ucorno.
Come dice Merry in Relitti ed alluvioni, il quale ottenne questa informazione da Barbalbero, gli Ucorni erano "Ent trasformatisi quasi in alberi". Egli aggiunge, "Hanno ancora la voce, e sanno parlare con gli Ent -è per questo motivo che li chiamano Ucorni, mi ha detto Barbalbero- ma sono diventati strani e selvaggi. Pericolosi. Sarei terrorizzato se li incontrassi da solo, senza la compagnia di veri Ent che li sorveglino."
Fortunatamente, presto gli Hobbit nella Vecchia Foresta trovano l'aiuto di Tom Bombadil, che è anche in grado di parlare o cantare a queste creature.
In La via che porta a Isengard, Legolas ribadisce che gli Ent e gli Ucorni sono "gli alberi più strani che io abbia mai visto." Gimli risponde, "Andiamo via! Io indovino già il loro pensiero: odio per tutto ciò che ha due gambe; e parlano di stritolare e strangolare."
Data l'ovvia pericolosità degli Ucorni, forse gli Hobbit possono essere perdonati per essere caduti preda di un albero. Apparentemente, il Vecchio Uomo Salice era diventato così simile ad un albero che non poteva più camminare e doveva adescare le sue potenziali vittime.
Creature simili ad alberi che potevano camminare, gli Ent, si erano talvolta visti nella Contea. In L'ombra del passato, Sam, discutendo con Ted Sabbioso al Drago Verde, dice ".questi Uomini-albero, che si potrebbero chiamare giganti..", per riportare che "Un sacco di gente insiste nel dire di averne visto uno più alto di un albero, al di là delle Brughiere del Nord, poco tempo fa." Questo ".camminava, e ad ogni passo faceva sei braccia, come se fossero stati pochi pollici."
9-Il Canto di Tom Bombadil
Tom Bombadil è forse l'essere più enigmatico e controverso della Terra di Mezzo.
Egli trova molto difficile parlare senza mettersi improvvisamente a cantare. Inoltre, usa le sue canzoni per tenere sotto controllo l'ambiente che lo circonda.
Quando Tom sente che gli Hobbit sono nei guai con il Vecchio Uomo Salice, risponde di conoscere la canzone adatta a lui, canzone che poi usa per liberare gli Hobbit.
Le canzoni che Tom canta ne Il Signore degli Anelli sono varianti di una lunga canzone che si trova in un altro libro di poesie, Le Avventure di Tom Bombadil; la canzone, che dà il titolo al libro, narra vari aspetti della vita di Tom e del suo matrimonio con Baccador. Quella canzone, all'interno di Le Avventure di Tom Bombadil, è seguita da un'altra approssimativamente di ugual lunghezza: "Bombadil va in barca", in cui Tom si dirige verso la Contea per far visita al fattore Maggot.
Per una discussione completa su Tom, vedere il mio articolo "Who is Tom Bombadil?", che include anche link ad altri punti di vista.
La canzone di Tom è strutturalmente connessa con il "Canto del Mare".
Basta paragonare, ad esempio, "Can you hear him singing? (trad. ita.: mai nel giorno tacque)" nella canzone di Tom, con "do you hear them calling? (trad. ita.: stanno chiamando.)" in quella di Legolas. Si può presumere che la canzone di Legolas sia triste e malinconica, mentre quella di Tom ha un ritmo allegro e potente, colma di energia esplosiva e umorismo.
Tom viene sentito cantare per la prima volta ne La Vecchia Foresta, continua in Nella casa di Tom Bombadil, e viene udito per l'ultima volta in Nebbia sui Tumulilande.
Secondo Il Signore degli Anelli, ai fini dell'indice, tutti i pezzi cantati da Tom sono la continuazione di un'unica canzone.
Tuttavia, brani di questa canzone vengono separatamente elencati come "Canzone a Baccador" e "Appelli di Tom".
In "The Music of Middle-Earth", ho utilizzato una selezione da La Vecchia Foresta e da "Le avventure di Tom Bombadil": ho iniziato con "Now let the song begin. (trad. ita.: Viva il divertimento.)", ripiegando poi sulla prima strofa intera de "Le avventure di Tom Bombadil", continuando con "Hey! Come merry dol! Derry dol! My darling! (trad. ita.: Ehi dol! Vieni bel dol! Cara dol! Mio Tesoro!)", contenuta in La Vecchia Foresta, per concludere con "Hop along, my little friends, up the Withywindle! (trad. ita.: Veloci, piccoli miei che il Sinuosalice risalite!)".
I primi due versi presi da Le Avventure di Tom Bombadil vengono uditi in Nella casa di Tom Bombadil, mentre Tom conduce i cavalli nella stalla e Frodo chiede a Baccador chi sia Tom Bombadil.
10-L'Incantesimo dei Tumulilande
Questo canto, ascoltato in Nebbia sui Tumulilande, è strettamente collegata al "Canto dell'Anello".
Secondo La caccia all'Anello nei Racconti Incompiuti, il Re dei Nazgûl visitò gli Spettri proprio prima che gli Hobbit si avventurassero tra i Tumulilande.
Gli Spettri dei Tumuli servivano il Re dei Nazgûl durante la Terza Era, quando questo era conosciuto come il "Re Stregone di Angmar" ed architettava il collasso del Regno di Arnor, che una volta era uno dei regni di Númenóreani, con uno status uguale e in alcuni aspetti superiore a quello del Regno di Gondor.
Probabilmente in origine gli Spettri erano uomini, ma in seguito divennero spiriti malvagi.
Il Re Stregone li mandò ai Tumuli nel 1636, durante una terribile pestilenza.
"L'Incantesimo dei Tumulilande" risale a prima dei conflitti della Seconda e Terza Era, addirittura fino alle guerre dei Valar contro Melkor (Morgoth).
Il collasso del Sole e la morte della Luna significherebbero la distruzione dei due vasi e l'uccisione dei due Maiar: Arien, colei che guida il Sole, l'ultimo frutto di Laurelin, attraverso il cielo, e Tilion, che guida la Luna, l'ultimo fiore di Telperion.
Facendo riferimento a Il Sole, la Luna e l'Occultamento di Valinor, in Il Silmarillion, il Sole e la Luna furono creati dopo l'avvelenamento dei Due Alberi, per aiutare gli Elfi e ostacolare Morgoth.
Le stelle furono create da Varda prima dell'inizio delle guerre con Morgoth. Il mare e la terra nacquero rispettivamente grazie a Ulmo e Yavanna, con l'aiuto di Aule il Fabbro.
