Le popolazioni indigene di Eriador e Gondor e il loro rapporto con i Nśmenóreani e i loro alleati di Lalaith - Traduzione di Raffaella Benvenuto |
a storia documentata della Terra di Mezzo è incentrata sugli Elfi e sugli Uomini che si unirono a loro. Ben poco si sa degli altri, gli abitanti di Eriador, Rhovanion e Gondor che non erano considerati anche superficialmente amici degli Elfi. A Gondor divennero in seguito noti come "Uomini di Mezzo", distinti dagli "Uomini dell'Oscurità" per il loro atteggiamento politico verso gli Elfi e i Númenóreani. Questi ultimi li ignoravano, come del resto i Nani, nella maggior parte dei casi; gli Hobbit non ne registrarono alcuna traccia, e la politica ufficiale dei Dúnedain e dei Rohirrim li etichettò come "selvaggi" e spesso "nemici", anche se questi popoli erano imparentati con i loro stessi antenati, le Tre Casate degli Edain. In questo modo la loro storia non fu mai messa per iscritto, ma solamente accennata in numerose fonti. Vale comunque la pena di cercare di estrarre la loro storia multiforme dal materiale a nostra disposizione.
Nota sulla nomenclatura La terminologia etnografica è spesso poco chiara. Secondo S, l'espressione Quenya Atani si riferiva originariamente a tutti gli Uomini, ma l'equivalente Sindarin Edain solo alle Tre Casate che giunsero per prime in Beleriand. Queste tribù sono spesso chiamate Bëoriani. Hadoriani (anche se il loro primo capo si chiamava Marach) e Haladin, in seguito anche Halethiani o Halethrim; ma, anche se gli eroi che dettero il nome vissero nel Beleriand, questi attributi venivano anche applicati indiscriminatamente ai loro antenati, prima che raggiungessero l'Ovest. D'altro canto, LP chiama Atani la lingua più antica progenitrice dell'Adûnaic, anche se essa era parlata solo dagli Hadoriani e dai Bëoriani, e la lingua degli Halethrim non era nemmeno lontanamente imparentata con essa. Infine, PR si riferisce ai primi Bëoriani come alle "Genti Minori" mentre si distinguevano dagli Hadoriani; possiamo quindi pensare all'esistenza di corrispondenti "Genti Maggiori". Per convenienza, nelle prossime discussioni uniformerò la nomenclatura nella maniera seguente:
La Prima Era Quasi nessun dato sulla popolazione Umana indigena è sopravvissuto alla Prima Era. Gli Elfi del Beleriand non guardavano al di là degli Ered Luin, e i primi Uomini non avevano documenti scritti. Tuttavia si può dedurre che essi emigrarono verso il nord-ovest della Terra di Mezzo seguendo almeno due percorsi ben distinti, uno nell'estremo Nord, l'altro nel Sud. Quest'ultima strada era stata presa in precedenza, e non dagli Atani. "Gli storici di Gondor credevano che i primi Uomini ad attraversare l'Anduin fossero stati i Drúedain. Essi provenivano (così si credeva) dalle terre a sud di Mordor, ma prima di raggiungere le coste di Haradwaith si volsero a nord verso Ithilien, e avendo trovato il modo di attraversare l'Anduin (probabilmente nei pressi di Cair Andros) si stabilirono nelle valli delle Montagne Bianche e nelle terre boscose della loro estremità settentrionale. 'Essi erano un popolo introverso, sospettoso degli altri Uomini, dai quali erano stati tormentati e perseguitati da sempre, e si diressero verso ovest cercando una terra dove potessero vivere nascosti ed in pace.'" (TD) In questo modo, i Drúedain, o "'uomini Púkel' occuparono le Montagne Bianche (su entrambi i versanti) nella Prima Era." (TD) In seguito arrivarono gli Atani meridionali, i pre-Haladin, che ci dobbiamo immaginare simili alla gente di Brea, "con i capelli castani, robusti e piuttosto bassi, allegri e indipendenti" (FR), che si stabilirono nelle valli delle Montagne Bianche, ma che rimasero in buoni rapporti con i Drú. Quando il nucleo principale dei pre-Haladin fu spinto ad allontanarsi di nuovo, "un ramo emigrante dei Drúedain accompagnò la Gente di Haleth alla fine della Prima Era. ma la maggior parte era rimasta nelle Montagne Bianche, malgrado la persecuzione subita da parte degli Uomini arrivati dopo, che erano ritornati a servire l'Oscurità." (TD) Questi Uomini dell'Ombra perseguitarono i Drúedain e li portarono sull'orlo dell'estinzione: "dall'Est, si diceva, erano venuti gli Uomini alti che li scacciarono dalle Montagne Bianche, e costoro erano malvagi." (TD) I Drúedain inseguiti fuggirono nelle foreste di Anórien e verso il Capo di Andrast nel Drúwaith Iaur, dove potrebbero essere sopravvissuti anche fino alla Guerra dell'Anello (TD).Nel frattempo gli emigranti continuarono verso nord, passando attraverso la Breccia di Rohan tra gli Hithaeglir e gli Ered Nimrais. Evidentemente molti rimasero