Amanye Tenceli di Måns Björkman - traduzione di Lorenzo "Soronel" Gammarelli |
olto presto nella loro storia, una gran parte dei Quendi (Elfi) emigrò in Valinor, la Terra delle Potenze, sul continente di Aman. Lì divennero noti come Eldar, e la loro conoscenza e le loro abilità crebbero alle massime vette. Essendo buoni linguisti, gli Eldar dovettero presto rendersi conto della necessità di un mezzo che conservasse permanentemente le loro parole. Fu così che Rúmil, il saggio ed erudito di Tirion, inventò il primo sistema di scrittura del mondo: le Sarati. La scrittura era fonografica, e le forme astratte delle lettere erano scritte con penne o pennelli, o incise in legno o pietra. Molto poco è conosciuto di questa misteriosa scrittura, dato che solo un esempio di documento scritto con le Sarati è stato finora pubblicato (ed è scritto in inglese!). Sappiamo che erano scritte in verticale, dall'alto verso il basso, in colonne ordinate da sinistra a destra. Le vocali erano scritte con segni diacritici alla sinistra o (a volte) alla destra del sarat vero e proprio. Fëanor, all'inizio della sua carriera, si interessò profondamente della scrittura, e creò un nuovo sistema. Questo sistema era parzialmente basato su quello di Rúmil, ed era chiamato Tengwar. La più notevole innovazione delle Tengwar era il fatto che i simboli fossero sistemati in file orizzontali da sinistra a destra, e che avessero un aspetto più uniforme, essendo formate da meno elementi variabili. Le Tengwar furono in realtà concepite come un insieme di segni correlati privi di valore fonetico intrinseco: il significato fonetico di ogni carattere poteva essere aggiustato per ogni linguaggio a seconda delle sue relazioni visuali con gli altri caratteri. Le vocali in Tengwar erano scritte come segni diacritici (sopra o sotto un tengwa) o come tengwar speciali. La flessibilità del sistema di Fëanor lo rese conveniente ad essere adattato in molti linguaggi, che fossero correlati con le lingue Eldarin o meno. Le Sarati caddero in disuso, eccetto che fra gli elfi Vanyarin di Aman; non furono mai usate nella Terra di Mezzo. È ironico che le Sarati vengano spesso chiamate "Tengwar di Rúmil": la parola "tengwa" in effetti non esisteva prima che la inventasse Fëanor. Quando i Noldor fuggirono da Aman nella Terra di Mezzo, portarono con loro le Tengwar. Nel Beleriand gli elfi Sindarin avevano costruito un loro sistema di scrittura, un alfabeto simil-runico chiamato Cirth. Le Tengwar si dimostrarono facilmente adattabili al Sindarin, e presto superarono le Cirth in popolarità, anche se queste continuarono ad essere usate. Il sistema di scrittura di Fëanor quindi prosperò per più di settemila anni, mentre venivano costruiti nuovi modi per diversi linguaggi. Alla fine, comunque, deve essere caduto nell'oblio, in qualche periodo della Quarta Era della Terra di Mezzo. Le Sarati di Rúmil Rúmil di Valinor creò il primo sistema di scrittura di Arda nell'Anno Valiano 1179 [AAm]. Anche se spesso sono state chiamate "Tengwar di Rúmil", il vero nome di questo sistema di scrittura era Sarati (ogni singola lettera è una sarat) [QE]. Le Sarati formano un sistema di scrittura strettamente fonografico; ogni sarat rappresenta un fonema del linguaggio parlato, proprio come nell'alfabeto latino originario (almeno in teoria). Dato che Rúmil era un abile linguista, il sistema delle Sarati si basava sulle teorie linguistiche e fonologiche correnti all'epoca. Secondo la tradizionale analisi fonematica del Quenya, le vocali non erano considerate come fonemi completi, ma avevano solo la funzione di modificare, "colorare" le consonanti [FQD]. Quindi solo le consonanti erano scritte con vere sarati, mentre le vocali erano scritte con segni diacritici. Le lettere erano in genere scritte in colonne verticali da sinistra verso destra, e le vocali diacritiche erano appese a sinistra o destra di ogni lettera consonante.> Il Professor Tolkien ha adattato le Sarati per scrivere la sua lingua (l'inglese). In effetti, l'uso preciso delle lettere per scrivere il Quenya o gli altri linguaggi di Aman è sconosciuto, dato che l'unico esempio finora pubblicato è in inglese! Il modo di scrivere, comunque, non è condizionato dalla bizzarra ortografia inglese con l'alfabeto latino, anzi è strettamente fonografico: la parola "became", traslitterata dalle Sarati, sarebbe scritta "bkeym". Oltre alla scarsità di esempi, le Sarati sono anche state ripetutamente