Se il Signore Oscuro avesse alzato la mano per distruggerli, avrebbe portato a termine quelli che erano stati i propositi di Morgoth prima dell'inizio dei giorni.
Gli ultimi Dúnedain di Cardolan si rifugiarono nei Tumulilande (Tyrn Gorthad) quando Amon Sûl, o Colle Vento, cadde nelle mani del Re Stregone nel 1409.
Secondo Il Regno del Nord e i Dúnedain, nell'Appendice A, i tumuli di Tyrn Gorthad furono costruiti durante la Prima Era dagli "avi degli Edain". Essi erano venerati dai Dúnedain, che tra l'altro vi seppellirono alcuni dei loro Re.
Il tumulo in cui Frodo fu fatto prigioniero era probabilmente stata la tomba dell'ultimo principe del Cardolan.
11-La Canzone della Locanda
Frodo esegue questa filastrocca mentre balla su un tavolo nell'osteria di Brea, in All'insegna del Puledro Impennato.
Prima di aver finito il suo bis, cade giù dal tavolo e sparisce con l'aiuto dell'Anello.
La canzone si può trovare anche in Le Avventure di Tom Bombadil, in cui è chiamata "L'Uomo della Luna andò a letto troppo tardi". Nella prefazione a Le Avventure di Tom Bombadil, l'editore annota che nel Libro Rosso dei Confini Occidentali si dice che la canzone sia stata scritta da Bilbo.
Questa canzone è presumibilmente la versione originale intatta della poesia per bambini, "Hey! Diddle Diddle, il Gatto e il Violino".
Essa contiene la storia completa del corteggiamento e della fuga del piatto e del cucchiaio, ed inoltre rivela come una mucca sia in grado di saltare al di là della luna.
12-L'Enigma di Grampasso
Questa poesia, che appare per la prima volta in una lettera di Gandalf in Grampasso, è utilizzata in Grampasso e ne Il Consiglio di Elrond per verificare l'identità di Aragorn, rispettivamente come amico di Gandalf e come pretendente al trono di Gondor.
Già ne Il Consiglio di Elrond, Bilbo sussurra a Frodo di aver inventato la poesia lui stesso "quando mi parlo di sé [Aragorn] per la prima volta, tanto tempo fa".
Questa profezia, comunque, si sarebbe potuta facilmente applicare a ognuno dei precedenti 14 capitani dei Dúnedain, dopo la caduta del Regno di Arnor e ai discendenti di Aragorn, se la profezia non si fosse realizzata.
La poesia è strettamente connessa con l' "Enigma di Boromir" e presumibilmente si sarebbe potuta musicare in maniera simile.
13-La Caduta di Gil-galad
Questa triste poesia, intonato da Sam in Un coltello nel buio, narra la morte di Gil-galad, l'ultimo dei Re Alto-Elfici della Terra di Mezzo. E' stato Bilbo ad insegnare la canzone a Sam.
Questa risulta incompleta, perché Sam decise di non imparare la parte riguardante Mordor, che lo spaventava.
Le parole "Ma mille anni fa egli cavalcò via, e nessuno oggi sa dov'egli adesso sia" creano perplessità. Queste parole potrebbero essere meglio utilizzate in una storia sul destino di Earnur, l'ultimo Re di Gondor, il quale se ne andò a cavallo per sfidare a duello il Re dei Nazgûl e non tornò mai. Il suo fato incerto instaurò la casata dei Sovrintendenti "fino al ritorno del Re".
D'altra parte, la sorte di Gil-galad era ben conosciuta. Egli ed Elendil caddero alla fine della Seconda Era, combattendo contro Sauron alle pendici del Monte Fato.
Dopo la sua morte, Cirdan il Carpentiere regnò nei Porti Grigi del Lindon, che non erano ormai più un regno, ma piuttosto un punto di partenza da cui gli Elfi salpavano verso l'Estremo Ovest.
Il verso finale della canzone non può riferirsi ad alcun mistero sulla sorte degli Elfi nell'oltretomba, poiché anche questa questione, diversamente dall'oltretomba umano, era ben conosciuta.
Quando Lúthien morì, per esempio, in Beren e Lúthien ne Il Silmarillion, il suo spirito volò alle Aule di Mandos nell'Estremo Ovest.
Presumibilmente, allo stesso modo vi andò Gil-galad. Vedere le pagine finali de L'Inizio dei Giorni per ulteriori notizie sulle differenze tra Uomini ed Elfi per quanto riguarda la vita e la morte.
14-Beren e Lúthien
Aragorn canta questa canzone agli Hobbit durante una sosta, in Un coltello nel buio.
Beren e Lúthien sono due delle figure più importanti de Il Silmarillion: furono loro a sottrarre un Silmaril dalla corona di Morgoth.
Benchè non sia spiegato nel testo (vedi La storia di Aragorn e Arwen, nell'Appendice A), la vicenda personale di Aragorn è simile a quella di Beren.
Come Beren, Aragorn è un essere umano innamorato di una principessa Elfica; ed Arwen Stella del Vespro, come Lúthien, dovrà rinunciare alla sua immortalità scegliendo di sposare Aragorn.
In "The Music of Middle-Earth", ho utilizzato una vecchia melodia tradizionale britannica, "The Cruel Mother", come melodia di base, fornendo un' "origine" sicuramente migliore per questo brano musicale.
15-Poesia del Vagabondo
Sam canta questa canzone in Fuga al Guado, dopo aver spiegato che "non è quel che io chiamo vera e propria poesia".
La poesia inoltre appare in Le Avventure di Tom Bombadil con il titolo "Il Troll di Pietra".
Nella Prefazione, l'editore annota che secondo il Libro Rosso la canzone era stata scritta da Sam Gamgee.
Quando Sam smise di cantare, Pipino esclama: "Non avevo mai sentito quelle parole prima d'oggi" e dopo che Sam ebbe mormorato "qualcosa tra i denti", Frodo replica "Nella sua propria testa, beninteso."
Sam, con gli altri Hobbit, lasciò la casa di Tom Bombadil il 28 Settembre del 3018 e si esibì nella canzone il 18 Ottobre, avendo avuto a disposizione 21 giorni per comporre le parole.
L'occasione per la canzone è una visita al luogo in cui Bilbo ebbe la sua avventura con i Troll trasformati poi in pietra, come è narrato in Lo Hobbit.
La composizione di Sam fa parte della terza avventura di Tom Bombadil: la prima è "Le avventure di Tom Bombadil", in cui Tom sposa Baccador; mentre la seconda è "Bombadil va in barca", dove Tom fa visita al fattore Maggot.