indietro, trovando che "il Minhiriath e la parte occidentale dell'Enedwaith tra l'Inondagrigio e l'Isen erano ancora coperti da dense foreste" (DM), e là si dettero alla pastorizia, poiché i cavalli sarebbero stati inutili nei boschi. Così, quelli che in seguito vissero nelle foreste "delle terre costiere a sud degli Ered Luin, soprattutto nel Minhiriath, furono in seguito riconosciuti dagli storici come imparentati con la Gente di Haleth." (DM) Inoltre, gruppi rimanenti di Drúedain diventarono "un popolo di pescatori piuttosto numeroso ma barbaro che dimorava tra le foci del Gwathló e dell'Angren [Isen]" (GC) o più precisamente "nelle paludi intorno alle foci dell'Inondagrigio e dell'Isen," (FI), una popolazione che fino alla Seconda Era era ridotta a "poche tribù di 'Uomini Selvaggi', pescatori e uccellatori, ma simili come razza e come lingua ai Drúedain dei boschi dell'Anórien." (FI) Il resto degli Halethiani e dei Drúedain alla fine si diresse a nord verso l'Eriador, dove incontrò altri viandanti, i Bórrim dell'Est. "Si dice che dalla gente di Bór vennero i più antichi tra gli Uomini che abitavano nel nord di Eriador nella Seconda Era e .nel periodo seguente." Questi probabilmente provenivano dal Rhovanion meridionale, dove avevano incontrato le Entesse, poiché "molti uomini appresero le arti [dell'agricoltura] delle Entesse e resero loro grande onore", (TT) e allora i Bórrim erano noti come abili "aratori della terra". (GA) Purtroppo, non sappiamo chi fossero i discendenti di questo "antichissimo" popolo di Eriador: forse gli Uomini delle Colline di Rhudaur? I pre-Haladin delle Montagne Bianche furono in seguito apparentemente scacciati dalla maggior parte della catena dagli Uomini dell'Ombra, e perciò "negli Anni Bui altri. si trasferirono nella valli meridionali delle Montagne Nebbiose; e da lì alcuni . si diressero verso nord nelle terre disabitate, fino ai Tumulilande. Da costoro vennero gli Uomini di Brea." (LP) Non sappiamo quando ciò accadde. Solitamente "Anni Bui" si riferisce solo alla Seconda Era; ma la gente di Brea ricordava nelle proprie tradizioni che proprio nel territorio di Brea erano "sopravvissuti ai cataclismi dei Giorni Antichi". (FR) Gli Atani settentrionali avevano preso una strada completamente diversa. Di essi si diceva che "erano sempre in guerra. con Uomini che avevano fatto di lui [Melkor] il loro Dio e credevano di non potergli rendere miglior servizio se non distruggendo i 'rinnegati' con ogni tipo di crudeltà." (DM) Da qualche parte del Rhûn settentrionale avevano scoperto che "nei giorni antichi i Naugrim abitavano in molte montagne della Terra di Mezzo, e là avevano incontrato Uomini mortali (così dicevano) molto prima che gli Eldar ne venissero a conoscenza." (NE) Così accadde che la loro lingua più arcaica, l'Atani, mostrasse chiare influenze del Khuzdul. Le leggende degli Atani settentrionali iniziano invece sulle rive del Mare di Rhûn, dove si divisero in due popoli dalle lingue, dalla cultura e dai fenotipi ben distinti. Le Genti Maggiori dei pre-Marachrim "abitarono a lungo. presso le rive di un mare troppo vasto per vederne l'altra riva; non aveva maree, ma era visitato da grandi tempeste. Essi vivevano nel nord-est, nei boschi che scendevano verso le rive." L'altra parte, le Genti Minori dei pre-Bëorrim, si erano spinti un po' più oltre e "avevano raggiunto lo stesso mare che era davanti a loro, e si erano stabiliti ai piedi delle alte colline a sudovest. Essi abitavano quindi a circa 200 miglia di distanza, andando per acqua." (PR) A causa di questa distanza, anche quando i pre-Marachrim "svilupparono l'arte di costruire le barche. non si incontravano spesso per scambiarsi saluti e notizie. Le loro lingue si erano già differenziate. anche se rimasero amici e riconobbero i loro rapporti di parentela." (PR) E non solo: se si possono trarre conclusioni dal loro aspetto generalmente più scuro, i pre-Bëorrim si erano "in passato mescolati con Uomini di altri tipi" (DM), e ugualmente per questo motivo, la lingua che essi parlavano sembrava ai pre-Marachrim contenere"molti elementi di carattere estraneo." (DM) Questa strana mescolanza di Atani settentrionali e Uomini dell'Est fu probabilmente all'origine degli Uomini del Dorwinion. A causa della scarsa diffusione di informazioni, i pre-Marachrim vennero solo in seguito a sapere che un giorno (parti delle?) "Genti Minori erano fuggite dalla minaccia dei Servi dell'Oscurità ed erano andate verso ovest, dove erano rimaste nascoste nei boschi." (PR) I pre-Marachrim seguirono presto i loro passi attraverso la parte settentrionale delle Montagne