rivedute da Tolkien. Non sappiamo quanto il sistema sia cambiato
da quando l'esempio che abbiamo a disposizione fu scritto. Le informazioni
che seguono devono essere quindi considerate solo come un'istantanea
dello stato delle Sarati al Giugno 1919, quando TPF fu scritto. I caratteri sono tratti da TPF e da FQD. La sarat per /x/ (mostrata in grigio) non è attestata, ma il suo aspetto può essere ricostruito estrapolando dalle sarati note, in base ai principi di costruzione delle altre lettere. Le differenti sarati per /n/ e /s/ sono intercambiabili, e l'uso della sarat abbreviata per /st/ è opzionale. Le ultime due sarati possono essere usate per i dittonghi; la sarat /I/ segue sempre una vocale. Le consonanti raddoppiate o lunghe non sono distinte. Quando seguono un'altra consonante, specialmente alla fine di una parola, i suoni /s/ e /z/ possono essere indicati con segni diacritici. Sono messi sotto al sarat che li precede, o a volte (nel caso della /s/) sono connesse all'arco discendente del sarat, se ne ha uno. Questi sotto sono i segni diacritici delle vocali. I diacritici sono scritti o alla destra o alla sinistra del sarat. Se sono alla sinistra, vengono pronunciati prima del sarat, se sono alla destra, vengono pronunciati dopo. Se una vocale viene usata indipendentemente da ogni consonante, il diacritico si appoggia ad una base. In FQD è detto che prima del tempo di Fëanor la base derivava da un sarat obsoleto per la fricativa velare muta del Proto-Eldarin; più tardi il simbolo fu ereditato dalle Tengwar come base piccola. In TPF la base ha una forma decisamente diversa, anche se non così diversa da non poter essere considerata un allografo dello stesso carattere. Le vocali lunghe sono generalmente indicate mettendo il segno diacritico della vocale sulla sinistra di una base lunga. La vocale /o/ e lo schwa (e forse anche altre vocali, ma questo non è attestato) sono a volte allungate semplicemente raddoppiando il segno diacritico. La /o/ lunga può anche essere indicata usando una base speciale. La /u/ lunga è indicata usando il segno diacritico per /u/ con il sarat per /w/. Nel nostro esempio in inglese le vocali diacritiche sono spesso omesse. Questo probabilmente accadeva anche quando il sistema di scrittura era usato per il Quenya. A parte la teoria sopra menzionata che considerava le vocali quali modificatori delle consonanti, il Professor Tolkien ha menzionato il fatto che scrivendo il Quenya con le Tengwar, gli Elfi spesso omettevano il simbolo per la /a/, la vocale più comune in Quenya, dato che la struttura del linguaggio rendeva facile capire quale fosse la parola [AppE]. Solo un simbolo di punteggiatura è per ora noto. Anche se la sua funzione corrisponde a quella del punto, sembra che sia usato più raramente. Il suo uso doveva probabilmente essere ristretto alle pause lunghe o alla fine dei paragrafi. Le Tengwar di Fëanor Fëanor si interessò ai linguaggi ed ai sistemi di scrittura piuttosto presto nella sua carriera, ed inventò il sistema delle Tengwar nell'Anno Valiano 1250 [AAM]. Le Tengwar furono fortemente influenzate dalle Sarati di Rúmil (fino ad allora l'unico sistema di scrittura esistente), ma proprio come Rúmil aveva incorporato nella sua creazione le idee filologiche correnti, così Fëanor escogitò il suo sistema di scrittura secondo le sue proprie teorie. La differenza principale fra i due sistemi era che le Tengwar sono scritte orizzontalmente da sinistra verso destra, mentre le Sarati sono scritte verticalmente dall'alto verso il basso. Fëanor inoltre ridusse il numero di elementi variabili, ottenendo dei caratteri più semplici e consistenti. I due elementi di base di tutte le tengwar originali erano un telco, "gambo" ed un lúva, "arco", che potevano essere combinati e modificati in vari modi. Venne poi deciso che le tengwar i cui telcor e lúvar erano organizzati in un certo modo rappresentassero un certo gruppo di suoni correlati: i telcor determinano come viene articolato il suono, ed i lúvar la posizione in cui il suono viene articolato nella bocca. Quali suoni fossero esattamente assegnati ad ogni tengwa poteva variare in base alle necessità di ogni particolare lingua. Questi diversi