16-Canto di Eärendil
Questa canzone fu scritta da Bilbo ed eseguita la notte prima del Consiglio di Elrond.
Aragorn lo aiutò a rifinirla proprio prima della performance.
Secondo la Prefazione di Le Avventure di Tom Bombadil, la poesia era in origine un nonsense chiamato "Il cavaliere errante", che Bilbo riscrisse nella forma della storia di Eärendil.
Eärendil è l'Uomo che viaggiò verso l'Estremo Ovest per implorare l'aiuto dei Valar contro Morgoth, durante la Prima Era.
Nonostante la sua missione fosse stata ultimata con successo, poiché agli Uomini non era permesso entrare nel Reame Beato, ad Eärendil non fu concesso di tornare nella Terra di Mezzo. Invece, fu posto a bordo di una nave che è ora il pianeta Venere.
Eärendil era il padre di Elrond.
Gli fu molto difficle raggiungere l'Estremo Ovest, perché i Valar tentavano di impedire il ritorno dei Noldor, i quali avevano violato il Bando dei Valar ritornando nella Terra di Mezzo per muovere guerra a Morgoth.
La luce della sua stella fu catturata da Galadriel per mezzo del suo specchio e fu donata a Frodo come dono d'addio in Addio a Lórien. Frodo usò la Fiala di Galadriel in La tana di Shelob ed invocò Eärendil ("Aiya Eärendil Elenion Ancalima!"), anche se egli "non comprendeva le parole pronunciate". La luce della stella deriva dal Silmaril che Beren e Lúthien rubarono a Morgoth in Il Silmarillion.
Come i loro figli, Elrond ed Elros, e la figlia di Elrond, Arwen Stella del Vespro, Eärendil ed Elwing dovettero scegliere, come Mezzelfi, se essere Uomini o Elfi.
17-L'Enigma di Boromir
Boromir discute questo enigma ne Il Consiglio di Elrond.
L'enigma fu posto in sogno molte volte a Faramir, il figlio minore di Denethor. Suo fratello, Boromir, che dichiarava di aver ricevuto una volta il messaggio, intraprese il viaggio verso nord quando Faramir chiese al padre il permesso di recarsi a Imladris.
L'enigma è strettamente collegato all' "Enigma di Grampasso".
Il "Flagello di Isildur" è l'Unico Anello. Il "Mezzuomo" è Frodo. La "Spada che fu rotta" è la spada di Elendil, che si ruppe quando questi e Gil-galad uccisero (???) Sauron alla fine della Seconda Era.
Siccome Faramir, diversamente da suo fratello, non ebbe alcuna difficoltà a vincere la tentazione dell'Anello quando incontrò Frodo e Sam nell'Ithilien in La finestra che si affaccia a occidente, molto probabilmente a Boromir sarebbe stata risparmiata la sua caduta morale e non sarebbe morto, se non avesse insistito per prendere il posto di Faramir nel viaggio a Rivendell. Più tardi, Denethor respingerà suo figlio per non aver rubato l'Anello.
18-Inverno nelle Terre Selvagge
Bilbo recita questa poesia in L'Anello va a sud, per mettere in risalto la situazione di Frodo: egli non può aspettare la primavera e deve avventurarsi il più presto possibile nelle Terre Selvagge, durante l'inverno.
La prefazione di Le Avventure di Tom Bombadil riferisce che il poesia è "di Bilbo", indicando probabilmente la sua paternità.
La poesia è ricordata nel Libro Rosso e a margine di quella pagina si trova il seguente esempio di nonsense, molto probabilmente scritto dallo stesso Bilbo:
"Il vento faceva il gallo segnavento turbinare
al punto che la coda non riusciva a tener su;
e il tordo che la brina faceva sì gelare
lumache e chioccioline non riusciva a beccar più.
"E' duro assai il mio caso!" il tordo lamentò,
e "Tutto quanto è vano" il gallo replicò;
da allora il loro gemito non si fermò mai più."
19-La Canzone di Bilbo
Questa canzone, cantata da Bilbo in L'Anello va a sud, esprime la tristezza di Bilbo riguardo al fatto che egli è ormai troppo vecchio per intraprendere un'altra avventura e scrivere un altro libro. I versi più importanti sono: "diversi in ogni prato ed ogni bosco / il verde ed il profumo delle rose".
Inoltre Bilbo pensa sia al passato ("ai popoli vissuti tanto tempo fa"), sia al futuro ("ed a coloro che vedranno un mondo / che a me per sempre ignoto resterà").
Per quel che riguarda il tema, questa canzone è connessa con le varie canzoni da viaggio, in particolare con "Il Canto della Strada".
In quella canzone si dice che l'uscio sia l'inizio di una strada che può condurre ovunque; in questa, che l'uscio sia un luogo di ritorno, dove si ascolta "il ritorno di passi e di voci".
1-Il Canto di Dúrin
Gimli cantò questa canzone in Un viaggio nell'oscurità, nella città di Nanosterro, o Khazad-dum, a Moria, un complesso sotterraneo di caverne e tunnel.
Essa racconta la crescita, la gloria, e la caduta della sua comunità di Nani.
Secondo la II Parte delle Appendici A, Il Popolo di Dúrin, in Moria ci furono sei re dei Nani chiamati Dúrin.
Il primo fu Dúrin il Senzamorte, che ottenne questo nome a causa della sua lunghissima vita.
Egli fu l'antenato di tutto il Popolo di Dúrin ed il fondatore delle Miniere di Moria.
Gli altri cinque Dúrin gli somigliavano così tanto che furono considerati come sue reincarnazioni.
L'ultimo verso dalla canzone parla dell'attesa settima reincarnazione.
La caduta di Moria avvenne, come spiega Gandalf, quando i Nani "scavarono troppo avidamente e troppo in profondità, disturbando ciò da cui fuggivano, il Flagello di Dúrin". Questo era un Balrog, un servo di Morgoth, che si era nascosto alle radici della montagna fin dalla fine della Prima Era. Era chiamato il "Flagello di Dúrin" perché aveva ucciso Dúrin VI e scacciato il suo popolo dalla sua città sotterranea.
Dúrin il Senzamorte era il più vecchio dei Sette Padri dei Nani, creati da Aulë il Fabbro in Aule e Yavanna, in Il Silmarillion, e fu dunque il primo Nano.
2-La Canzone di Nimrodel
Questa canzone, a volte chiamata la "Canzone di Amroth", ricorda la triste storia di Amroth e Nimrodel. Legolas la canta presso la cascata di un corso d'acqua chiamato Nimrodel, in Lothlórien.