Nebbiose, vicino ai temibili Ered Engrin, eppure fuori dall'Ombra di Morgoth. Ma molte sottotribù di entrambi i popoli rimasero indietro, e quando l'avanguardia in costante diminuzione, condotta rispettivamente da Bëor e Marach, raggiunse il Beleriand, "in Eriador e in Rhovanion (specialmente nel nord) i loro consanguinei avevano probabilmente già occupato buona parte del territorio." (DM) Soprattutto gli Uomini del Nord di Rhovanion "sembravano essere quasi sicuramente imparentati con il terzo e più grande dei popoli degli Amici degli Elfi, governati dalla Casata di Hador." (CE) La loro storia non può essere trattata in questa sede. In Eriador gli antenati degli Uomini di Mezzo iniziarono a concentrarsi in quelli che in seguito divennero i centri abitati di Arnor: "intorno al Lago del Crepuscolo, nelle Colline Settentrionali e nelle Colline del Vento, e nelle terre intermedie fino al Brandivino, ad ovest del quale spesso si spingevano, anche se non vi abitavano." (AE, DM) Tra di loro, oltre ai Bórrim, si trovavano "molti, sembrerebbe, in origine imparentati con la Gente di Bëor, anche se altri erano imparentati con la Gente di Hador." (DM, AE) I Númenóreani in seguito avrebbero persino creduto che "alcuni dei loro antenati erano forse gente che fuggiva dagli Atani" (DM) , e ricordavano che alcuni Hadoriani, spaventati dal Potere del Male, si erano allontanati dal loro accampamento nel Beleriand; "e tornarono in Eriador al di là delle montagne, e furono dimenticati." (S) Sembrava perciò che si fossero riuniti ai "loro pigri consanguinei che erano in Eriador, alcuni stanziali, altri ancora erranti, oppure che non avevano mai attraversato le Montagne Nebbiose e che erano sparsi" (DM) nel Rhovanion orientale. Che tra loro vi fossero veri Edain "era in tutta probabilità vero di quegli Uomini nella Terra di Mezzo che i Númenóreani incontrarono per primi al proprio ritorno.; ma altri Uomini del Nord. potevano essere imparentati solo in quanto discendenti da popoli dei quali gli Atani erano stati l'avanguardia." (DM) Alla fine della Prima Era, la situazione poteva perciò essere descritta in questo modo: l'etnia predominante in Rhovanion e a sud di esso erano gli Uomini del Nord, di origine prevalentemente pre-Marachrim, a parte forse una rimanente enclave pre-Bëorrim nel Rhovanion meridionale. Il "termine Númenóreano 'Uomini di Mezzo' era . originariamente applicato agli Uomini di Eriador" (DM), che abitavano principalmente il territorio chiamato in seguito Arthedain. I pre-Haladin, ora pre-Númenóreani, si erano diffusi da Umbar attraverso le Montagne Bianche fino ad Isengard e Dunland, attraverso Enedwaith e Minhiriath e più a nord a Cardolan, dato che i loro parenti più settentrionali vivevano apparentemente lungo la linea da Sarnoguado fino alla confluenza del Gwathló e del Mitheithel. Giunti nei territori degli Uomini di Mezzo, la loro espansione si era fermata. Gli altrimenti del tutto misteriosi Forodwaith, antenati dei Lossoth, erano concentrati proprio ai piedi degli Ered Engrin. Una fiorente popolazione di Uomini Scuri, che si era più o meno mescolata con le altre, si trovava anche in Eriador. Infine i Drúedain dimoravano in zone limitate delle Montagne Bianche e lungo le coste di Andrast e Minhiriath.
A parte il caso dei Drú, chiaramente questi confini etnici e geografici non erano assoluti. C'erano infatti molti scambi e mescolanze in tutte le direzioni, e durante e dopo la Guerra d'Ira questo crogiolo fu profondamente rimescolato. La Seconda Era Nella Seconda Era, "gli anni bui per gli Uomini della Terra di Mezzo" (KR), durante i quali "la Terra di Mezzo arretrò e la luce e la saggezza si affievolirono" (AK), gli Uomini indigeni di Eriador, Gondor e Rhovanion entrarono nella storia documentata sotto forma di numerose e diffuse popolazioni. Gli Uomini di Mezzo erano rimasti in contatto con il regno di Gil-galad a Lindon, e "erano in buoni rapporti con gli Elfi, anche se ne avevano soggezione e le amicizie intime tra loro erano rare. Essi avevano anche paura del Mare e non volevano neanche guardarlo." (DM) Tuttavia esistevano anche amicizie strette, dato che anche gli Elfi di Galadriel e Celeborn "per un certo periodo di tempo. abitarono nella zona intorno al Lago Nenuial (il Lago del Crepuscolo, a nord della contea)" (GC), a fianco degli Uomini di Mezzo. L'influenza culturale degli Elfi si estese lentamente anche ai pre-Númenóreani nelle Montagne Bianche, e a causa di ciò "tra Pelargir [che ancora non esisteva] e il Golfo di Lune. i coloni di questa regione non avevano voluto unirsi alla ribellione contro i Valar." (DM) Essi