adattamenti venivano chiamati modi [AppE]. Per esempio, nel modo Quenya, si decise che le tengwar i cui lúvar erano chiusi e girati verso destra rappresentassero i suoni labiali (cioè i suoni creati con le labbra: /p/, /mb/, /f/, /m/, ecc.). Quando con il passare delle ere la popolarità delle Tengwar crebbe, furono creati un numero sconosciuto di questi modi. I vari modi Tengwar sono stati analizzati e presentati in molti posti (vedi la sezione link per alcune buone presentazioni sul Web). Qui darò solo brevi cenni ad uno dei modi che il Professor Tolkien ha costruito per la sua madre lingua, l'Inglese. Sotto c'è una tabella con le tengwar di base, con il valore inglese di ogni tengwa. I valore fonemici delle tengwar sono ricavati da varie fonti, ma principalmente da AppE. Notare che la pronuncia indicata non deve essere considerata fonetica, quanto piuttosto fonemica: il suono /r/, per esempio, può essere pronunciato in molti modi differenti nei vari dialetti dell'Inglese. (I valori fonemici sono indicati secondo l'Alfabeto Fonetico Internazionale). Le due ultime tengwar sono usate per i dittonghi. Le tengwar per /s/ e /z/ rivolte verso il basso sono normalmente usate quando sopra il tengwa è posta una tehta. I valori fonetici delle tengwar possono essere modificati da segni diacritici detti tehtar. Nel corpus edito sono attestate varie tehtar, ma nel modo inglese qui presentato queste sono le più comuni. Una barra orizzontale o una "tilde" sopra la tengwa indica che deve essere pronunciata lunga o doppia. Lo stesso segno messo sotto la tengwa indica che il suono deve essere preceduto dalla nasale della stessa colonna. Inoltre, un ricciolo o un gancio (in genere chiamato ricciolo-s) può essere attaccato a una tengwa per indicare che è seguita da /s/. Questo è comune soprattutto alla fine di una parola. Diversamente dalle convinzioni di Rúmil e dei suoi contemporanei, Fëanor pensava che le vocali avessero un valore come fonemi uguale a quello delle consonanti. Nelle Tengwar, come nelle Sarati, le vocali erano rappresentate da segni diacritici, chiamati ómatehtar o "segni vocali". Questo tuttavia era solo per ragioni di compattezza della scrittura, e Fëanor ideò anche un modo Quenya nel quale ogni vocale era assegnata ad un tengwa. Questo modo era inteso principalmente per i "maestri di tradizione", ed era usato raramente; se pure qualche esempio di questo modo ancora esiste, non è stato pubblicato, e non abbiamo idea dell'aspetto che queste tengwar abbiano. Si dice che questo modo sia stato l'ispirazione per il modo Sindarin del Beleriand [FQD]. Queste sono le ómatehtar usate per l'Inglese. Vengono scritte sulla tengwa che rappresenta la consonante seguente. Uno singolo punto (il tehta /i/) può essere posto su una tengwa per indicare una /e/ seguente che sia diventata muta nella pronuncia, ma che venga ancora scritta con le lettere Latine. Se una vocale è usata indipendentemente da ogni consonante, il tehta è posto su una base - corta se la vocale è corta, lunga se la vocale è lunga. La base lunga è usata sempre per portare le vocali lunghe, eccetto /e:/, /o:/ e /u:/. Queste tehtar possono essere invece raddoppiate. Tolkien ideò alcune abbreviazioni per poche parole molto frequenti in Inglese. Queste abbreviazioni erano basate sulla serie di tengwar con il gambo esteso, eccetto l'abbreviazione and ("e"), che è basata su una /d/ nasalizzata. I segni di punteggiatura che rappresentano pause nel testo (come la virgola, il punto e virgola o il punto nell'alfabeto latino) sono generalmente basati su varie sistemazioni di punti; maggiore è il numero di punti, più lunga è la pausa. Un singolo punto a mezza altezza = corrisponde più o meno alla virgola. Due punti - sono simili ad un punto e virgola o ad un punto. Pause più lunghe, ad esempio la fine di un paragrafo, possono essere indicate da tre -= o quattro -- punti. La fine di un testo è a volte indicata da due punti seguiti da una linea curva semplice -Â o doppia -. La scrittura tengwar è rigorosamente fonografica, e non dovrebbe quindi essere affetta dalle complessità e le idiosincrasie dell'ortografia inglese. Tuttavia anche Tolkien era più o meno influenzato dall'ortografia classica; si veda ad esempio il frontespizio del Signore degli Anelli (edizione inglese). Qui sotto c'è un altro esempio.