In Circa Galadriel e Celeborn in La Storia di Galadriel e Celeborn nei Racconti Incompiuti, si dice che Amroth fosse il figlio di Galadriel.
Comunque, in Amroth e Nimrodel, all'interno dello stesso capitolo, egli è il figlio di Amdir.
Amroth era il Re di Lórien prima dell'arrivo di Galadriel, e fu poi il signore dell'Eregion quando vennero forgiati gli Anelli del Potere. Sebbene Nimrodel amasse Amroth, non desiderava sposarlo a meno che questo non la portasse in un territorio libero dalla guerra. Dopo essersi diretti verso la Baia di Belfalas per imbarcarsi per l'Estremo Ovest, si persero di vista nei Monti Bianchi.
Non riuscendo a ritrovarla, Amroth si diresse verso Belfalas.
Mentre si stava imbarcando con riluttanza, Amroth cambiò idea, si gettò in mare, tentò di tornare a nuoto sulla Terra di Mezzo e non fu mai più visto.
La sorte di Nimrodel è tutt'ora sconosciuta.
3-Canto funebre di Frodo per Gandalf
Questa canzone, che viene composta ed eseguita in Lo specchio di Galadriel, è apparentemente l'unica che noi sappiamo essere stata scritta proprio da Frodo, anche se una volta questi immagina di essere l'autore de "Il Canto della Strada".
La canzone prende forma nei pensieri di Frodo appena si siede accanto alla fonte di Lórien in Lo specchio di Galadriel.
E' il suo tributo a Gandalf, che egli crede sia stato ucciso dal Balrog a Moria.
Quando la ripete a Sam, Frodo non riesce a ricordare l'intera canzone, "solo pochi brani, sbiaditi come una manciata di foglie appassite".
La strofa finale fu scritta da Sam per richiamare l'attenzione sull'abilità di Gandalf con i fuochi artificiali.
4-L'Addio di Galadriel
Galadriel intona questa canzone dalla sua barca a forma di cigno in Addio a Lórien, mentre la Compagnia dell'Anello (i Nove Viandanti) si accinge a cominciare il suo viaggio in canoa lungo il Fiume Anduin.
La prima parte della canzone racconta l'influenza di Galadriel su Lórien, forse grazie all'aiuto di uno degli Anelli Elfici del Potere.
Dopo aver annunciato il declino di Lórien ("giunge l'inverno"), la canzone si conclude con i versi seguenti:
"Ma se adesso di navi dovessi cantare, qual nave vedrei arrivare,
Qual nave potrebbe ormai portare Galadriel al di là del mare?"
Questi versi si riferiscono alla speciale condizione di Galadriel nella Terra di Mezzo.
Galadriel giunse nella Terra di Mezzo con i Noldor, che violarono il Bando dei Valar (che impediva loro di tornare) per cercare di recuperare i Silmaril rubati da Morgoth.
Benchè, stando all'ultima affermazione in La Storia di Galadriel e Celeborn nei Racconti Incompiuti, le fosse stato dato il permesso dai Valar di visitare la Terra di Mezzo, in seguito i Valar decisero che anche lei aveva infranto il Bando.
Alla fine della Prima Era, a tutti gli Elfi che chiesero perdono fu concesso di ritornare al Reame Beato.
Solo Galadriel rifiutò di chiedere perdono, probabilmente ritenendo di non aver fatto nulla di sbagliato, ed in seguito il Bando fu applicato esclusivamente a lei.
Poiché aveva superato la prova, non tentando di rubare l'Unico Anello a Frodo, le fu permesso, alla fine della Terza Era, di ritornare nell'Estremo Ovest senza doversi scusare.
Intraprese il suo viaggio ne I Rifugi Oscuri, navigando verso Valinor con Elrond, Frodo e Gandalf.
5-Canto funebre per Boromir
Secondo L'addio a Boromir, Aragorn, Legolas e Gimli resero gli onori funebri al corpo di Boromir gettandolo giù dalle Cascate di Rauros in una canoa fino al Fiume Anduin. Poi Aragorn e Legolas cantarono questa canzone.
Aragorn cantò la prima e la terza strofa, rivolgendosi rispettivamente ai venti dell'Ovest e del Nord.
Legolas cantò la seconda strofa, un'invocazione al vento del Sud.
Gimli rifiutò di cantare del vento dell'Est.
Questo trattamento speciale, malgrado Frodo e Sam fossero dispersi e Pipino e Merry rapiti dagli Orchi, mostra l'alto riguardo che i tre membri rimanenti della Compagnia avevano per Boromir, l'erede di Denethor, Sovrintendente di Gondor.
Questa sensibilità si rivelò importante per ragioni politiche, in quanto Aragorn era un rivale per il trono di Gondor, poichè poteva reclamarne la corona e, se avesse avuto successo, avrebbe determinato la fine della casata dei "Sovrintendenti regnanti".
Certamente, stando a I Sovrintendenti nell'Appendice A, Aragorn, con il nome di Thorongil, era visto a Gondor come un rivale di Denethor, prima che questi divenisse Sovrintendente.
Comunque, poichè si può ben supporre che la composizione della canzone abbia richiesto del tempo, mentre c'erano molte altre cose da fare e le loro vite erano in pericolo, sembra poco probabile che questo funerale abbia avuto realmente luogo.
E' invece più probabile che Legolas e Aragorn sistemarono questi versi quando il tempo lo permise, mentre stavano inseguendo gli Orchi che avevano catturato Merry e Pipino.
Secondo quanto dice Faramir in La finestra che si affaccia a occidente, Boromir, la sua spada, il corno e la canoa elfica resistettero alle cascate e la canoa portò Boromir lungo il Fiume Anduin fino al mare.
Faramir considerava la sua visione di Boromir sul fiume come un evento reale: "quasi un sogno, ma non del tutto, perché non vi fu risveglio".
6-Inno a Gondor
Aragorn canta questa canzone in I cavalieri di Rohan, quando entra a Rohan, territorio che faceva parte di Gondor e fu dato ai Rohirrim quando questi vennero in aiuto di Gondor circa 500 anni prima.
Ne I Sovrintendenti nell'Appendice A, si dice che Aragorn servì Re Thengel di Rohan, prima di recarsi a Gondor per servire Ecthelion II con il nome di Thorongil. Il tempo passato a Rohan e a Gondor gli procurò sostegno a Gondor su entrambi i fronti della guerra civile, la Lotta fra Consanguinei, un conflitto tra quanti amavano la terra e quanti invece amavano il mare (???).
A Rohan, Aragorn dimostrò la sua bravura sulla terraferma; a Gondor ottenne importanti vittorie marittime sui Corsari, prima di ritornare a nord nelle Terre Selvagge.