venivano spesso terrorizzati e sottomessi da bande di fuggiaschi di Angband, che apparentemente si erano rifugiati nelle colline di Rhudaur e nelle Montagne di Angmar, ma ancora "gli Uomini di quelle parti erano rimasti più o meno incorrotti, anche se ignoranti, in un semplice stato 'omerico' di vita tribale e patriarcale." (L131) Era perciò documentato che "le popolazioni native erano piuttosto numerose e battagliere, ma erano abitanti delle foreste, comunità sparse senza un potere centrale." (GC) In altre parole, la situazione somigliava a quella che i Romani trovarono in Gallia e in Germania: un numero imprecisato di territori tribali, tra i quali erano frequenti gli scontri e le incursioni ai confini, ma più rare le guerre su larga scala. A Gondor, i pre-Númenóreani abitavano lontano dalle coste. "Le rive della Baia di Belfalas erano ancora in prevalenza deserte [anche se la storia di Tar-Elmar mostra che non era sempre così (EL)], ad eccezione di un porto e di un piccolo insediamento di Elfi alla foce della confluenza del Morthond e del Ringló." (DM) Gli abitanti di questo porto, noto come Edhellond, riferirono che durante la sua fondazione "esisteva già un porto primitivo di pescatori, ma costoro, impauriti dagli Eldar, fuggirono nelle Montagne [Bianche]." (GC) Questa drammatica circostanza causò la fine prematura dell'avventura pre-Númenóreana nella Baia di Belfalas, e a causa di ciò "passò lungo tempo prima che i coloni Númenóreani intorno al delta dell'Anduin.. avessero contatti con gli Uomini che abitavano nelle valli su entrambi i versanti delle Montagne Bianche" (DM), non prima che i Fedeli fondassero Pelargir nel 2350. Quando le prime navi Númenóreane arrivarono nel 600 SE, ebbero i loro primi contatti proprio con gli Uomini di Mezzo. Essi sbarcarono a Lindon e i loro equipaggi si incontrarono con Gil-galad, e "le notizie si diffusero rapidamente e gli Uomini di Eriador furono pieni di stupore." In breve sulle Colline delle Torri fu organizzato un incontro fra i marinai e dodici messaggeri discesi dagli Edain, un resoconto dettagliato del quale si trova in AE. E per un periodo di tempo limitato "si mescolarono in amicizia." (AE)
Ben presto i Númenóreani iniziarono a coltivare i loro nuovi amici, "e nessuno ancora osava contrastarli, poiché la maggior parte degli Uomini di quell'epoca dominata dall'Ombra erano ormai diventati deboli e paurosi. E giungendo tra loro i Númenóreani insegnarono loro molte cose "(TA), come l'agricoltura, l'arte di lavorare la pietra e i metalli, e anche la loro stessa lingua. Infatti, quando all'inizio del 9° secolo SE i Númenóreani si stabilirono nel porto di Vinyalondë (nel 3° millennio Lond Daer Enedh), notarono con disprezzo che "le lingue degli Uomini della Terra di Mezzo" sembravano a loro, abituati alle dolci lingue degli Elfi e degli Edain, come "se fossero diventate lingue di bruti, che gridavano come uccelli dalle voci roche, o ringhiavano come animali selvaggi." (HA) Questa affermazione così enfatica era anche frutto di pregiudizi, poiché, dato che "molti degli abitanti delle foreste delle terre costiere a sud degli Ered Luin, soprattutto in Minhiriath, erano . imparentati con la Gente di Haleth" (DM), ovviamente parlavano lingue della famiglia Halethiana, che in origine faceva parte del gruppo degli Edain. Ma questo giudizio denigratorio "fu probabilmente uno dei motivi per cui i Númenoreani non riuscirono a riconoscere la gente delle foreste di Minhiriath come 'consanguinei', e li confusero con gli Uomini dell'Ombra; perché, come si è già osservato, la lingua nativa della Gente di Haleth non era imparentata" (DM) con l'Atani. E questo ebbe tragiche conseguenze. Come un giorno i Fedeli avrebbero dichiarato nell'Akallabêth, "gli Uomini della Terra di Mezzo si sentirono confortati, e in varie zone delle rive occidentali i boschi senza riparo si ritirarono, e gli Uomini si liberarono dal giogo dei discendenti di Morgoth, e dimenticarono la loro paura del buio. E veneravano il ricordo degli alti Re del Mare, e quando questi furono ripartiti li chiamarono dèi, sperando nel loro ritorno; poiché a quel tempo i Númenóreani non si fermavano mai a lungo nella Terra di Mezzo, né si erano ancora costruiti delle abitazioni proprie." (AK) Ma, leggendo fra le righe di questa profusione di eufemismi, l'espressione "i boschi senza riparo che si ritirarono dalle coste" riesce a malapena a nascondere il danno irreparabile che lo sfruttamento dei Númenóreani avrebbe inflitto quando Tar-Aldarion iniziò a sognare di essere a capo di una superpotenza marittima. "Ai tempi di Aldarion i Númenóreani non