- Fëanor, dal Quenta Silmarillion. I nomi delle tengwar Tutti i caratteri ed i simboli usati con le tengwar avevano nomi o designazioni uniche. Le lettere stesse avevano nomi che contenevano il suono rappresentato da ogni tengwa; quando era concesso dalla struttura del linguaggio, il suono era l'iniziale del nome. Dato che l'assegnazione dei suoni dipende dal modo che viene usato, c'era un insieme di nomi diversi per ogni modo. I nomi Quenya però erano i più usati quando si richiedeva un nome per ogni lettera (intesa come glifo) piuttosto che per ogni suono. Anche tutti i segni di punteggiatura ed i diacritici avevano nomi particolari, ma solo pochi di questi sono conosciuti [AppE]. I "nomi completi" Quenya I nomi Quenya che conosciamo erano noti come "nomi completi" - presumibilmente perché si trattava di parole Quenya complete. I nomi sono mostrati nella tabella più sotto. Il segno < significa "derivato da", cioè a causa di cambiamenti di suono nel linguaggio, mentre >> significa "sostituito da", cioè per una decisione conscia (in genere motivata da cambiamenti di suoni) degli scribi. Si noti che alcuni di questi nomi potrebbero avere sostituito precedenti nomi ignoti. Il tengwa anna in origine rappresentava una /g/ spirante che è sparita molto presto dal Quenya [FQD]; la parola anna tuttavia non ha mai contenuto questo suono. Similmente, si dice che halla rappresentasse un'aspirazione /h/ arcaica, ma la h in halla deriva quasi certamente da una primitiva /x/. Il Quenya faceva anche uso di una serie palatale, la cosiddetta tyelpetéma. Edouard Kloczko ha pubblicato una lista di vecchi nomi per questa serie, che aveva ricevuto in una corrispondenza con Christopher Tolkien. Nella sua lettera tuttavia Christopher fa notare che i nomi sono dati in molte diverse formulazioni, e conclude di non poter determinare quali siano quelli finali. I nomi pubblicati sono qui presentati, elencati nello stesso ordine usato nella lettera di Christopher Tolkien. Si noti che in questo ordine le tengwar non si adattano alla sistemazione della tabella in AppE. I nomi Ovestron I nomi usati in Ovestron sono indicati nella Numenian mode chart, riportata da Jim Allan. Allan e R.Stencel sono in disaccordo sulla lettura di uno dei caratteri: dove Stencel legge oha, Allan mette aha. Questi nomi erano probabilmente specifici del modo Ovestron usato a Gondor, dato che la cosiddetta "variante nordica" usava valori leggermente diversi. Nomi delle tehtar Solo poche denominazioni Quenya delle tehtar sono conosciute. Il tratto diagonale usato in genere per rappresentare la /e/ o la /i/ era chiamato tecco o "tratto". Quando però il tehta era usato in un "modo completo" per indicare la lunghezza di una tengwa vocale, prendeva il nome di andatehta o "segno lungo". La traduzione Sindarin andaith di questo nome divenne probabilmente molto conosciuta come risultato dell'uso che se ne faceva nel modo del Beleriand; il termine Quenya andatehta potrebbe essere stato associato più adeguatamente al modo completo Quenya. Il più semplice di tutti i tehtar, il punto, era chiamato semplicemente tixe, "punto". Quando era messo sopra una tengwa, era chiamato amatixe "punto superiore", e quando era messo sotto, veniva chiamato nuntixe, "punto inferiore" [ETYM]. Punteggiatura Il segno di punteggiatura chiamato putta o pusta, "punto fermo" [ETYM] dovrebbe probabilmente essere i "due punti" usati come punto fermo in varie fonti, incluse Namarië, il frontespizio del Signore degli Anelli, e la Lettera del Re. ft>In ogni caso, è possibile che il nome non avesse un riferimento fisso, e che potesse essere applicato ad un qualsiasi carattere usato come punto fermo nel modo considerato. Bibliografia
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