7-La Lista degli Ent
In Barbalbero, Barbalbero canticchia questa canzone cercando di capire che genere di creature siano Merry e Pipino.
Quando diventa chiaro che gli Hobbit non sono nella lista, Pipino propone "Hobbit i mezzo-cresciuti, quelli che vivon nei buchi".
In realtà Barbalbero ideò un nuovo verso da solo, che egli rivelò in La Voce di Saruman: "Hobbit bimbi allegri e sempre affamati,/ popolo ridente, di piccola gente".
Dal momento che questa canzone è in Ovestron (infatti Merry e Pipino la capiscono), fu probabilmente composta dagli Elfi per gli Ent, dopo che li scoprirono e cominciarono a parlare con loro.
8-I Ricordi di Barbalbero
Barbalbero intona questa canzone per Merry e Pipino in Barbalbero, lungo la via di casa.
La canzone parla di quelle parti della Terra di Mezzo che furono ricoperte dalle acque alla fine della Prima Era, ed è è divisa in due parti.
La prima parte è una stima delle varie regioni. Finisce quando Barbalbero ne trova una tanto meravigliosa che, "S'innalzò il mio canto nei cieli".
Presumibilmente ci doveva essere una pausa tra questo verso e "Ed ora sommerse dall'onda son quelle terre".
Con questo breve lamento Barbalbero menziona rapidamente i luoghi in cui ora cammina, mettendo in particolare l'accento sulla sua foresta.
9-Ent ed Entessa
Questa canzone, cantata da Barbalbero in Barbalbero, è in Ovestron, perché sarebbe stata troppo lunga se cantata in Entese.
E' una discussione tra un Ent (il maschio della specie) e un'Entessa (la femmina della specie), su come essi dovrebbero condurre le loro vite.
Siccome gli Ent preferivano i territori selvaggi e le Entesse i terreni coltivati, queste ultime lasciarono la Foresta di Fangorn e attraversarono l'Anduin, per condurre esperimenti agricoli in quelle che ora sono chiamate le Terre Brune.
Quando gli Ent andarono a cercare le loro mogli, non riuscirono a trovarle, ed anche in seguito passarono molto del loro tempo a cercarle.
L'avvistamento di un Ent viene discusso da Sam e Ted Sabbioso al Drago Verde, presso Lungacque, in L'ombra del passato.
Secondo quanto riporta Tolkien nelle sue Lettere, le Entesse furono uccise durante la seconda guerra contro Sauron, nella Seconda Era (L'Ultima Alleanza di Elfi e Uomini), durante la quale Sauron attaccò Gondor e poi fu respinto a Mordor, dove, dopo un lungo assedio, il corpo di Sauron fu ucciso da Gil-galad ed Elendil, e il dito con l'Anello fu staccato dalla sua mano da Isildur.
Si può supporre che le Entesse siano state uccise quando i loro campi coltivati furono dati alle fiamme, per fare terra bruciata e creare le Terre Brune.
10-Il Canto di Bregalad
In questa canzone Bregalad lamenta la perdita del suo filare preferito di sorbi selvatici mentre intrattiene Merry e Pipino, in Barbalbero, durante l'Entaconsulta, una lunghissima discussione tra Ent indetta per decidere il da farsi.
Questi e' anche conosciuto come Sveltolampo, poichè rispose ad una domanda prima che un Ent più anziano avesse finito di formularla.
11-La Marcia degli Ent
Questa è la canzone che gli Ent cantano in Barbalbero, mentre marciano verso Isengard per attaccare Saruman.
Questa marcia rassomiglia alla marcia di una foresta verso un castello in Macbeth, l'unico dramma di Shakespeare che Tolkien amava.
Il combattimento di Éowyn e Merry contro il Re dei Nazgûl, in La battaglia dei Campi del Pelennor, è una seconda somiglianza con Macbeth.
In Gondor e gli Eredi di Anarion, nell'Appendice A, Glorfindel dichiara: "Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo".
Macbeth, che non poteva essere ucciso da alcun uomo nato da una donna, fu ucciso da un uomo nato per parto cesareo.
Allo stesso modo, il Nazgûl morì per mano di una donna o di un Hobbit, a seconda di come si guardi la questione.
12-Messaggio di Galadriel
Galadriel manda messaggi ad Aragorn e Legolas tramite Gandalf il Bianco in Il Cavaliere Bianco.
Il messaggio per Aragorn si riferisce al suo imminente viaggio attraverso i Sentieri dei Morti, in Il passaggio della Grigia Compagnia. Questo messaggio è strettamente collegato a "La Profezia di Malbeth".
Il messaggio di Legolas mette quest'ultimo in guardia dall'avvicinarsi troppo al mare, o nascerà in lui il desiderio di recarsi all'Estremo Ovest. Questa brama cresce e si rivela nel "Canto del Mare", che egli intona in Il Campo di Cormallen.
Secondo la parte finale dell'Appendice A, Legolas seguì il suo cuore e lasciò la Terra di Mezzo dopo la morte di Re Elessar (Aragorn) - e prese Gimli con sé.
Gimli, deluso dal fatto che sembrava non ci fosse alcun messaggio per lui da parte di Galadriel, si consolò con un messaggio non rimato che Gandalf probabilmente inventò sul momento.
13-Lamento dei Rohirrim
Questa poesia è cantata da Aragorn in Il Re del Palazzo d'Oro nel linguaggio della gente di Rohan; egli poi traduce la canzone nella Lingua Corrente.
Come spiega Aragorn, il cavaliere è Eorl il Giovane che 500 anni prima guidò i Rohirrim a difendere Gondor. Il suo cavallo si chiamava Felaróf.
Una breve storia di Eorl si può trovare in La Casa di Eorl, nell'Appendice A.
Una storia più dettagliata è reperibile in La Cavalcata di Eorl, contenuta in Cirion ed Eorl nei Racconti Incompiuti.
Un'immagine di Eorl sul suo cavallo durante la Battaglia del Campo di Celebrant, rappresentata su un arazzo, ornava la stanza del trono di Théoden.
14-Il Canto di Lórien
Gandalf canta sommessamente questa canzone in Il Re del Palazzo d'Oro in difesa di Galadriel, durante una discussione con Grima Vermilinguo. E' difficile immaginare come i Rohirrim possano essersi convinti che Galadriel fosse una loro nemica, dal momento che lei li aiutò nella loro cavalcata dal nord al tempo di Eorl, secondo quanto è scritto in La Cavalcata di Eorl contenuta in Cirion ed Eorl, nei Racconti Incompiuti. Eppure, anche Éomer parla male di lei in I Cavalieri di Rohan, quando incontra Aragorn, Legolas e Gimli nella pianura: "Dicono che pochi riescono a sfuggire alle sue reti. Che tempi strani sono questi!"