desideravano ancora avere maggior spazio, e i suoi Avventurieri rimasero un gruppo ristretto. (FI) Ma "Aldarion aveva una grande brama di legname, poiché desiderava di rendere Númenor una grande potenza navale" (CE), e così verso il'810 fondò Vinyalondë come "porto per il legname e cantiere navale." (CE) Da allora, "il potere di Númenor si concentrò sempre di più nella costruzione di grandi flotte, per le quali la loro stessa terra non riusciva a provvedere legname sufficiente senza grave danno, e allora l'abbattimento di alberi e il loro trasporto nei loro cantieri navali a Númenor o sulle coste della Terra di Mezzo. divennero incontrollati." (DM) Aldarion si dimostrò piuttosto miope per quanto riguarda la protezione dell'ambiente, per non parlare della sua politica verso le minoranze; e questo portò ad un progressivo calo della loro reputazione presso i pre-Númenóreani. Questi ultimi erano pazienti: soffrirono a lungo in silenzio e "non diventarono ostili finchè l'abbattimento degli alberi non divenne distruttivo." (GC) Ma lentamente, "l'ostilità cresceva e uomini scuri delle montagne si spingevano in Enedwaith" a sostegno dei loro consanguinei. (AE) Aldarion incontrò il primo segno di resistenza quando nell'828 SE trovò che Vinyalondë "era stata sconvolta da violente mareggiate e saccheggiata da uomini ostili." (AE) Allora si accorse che "gli Uomini vicino alle coste avevano sempre più timore dei Númenóreani, o addirittura erano loro apertamente ostili; e Aldarion sentì parlare di un signore nella Terra di Mezzo che odiava gli uomini delle navi." (AE) Egli pensò che questo signore fosse semplicemente qualche potente capo indigeno. Ma Gil-galad di Lindon era nella direzione giusta, quando si rese conto che "l'Ombra strisciava lungo le coste e gli uomini con cui avevano stretto rapporti di amicizia erano diventati timorosi od ostili" (FI), e affermò correttamente che un potere di tipo diverso era all'opera. Il re degli Elfi aveva anche capito che l'istigatore nascosto non era stato lui stesso a fomentare le ostilità, ma che, da bravo demagogo, aveva usato al meglio i risentimenti già esistenti. Ovviamente, l'unico accenno che la cortesia diplomatica gli permetteva fu quello, sobriamente espresso al re di Númenor, che "non è una tirannia di Uomini malvagi, come tuo figlio crede; ma un servitore di Morgoth si sta muovendo, ed entità malvage si stanno nuovamente destando. Ogni anno esso guadagna in forza, poiché gli Uomini sono ormai maturi per i suoi scopi." (AE) Aldarion non recepì l'avvertimento. E così lui e i suoi successori continuarono a vedere, con grande incomprensione e disappunto, "che il ferro veniva usato contro di loro da coloro a cui essi lo avevano rivelato." (DN) Per i pre-Númenóreani si trattò ancora di un atto disperato di autodifesa quando "attaccarono e tesero agguati ai Númenóreani quando potevano, e i Númenóreani li trattarono da nemici, e divennero spietati nei loro abbattimenti, senza pensare minimamente a coltivare o a sostituire gli alberi." (GC) Quando ebbero completamente rovinato le rive e le coste e "tracciarono grandi strade nelle foreste a nord e a sud del Gwathló" (GC), i pre-Númenóreani "divennero nemici acerrimi dei Númenóreani a causa della loro spietata distruzione delle foreste." (DM) I Númenóreani risposero alla sfida con le armi: ripulendo l'intera zona e distruggendo quello che trovavano davanti a loro, si spinsero fin dentro Minhiriath ed Enedwaith e si stabilirono nell'interno fino al fiume Glanduin, "il confine meridionale di Eregion, al di là del quale vivevano pre-Númenóreani e altri popoli generalmente ostili, come gli antenati dei Dunlandiani" (GC), "che erano quello che rimaneva dei popoli che avevano abitato le valli delle Montagne Bianche nelle epoche passate." (LP) "Le popolazioni indigene superstiti fuggirono dal Minhiriath nelle foreste oscure del grande Capo di Eryn Vorn, a sud della foce del Baranduin, che non osarono attraversare, anche se avessero potuto, per paura degli Elfi. Da Enedwaith si rifugiarono nelle montagne orientali, dove in seguito fu Dunland [temevano gli Elfi di Lindon ma non quelli di Eregion?]; non attraversarono l'Isen né si rifugiarono nel grande promontorio tra l'Isen e il Lefnui [cioè il capo di Andrast] . a causa degli 'uomini-Púkel'" (GC), che avevano anch'essi iniziato a temere gli Uomini venuti dal Mare - pur avendo consanguinei che vivevano tuttora a Númenor: "Quando nella Seconda Era iniziò l'occupazione dei territori costieri da parte dei Númenóreani, essi sopravvissero nelle montagne del promontorio [di Andrast], che non fu mai occupato dai Númenóreani." (TD) E là Sauron trovò il modo di reclutare molti potenziali seguaci. Infatti il comprensibile "odio [dei pre-Númenóreani] non fu placato nei loro discendenti, e questo li spinse ad unirsi a qualsiasi nemico di Númenor." (DM) Agli inizi del secondo millennio egli aumentò la pressione sull'Ovest e si avvicinò alla sfera di influenza dei Númenóreani, abbandonando la sua fortezza a Rhûn e trasferendosi a Mordor, che divenne la sua residenza principale nelle Ere a seguire. Quando, per la fine del 17° secolo della SE, egli ebbe forgiato l'Unico Anello, completato la costruzione di Barad-dûr e iniziato la guerra fra gli Elfi e Sauron, aveva già preparato bene il terreno per reclutare e sostenere forze partigiane. "Gli indigeni in esilio accolsero ben volentieri Sauron e sperarono nella sua vittoria contro gli Uomini del Mare. Sauron conosceva l'importanza del Grande Porto e dei suoi cantieri navali per i suoi nemici, e usò questi avversari di Númenor come spie e guide per i suoi assaltatori. Non aveva abbastanza forze per attaccare i forti al Porto o lungo le rive del Gwathló, ma i suoi assaltatori crearono molti problemi ai bordi delle foreste, provocando incendi e bruciando molte delle vaste riserve di legname dei Númenóreani." (GC) I guerriglieri pre-Númenóreani erano abbastanza per tenere occupati gli Avventurieri, mentre le truppe regolari di Sauron "cercarono di ottenere il dominio di Eriador. devastarono le terre, uccidendo o respingendo tutti i piccoli gruppi di Uomini di Mezzo e perseguitando gli Elfi rimasti." (GC) Sembra proprio che la maggior parte degli Uomini di Mezzo perirono durante la Guerra, e la popolazione superstite non si riprese mai, poiché alla fine della Seconda Era Arnor fu fondata in terre virtualmente "deserte". (LP) Fino al 1700 SE Sauron "aveva sottomesso tutto l'Eriador, con la sola eccezione di Imladris assediata, e aveva raggiunto la linea del fiume Lhûn." (GC) Allora giunse la flotta Númenóreana inviata dal re Tar-Minastir, attaccando posteriormente le truppe di Mordor e sconfiggendole rovinosamente. Entro breve tempo "Eriador fu sgombrato dal nemico, ma era quasi del tutto in rovina" (GC) e in Enedwaith e in Minhiriath "la maggior parte elle antiche foreste era stata distrutta." (GC) Ma "per molti anni le Terre Occidentali vissero in pace ed ebbero il tempo di guarire dalle proprie ferite." (GC) I pre-Númenóreani superstiti probabilmente attraversarono il Glanduin per tornare a sud in Dunland, che ora sembrava più sicuro rispetto ad Eregion distrutto. Nel 2350 SE, Pelargir fu fondato per diventare un altro grande porto, e i suoi abitanti scoprirono finalmente i pre-Númenóreani degli Ered Nimrais quando "si spinsero a nord del loro grande porto di Pelargir ed ebbero contatti con gli Uomini che abitavano nelle valli su entrambi i versanti delle Montagne Bianche." (DM) Ma costoro erano già "ricaduti sotto l'influenza dell'Ombra " e adoravano Sauron, come faceva il "Re delle Montagne" (RK) che governava la popolazione pre-Haladin di Dunclivo. Sembra però che Pelargir avesse su di loro un'influenza positiva, e i pre-Númenóreani si pentirono durante l'assenza di Sauron da Mordor, quando "il potere di Gil-galad era aumentato. e ormai si era diffuso in vaste regioni del nord e dell'ovest, ed aveva oltrepassato le Montagne Nebbiose e il Grande Fiume fino ai confini di Boscoverde il Grande, e si avvicinava sempre di più a [Mordor]." (RP) Nel Cataclisma del 3319 SE, tutte le popolazioni indigene subirono molto probabilmente enormi perdite, quando le coste furono inondate e i terremoti e le tempeste fecero la loro parte. "La Baia di Belfalas si riempì notevolmente ad est e a sud, così che Pelargir, che era distante solo poche miglia dal mare, si ritrovò invece molto all'interno, e l'Anduin si aprì una nuova strada verso la baia con molte bocche. E l'isola di Tolfalas fu quasi del tutto distrutta, e rimase infine come una montagna solitaria e brulla in mezzo alle acque non lontano dalla foce del fiume." (YS) I superstiti si potevano trovare solo nella zona delle Montagne Bianche e delle Montagne Nebbiose, dalle quali essi lentamente ripopolarono Enedwaith e Minhiriath, e nell'interno di Eriador. Quando gli Elendili fondarono i Regni in Esilio, la situazione si stabilizzò e "molti Uomini si distolsero. dal male e si sottomisero agli eredi di Elendil." (RP) Ma per quanto riguarda gli eventi passati, i pre-Númenóreani non vedevano ancora molte ragioni per amare i Dúnedain, soprattutto perché sapevano certamente ben poco delle dispute interne di Ovesturia e non avevano mai imparato a distinguere tra gli Uomini