15-Adunata alle Armi dei Rohirrim
Théoden pronunciò questo appello alle armi nella lingua di Rohan, sollevando la spada di Éomer sopra la sua testa in Il Re del Palazzo d'Oro.
Questo significa la guarigione di Théoden dall'influenza di Grima Vermilinguo e di Saruman.
Nel "Grido di Guerra di Théoden", con parole molto simili, Théoden mostra la sua volontà di onorare il patto con Gondor.
16-L'Enigma degli Ent
Gandalf intona questa poesia parlando a Théoden degli Ent in La via che porta a Isengard.
Introducendo il poesia, Gandalf sostiene che gli Ent siano "un potere che era sulla terra prima che l'Elfo cantasse o il martello battesse", intendendo dire che gli Ent apparvero nella Terra di Mezzo prima degli Elfi e dei Nani.
Questa breve poesia è una variante strutturale de "Il tesoro", contenuta in Le Avventure di Tom Bombadil: "L'inferno ancor non s'era spalancato / né scavato l'abisso senza fondo, / né lo gnomo era stato generato / né il drago era venuto ancora al mondo".
17-Una Rima di Sapienza
Gandalf cantò questa strofa mentre lui e Pipino cavalcavano attraverso la pianura di Rohan in Il Palantir.
Pipino, incuriosito dal Palantir gettato da Orthanc, lo aveva toccato ed era finito per parlare con Sauron stesso. Per risparmiare Pipino da ulteriori tentazioni, così che potesse rimanere un "onesto sciocco", Gandalf lo prese con sé nella sua cavalcata verso Gondor.
In generale i Gondoriani smisero di guardare nei Palantíri dopo che uno di essi era caduto nelle mani di Sauron, per paura di essere corrotti da lui. Saruman guardò e fu corrotto, ammesso che già non lo fosse.
Denethor non fu corrotto, ma gli furono propinate informazioni false sulla situazione di Gondor che provocarono la sua decadenza morale attraverso l'orgoglio e la disperazione.
Soltanto Pipino e presumibilmente Aragorn, che si rivelò a Sauron attraverso il Palantir, ne uscirono incolumi, sebbene la controversa discussione tra Aragorn e Sauron provocò un immediato attacco su vasta scala su Minas Tirith.
"Alte navi ed alti re" si riferisce ai Fedeli che tornarono alla Terra di Mezzo al tempo della distruzione di Númenor. "Sette stelle" si riferisce ad Elendil, il capitano dei Fedeli, ed ai suoi eredi, poiché ogni stella rappresenta una delle sette navi dei Fedeli, che trasportavano ognuna un Palantir. Queste stelle più tardi appariranno su una bandiera spiegata da Aragorn sulle navi dei Corsari in La battaglia dei Campi del Pelennor.
Le "sette pietre" si riferisce ai Palantíri, meccanismi di comunicazione donati dagli Elfi ai Númenóreani.
L' "Albero Bianco" era un frutto di Nimloth rubato da Isildur dalla Corte Reale di Númenor, che fu poi piantato a Minas Ithil.
Nimloth era un germoglio di Celeborn, dato ad Elros (il fratello umano di Elrond ed il primo dei Re di Númenor) dagli Elfi di Eressea.
Celeborn era un germoglio di Galathilion, l'Albero Bianco degli Eldar, una copia di Telperion, creato da Yavanna. Telperion era uno dei Due Alberi di Valinor, creati da Yavanna e Nienna.
La luce di questi due alberi, che interagivano a cicli di 12 ore, fu catturata da Feanor nei tre Silmarilli, che furono poi rubati da Morgoth.
L'Albero Bianco di Minas Tirith (anticamente conosciuta come Minas Anor) appassì alla fine della Terza Era.
In Il Sovrintendente e il Re, Aragorn trova un altro alberello della stirpe di Nimloth e lo pianta nella città. La scoperta di quest'albero da parte di Aragorn fu preso come segno del rinnovamento di Gondor e, cosa ancora più importante, come simbolo del matrimonio di Arwen e Aragorn.
18-Il Canto di Gollum e L'Indovinello di Gollum
Gollum canta questa canzone all'inizio di L'attraversamento delle Paludi.
Sebbene "Il Canto di Gollum" e "L'Indovinello di Gollum" appaiano come poesie separate nell'indice de Il Signore degli Anelli, vengono qui considerati come due strofe della stessa rozza canzone.
Basti considerare che i due versi finali de "Il Canto di Gollum", da lui non pronunciati, sono ovviamente "Di prendere un pesce, polpa saporita!", i versi finali de "L'Indovinello di Gollum".
In verità, "L'Indovinello di Gollum" non è altro che un indovinello perché Gollum sceglie di non cantare gli ultimi due versi de "Il Canto di Gollum".
Quest'indovinello è legato agli enigmi di Indovinelli nell'oscurità, in Lo Hobbit, dove si dichiara che gli indovinelli furono l'unico gioco a cui Gollum avesse mai giocato quando era ancora un Hobbit e aveva qualcuno con cui giocare.
E' interessante notare la presenza di un altro indovinello riguardante il pesce, all'interno di Lo Hobbit. Questa gara di indovinelli fu il meccanismo grazie al quale l'Unico Anello passò da Gollum a Bilbo.
19-L'Olifante
Sam recita questa poesia a Gollum alla fine di Il Cancello Nero è chiuso, quando questo gli chiede se gli Olifanti (elefanti) esistano davvero.
Sam si riferisce ad essa come ad "una filastrocca che conosciamo tutti nella Contea. Sciocchezze, forse". La poesia appare anche in Le Avventure di Tom Bombadil, ma non vengono date nuove informazioni riguardo ad essa.
L'editore annota soltanto che, in Il Signore degli Anelli, Sam dice che quella era una canzone tradizionale della Contea.
La risposta di Gollum alla domanda di Sam è "No, niente olifanti. Smeagol non ne ha sentito parlare. Non vuole vederli. Non vuole che esistano".
Nonostante ciò, un Olifante apparirà alla fine di Erbe aromatiche e coniglio al ragù.
20-La Profezia di Malbeth
In Il passaggio della Grigia Compagnia, arrivano dal nord i Raminghi assieme ad Elladan ed Elrohir, che portano un messaggio da parte di loro padre, Elrond: "Che Aragorn rimembri le parole del veggente, ed i Sentieri dei Morti".
In Gondor e gli Eredi di Anárion, nell'Appendice A, si narra che Malbeth abbia predetto che Arvedui sarebbe stato l'ultimo re di Arnor e che Eärnil sarebbe stato l'ultimo re di Gondor.
I Morti promisero alleanza a Isildur, ma poi tradirono il giuramento. Portando aiuto ad Aragorn contro i Corsari di Umbar, adempirono finalmente a queste promesse.
Questa poesia è strettamente collegata a quella del "Messaggio di Galadriel".
La Pietra di Erech era una grossa pietra nera, portata nella Terra di Mezzo da Númenor, al tempo della sua distruzione.
21-Canto funebre per Théoden
Questa canzone, che appare in L'adunata di Rohan, potrebbe meglio esser intitolata "La Cavalcata di Théoden", piuttosto che "Canto Funebre per Théoden", poiché in essa Théoden appare in tutta la sua gloria e non ha ancora ricevuto alcun danno.
La canzone narra "un evento che i canti di Rohan narrarono per numerose generazioni".
Questa cavalcata rispecchia la cavalcata di Eorl il Giovane, avvenuta molto prima nella Terza Era, che portò inaspettatamente il suo popolo ad un campo di battaglia di Gondor e, al momento del più disperato bisogno, aiutò a mettere in fuga i servi di Sauron.
Questa canzone e "I Tumuli di Mundburg" si avvicinano molto a quelle che erano le tradizioni musicali del Nord Europa durante il Medioevo.
Vedere il mio articolo "Music in Middle-Earth".
22-Grido di Guerra di Théoden
Questo grido, contenuto in La cavalcata dei Rohirrim, è una variante della "Adunata alle Armi dei Rohirrim", sempre pronunciata da Théoden.
Il grido di battaglia rivela quanto Théoden sia determinato ad onorare il giuramento dei Rohirrim, senza preoccuparsi se egli e la sua armata arrivino o no troppo tardi.
Come in Il re del Palazzo d'Oro, Théoden appare in grado di superare la sua età ed i suoi dubbi.
23-Alla Morte di Théoden
Cantata da Éomer alla morte di Théoden in La battaglia dei Campi del Pelennor, ricorda ai Rohirrim che la battaglia è ancora in corso.
Dopo la canzone, comunque, mentre ordina che il corpo del re sia portato via con onore, Éomer vede il corpo di sua sorella, Éowyn, e pensa che anch'essa sia morta.
Egli corre via in una "gelida furia" e con un "sentimento di morte", gridando "Morte, morte!"
Come è stato già accennato nel "Canto della Marcia degli Ent", il confronto di Éowyn e Merry con il Re dei Nazgûl rispecchia una situazione simile del dramma Shakespeariano Macbeth, in cui Macbeth si trova, nel contesto di una profezia, ad affrontare un uomo non nato da una donna.
La profezia, che Glorfindel rivelò ad Eärnur nella Seconda Era, fu: "Non l'inseguire! Non tornerà nella sua terra. Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo".
Sebbene non sia opportuno trascurare Éowyn (che distrasse il Nazgûl), tecnicamente lo Spettro dell'Anello cadde per mano di un Hobbit, Merry, che lo pugnalò da dietro, "colpendo il tendine del suo possente ginocchio". La causa della morte dello Spettro fu quindi la lama di Merry.
Come annota il testo, "Nessun altra lama, anche se forgiata da mani più possenti, avrebbe procurato a un simile avversario una ferita così profonda, affondando nella carne viva, e rompendo l'incantesimo che gli permetteva di rimarginare i propri tendini con la sola forza del volere".
Dopo che Eärnur fu diventato Re di Gondor, egli non si curò più della profezia di Glorfindel e si incamminò per rispondere ad una seconda sfida del Re Stregone, senza più tornare.
Siccome il corpo di Eärnur non fu mai trovato e non vi era nessuno di sangue puro che potesse reclamare il trono, iniziò il governo dei sovrintendenti "fino al ritorno del re".
La Reggenza di Gondor non ebbe fine finchè Aragorn non reclamò il trono di Gondor ed Arnor, alla fine della Terza Era.
La ragione principale del governo dei Sovrintendenti era quella di evitare la guerra civile, il ritorno della Lotta fra Consanguinei.
Prima la corona era stata reclamata da Arvedui, l'ultimo re di Arnor ed antenato di Aragorn, ma la faccenda fu posta su un piano legale, indipendente dai problemi relativi alla Lotta fra Consanguinei, sostenendo che Arvedui non era un discendente di Anárion.
La rivendicazione di Aragorn alla corona era basata sul fatto che egli era discendente diretto di Elendil, padre di Anárion, che chiaramente era re di entrambi i territori che costituivano il regno unito di Arnor e Gondor.
24-Canto di Éomer
Osservando quello che sembra l'arrivo dei Corsari di Umbar, Éomer canta questa canzone in La battaglia dei Campi del Pelennor.
Il dubbio di "Dal dubbio" si riferisce alla manipolazione da parte di Grima Vermilinguo e di Saruman.
"Svanita ogni speme" si riferisce all'avvistamento delle navi: "nel suo cuore morì ogni speranza".
L'inizio del suo "sentimento di morte" venne con il ritrovamento di sua sorella Éowyn sul campo di battaglia: "Morte! Galoppate, galoppate verso la rovina e la fine del mondo!".
"Il Canto Funebre di Théoden" in Molte Separazioni è il completamento positivo di questa.
Pochi momenti dopo aver intonato la canzone, Éomer, mentre rideva nella disperazione, fu colto da stupore e gioia, essendosi era accorto che sulle navi dei Corsari sventolava il vessillo di Aragorn.
25-I Tumuli di Mundburg
Questa canzone chiude il capitolo La battaglia dei Campi del Pelennor e, sebbene sia una canzone differente, completa le azioni iniziate nel "Canto Funebre per Théoden".
Mundburg è il nome di Minas Tirith nella lingua di Rohan.
I tumuli sono le fosse comuni dei Cavalieri di Rohan e dei loro "compagni, signori di Gondor". Gli Orchi furono semplicemente bruciati.
Come il "Canto Funebre per Théoden", questa canzone si può paragonare all'antica musica del Nord Europa durante il Medioevo.
Vedere il mio articolo "Music in Middle-Earth".
26-Athelas
Questa strofa viene recitata dall'esperto di erbe in Le Case di Guarigione.
Egli dichiara che essa sia una "vecchia strofa" che le donne "ancor oggi ripetono senza afferrarne il significato".
L'abilità di Aragorn di contrastare l'influenza mortifera (Alito Nero) degli Spettri dell'Anello aiuta a stabilire la legittimità della sua rivendicazione del trono di Gondor.