del Re e i Fedeli (non che questa distinzione avrebbe avuto per loro molta importanza). Perciò "molti di più ricordavano ancora Sauron e odiavano i Regni dell'Ovest." (RP) Per questo motivo, durante la Guerra dell'Ultima Alleanza essi probabilmente sostennero Mordor. Altri temevano talmente l'Oscuro Signore che non vollero assolutamente combattere per nessuna delle due parti, come fece il Re delle Montagne che inizialmente aveva giurato fedeltà a Isildur, "ma quando Sauron ritornò e la sua potenza crebbe di nuovo, Isildur convocò gli Uomini delle Montagne affinché tenessero fede al loro giuramento, ma essi non vollero; poiché negli Anni Bui avevano adorato Sauron. Essi fuggirono davanti all'ira di Isildur, e non osarono andare in guerra a fianco di Sauron; ma si nascosero in luoghi segreti delle montagne e non ebbero più rapporti con altri uomini, ma diminuirono fino a scomparire nelle colline sterili." (RK) Alla fine si estinsero e diventarono I Morti di Dunclivo, spaventose ombre che infestavano le vallate oscure degli Ered Nimrais. E questa fu la fine dei pre-Númenóreani di Gondor. La Terza Era La Terza Era vide l'ulteriore estinzione di molte delle culture e delle lingue indigene superstiti. Dopo la fondazione dei Regni in Esilio, quei popoli che verso la fine della Seconda Era "si erano trasferiti nelle terre deserte" di Eriador vennero 'Númenorizzati' con successo: essi "erano diventati sudditi del Regno Settentrionale di Arnor ed avevano adottato la lingua dell'Occidente." (LP) Ma le perdite della Guerra dell'Ultima Alleanza ebbero come conseguenza il fatto che il Regno Settentrionale non riuscisse mai a sentirsi sicuro. Anche se il figlio di Isildur "Valandil fissò la sua dimora ad Annúminas... la sua gente era diminuita, e i Númenoreani e li Uomini di Eriador [ovvero gli Uomini di Mezzo] erano rimasti ormai troppo in pochi per popolare il territorio o per mantenere tutti i luoghi che Elendil aveva costruito; nella Dagorlad, a Mordor e sui Campi Iridati molti erano caduti." (RP) Questo grave calo della popolazione era ritenuto la principale causa della susseguente frammentazione di Arnor "in regni e signorie di scarsa importanza" (RP) che singolarmente non avevano alcuna probabilità di sopravvivenza. Agli inizi del secondo millennio, gli Hobbit che entravano in Arnor avevano ancora l'impressione che "gli Uomini vi erano ancora numerosi, sia i Númenóreani che altri Uomini imparentati con gli Atani, oltre a residui di uomini malvagi, ostili ai Re" (DM), ma nessuno di questi gruppi riuscì a riprendersi tanto da celare il drammatico calo di popolazione dell'intero regno. La Númenorizzazione dei popoli indigeni fu particolarmente efficace nelle parti occidentali di Arnor, che in seguito compresero Arthedain; ma altrove, soprattutto in Rhudaur, dove i Dúnedain appartenenti alla classe superiore erano sempre stati poco numerosi, fallì del tutto. Con tutta probabilità, la maledizione di Isildur contro gli Uomini di Dunclivo aveva lasciato un'impressione duratura del modo in cui i Re trattavano i sudditi che si rifiutavano di seguirli nella rovina. E il frequente epiteto "Uomini malvagi" non fece nulla per allentare la tensione, e neanche il trasferimento di Valandil più vicino ai problemi della sua gente. Così, quando Angmar fu fondata dal Re Stregone, là "si radunarono molti uomini malvagi" (KR), poichè non pochi la consideravano una valida alternativa ai Regni in Esilio. Quando Rhudaur divenne un regno sovrano, fu immediatamente esposto a continue pressioni da parte degli "Uomini delle Colline del Nord", un popolo misterioso che per la prima volta compariva nelle cronache dell'Ovest. Costoro discendevano senza dubbio dai cosiddetti "residui di Uomini malvagi", che a loro volta probabilmente discendevano dai Bórrim o da altri Uomini Scuri del Beleriand. Ma, al di là di questo, si sa ben poco di loro. Alcune fonti dichiarano che, dal 14° secolo in poi, essi "costruirono oscure fortezze sulle colline" (HE) e che "praticavano molto la stregoneria" (YT). Progressivamente respinsero i Dúnedain di Rhudaur finchè del trono "si impossessò un malvagio signore degli Uomini delle Colline, che era segretamente in lega con Angmar." (KR) A questo punto, vi erano ancora minoranze leali che vivevano oltre le Colline del Vento; ma dopo il fatale 1409 TE, tutto Rhudaur "fu occupato da Uomini malvagi sudditi di Angmar, e i Dúnedain rimasti furono uccisi o fuggirono ad ovest." (KR) (Probabilmente in questo periodo i Troll fecero la loro comparsa nel Rhudaur orientale, avanzando nelle regioni che furono in seguito conosciute come Boschetti dei