Aragorn porta a compimento una profezia in cui si dice che il re, quando fosse ritornato, avrebbe avuto mani di guaritore.
Curiosamente, Aragorn usò l'Athelas anche in Fuga al Guado, per cercare di mantenere Frodo in vita, ma certo non con la stessa enfasi.
27-Il Canto di Lebennin
Questa canzone viene cantata da Legolas in L'ultima discussione, durante il suo racconto dell'attacco alla flotta dei Corsari di Umbar.
Il Lebennin è la riva settentrionale del Fiume Anduin, prima che questo si getti nella Baia di Belfalas. La riva meridionale è il Sud Ithilien.
E' in questo momento che Legolas sente per la prima volta il suo desiderio per il mare.
Questo desiderio era stato anticipato nel "Messaggio di Galadriel", ed è pienamente espresso nel "Canto del Mare". Lebennin significa "cinque fiumi", i quali erano il Gilrain, il Serni, il Celos, il Sirith e l'Erui.
28-Sam nella Torre degli Orchi
Credendo che il suo viaggio fosse stato vano e che Frodo fosse morto, Sam canta questa canzone in La Torre di Cirith Ungol.
All'inizio mormorò: "vecchie filastrocche infantili della Contea, e brani delle poesie del signor Bilbo". Poi "le parole sgorgarono spontanee adattandosi al semplice motivo", indicando che Sam è l'autore delle parole, ma non della musica.
Il suo canto irritò un Orco, che pensava fosse Frodo a cantare, rivelando così a Sam il luogo in cui Frodo era tenuto prigioniero e conducendo al suo immediato salvataggio.
29-Canto del Mare
Questa canzone, cantata ne Il Campo di Cormallen, esprime pienamente la brama di Legolas per il mare e per il viaggio verso l'Estremo Ovest.
L' "Ultima Spiaggia" si riferisce alle coste di Eldamar.
L' "Isola Perduta" è Eressea, che fu separata dalla Terra di Mezzo e portata all'Estremo Ovest da Ulmo, come "mezzo di trasporto" per gli Elfi, e in seguito lasciata là come l'isola più orientale. "Mai alcuno scoprire potrà" perché era proibito dai Valar.
Quando Eärendil vi giunse e quindi si inoltrò in Aman, non gli fu permesso di ritornare.
Viaggiare verso l'Estremo Ovest può essere paragonato ad un trapasso, ad un viaggio verso il paradiso.
Quest'idea viene suggerita dai commenti beffardi di Saruman a Galadriel circa il ritorno di quest'ultima al Reame Beato: "Sarà una nave grigia, e piena di fantasmi".
Legolas dice a Gimli la stessa cosa, per quanto riguarda il "Messaggio di Galadriel": "Preferiresti che ti parlasse apertamente della tua morte?"
Questa canzone è strutturalmente collegata a "Il Canto di Tom Bombadil", ma dovrebbe esser cantata in maniera differente e forse con una melodia diversa.
30-Il Canto delle Aquile
Dopo la caduta di Sauron, un'Aquila volò a Minas Tirith in Il Sovrintendente e il Re per annunciare la vittoria.
Inoltre predisse il ritorno del Re e la rinascita dell'Albero Bianco.
Le Aquile, servitori di Manwë, erano Maiar, servitori dei Valar, come i maghi, Sauron e i Balrog. Esse furono d'aiuto sia in Lo Hobbit, sia in Il Signore degli Anelli.
In L'inizio dei giorni ne Il Silmarillion, si dice che "Spiriti in forma di falchi e aquile andavano e venivano di continuo volando alle sue [di Manwë] aule; e i loro occhi potevano penetrare le profondità dei mari e fin le caverne nascoste sotto il mondo".
31-Il Canto funebre di Théoden
Questa canzone è cantata dai Cavalieri di Rohan al funerale di Théoden in Molte separazioni ed è il completamento del "Canto di Éomer".
Invece di "Svanita ogni speme" con Théoden, "Speranza destò, in speranza partì".
Ques'enfasi sulla "speranza" mostra un fortissimo contrasto con la "disperazione" di Denethor in Il rogo di Denethor.
Da molti punti di vista, anche la morte di Théoden è un suicidio, in quanto è difficile immaginare che lui stesso o chiunque altro si aspettasse di uscire vivo dalla battaglia.
Tuttavia vi sono importanti differenze.
In Il rogo di Denethor, Gandalf dice a Denethor: "Non hai l'autorità, Sovrintendente di Gondor, di stabilire l'ora della tua morte .. Solo i re schiavi dell'Oscuro Potere si comportavano nella loro empietà in questo modo, suicidandosi in preda all'orgoglio e alla disperazione, assassinando i loro cari per facilitare la propria morte".
Nell'Ofermod, contenuto ne Il ritono di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm in Albero e Foglia, Tolkien analizza l'eccesso di orgoglio (Ofermod), la responsabilità e la lealtà.
Le relazioni tra il re e i subordinati richiedono, sostiene Tolkien, responsabilità dall'alto e lealtà dal basso.
Sebbene sia Denethor che Théoden mostrino orgoglio, Denethor abbandona la sua responsabilità quando decide di suicidarsi con suo figlio Faramir. Al contrario, anche se la morte di Théoden è quasi certa, è una morte onorevole perché avviene mentre questo persevera nella sua responsabilità.
Inoltre, la sua morte non danneggia il suo popolo, poiché egli stabilisce una linea di successione, nominando Éomer re. Come se non bastasse, in seguito a ciò i Rohirrim combattono con maggior determinazione e vincono. Essi vanno oltre la speranza ("Svanita ogni speme"), non andando verso la disperazione, ma verso una ferma, cupa determinazione senza ritorno.
32-Il Canto della Strada (ripresa)
Questa canzone, cantata in I Rifugi Oscuri in occasione della partenza di Elrond, Gandalf, Galadriel e Frodo, combina le più importanti canzoni da viaggio, sia Elfiche che Hobbit.
Si dice che la melodia sia quella de "Il Canto della Strada". Le parole sono prese da "Il Canto dell'Esploratore" e da "Inno Elfico a Elbereth Gilthoniel".
Questa mescolanza di canzoni è appropriata, perché ha luogo all'inizio di un viaggio, l'ultimo, di un Maia (Gandalf), di un Elfo (Galadriel), di un Mezzelfo (Elrond) e di un Hobbit (Frodo).
Un grazie speciale a Raffaella Benvenuto per aver corretto questa traduzione.
Bibliografia
About the Songs and Poems in the Lord of the Rings, di Gene Hargrove