Troll.) Ma anche gli Uomini delle Colline erano condannati, poichè essi "furono tutti sterminati nella guerra che segnò la fine del Regno del Nord." (FR) Questo probabilmente significò una notevole pulizia etnica da entrambe le parti, e buona parte di Eriador cadde in un abbandono da cui non si riprese più. Cardolan rimase deserto e resistette ai tentativi di ripopolazione. (HE) Rhudaur era abitata solo da malvagie creature non umane. Un ulteriore colpo fu la Grande Pestilenza del 1636 TE, che dette un colpo quasi fatale a tutte le rimanenti aree popolate. Allora, "Minhiriath era rimasto quasi del tutto deserto, anche se una ristretta e schiva popolazione di cacciatori viveva ancora nei boschi [di Eryn Vorn, ecc.]." Quando cadde anche Arthedain, l'ultimo superstite del Regno del Nord in dissoluzione, la storia degli Uomini di Mezzo di Eriador era ormai conclusa. Fino alla Quarta Era, quello che era stato Arnor non fu mai ripopolato. "Ai tempi di Bilbo vaste aree di Eriador erano deserte" (DM), ed nel raggio di un centinaio di leghe dagli unici superstiti, i pre-Númenóreani di Brea, e ancora più lontano dai Lossoth dell'estremo Nord, non si potevano trovare altri insediamenti umani. (FR) Il Sud non cercò mai di ripopolare il Regno del Nord. Gondor non aveva interessi da difendere in quella zona, e le altre popolazioni non erano abbastanza numerose, oltre ad essere troppo superstiziose per emigrare in grandi quantità nelle vaste regioni deserte. La città di Tharbad (nei cui sobborghi probabilmente era vissuta una vasta popolazione di pre-Númenóreani) divenne per il Regno del Sud l'Ultima Thule, oltre la quale si estendeva un territorio quasi mitico, pieno di strane creature ultraterrene, come gli Elfi, i Nani, gli Orchi, e probabilmente di peggio. Infine, dopo un lungo e terribile inverno, anche Tharbad fu inondata e cadde in rovina, e il suo Ponte scomparve. Il fiume Inondagrigio ora formava non solo un'efficace barriera psicologica, ma anche una barriera fisica, difficile da attraversare nell'unico, pericoloso guado che era rimasto al posto del Ponte distrutto. Il Regno del Sud aveva preso un atteggiamento del tutto diverso da quello di Arnor nei riguardi delle minoranze indigene. Mentre il Regno del Nord lottava continuamente per la sopravvivenza, ma riusciva con successo ad integrare la maggior parte delle sue popolazioni, Gondor perseguiva una politica espansionistica, mantenendo un atteggiamento restrittivo verso coloro che non erano Dúnedain. La maledizione di Isildur fu forse l'avvenimento più degno di nota, e fu probabilmente tramandato per lungo tempo tra le popolazioni indigene. A livello privato, ovviamente, prevalsero i rapporti fra i Dúnedain e le minoranze. I matrimoni misti erano frequenti, e gradualmente "il sangue dei Númenóreani si mescolò con quello di altri Uomini, e per questo il loro potere e la loro saggezza diminuirono." (RP) Ma politicamente i Dúnedain mantennero una forma attenuata di apartheid, guardando con sospetto persino i "sanguemisto". Nell'8° secolo TE, le vittorie del principe ereditario Tarannon "estesero l'influenza di Gondor lungo i territori costieri su entrambi i lati delle Bocche dell'Anduin" (HE), e i pochi pre-Númenóreani che vi abitavano furono sottomessi e non riuscirono più a recuperare l'indipendenza politica. A Gondor e a Umbar essi si estinsero quasi del tutto: verso la fine della Terza Era, il loro ricordo era conservato solo da alcuni toponimi, il cui significato si perse con il tempo. Ben presto accadde lo stesso nelle Montagne Bianche, dove gli Uomini di Dunclivo non esistevano più, e in Calenardhon fino all'Isen e agli Argonath, e in parti di Rhovanion fino addirittura a Dorwinion. Solamente in quest'ultimo (la parte meno densamente popolata), prevalse durante l'Epoca dei Re una popolazione indigena 'Númenorizzata' con successo. La Grande Pestilenza del 1636 TE portò profondi cambiamenti. Al suo termine, "in Enedwaith i resti dei Dunlandiani vivevano [ancora] ad est, ai piedi delle Montagne Nebbiose" (FI) e avevano "sofferto. meno di molti altri, poiché vivevano per conto proprio e avevano ben pochi rapporti con altri Uomini." (LP) Ma anche il Dunland settentrionale si era in buona parte spopolato (RK), e gli Sturoi, essendo la loro dimora diventata sempre più difficile da mantenere, alla fine si diressero verso la Contea. Ormai a nord dei Dunlandiani vivevano solo alcuni Nani. (KR) Ma il controllo Gondoriano su Enedwaith si allentò a causa delle gravi perdite all'interno dei contingenti militari, e "alla fine dei giorni dei Re (1975-2050) e all'inizio del declino di Gondor, essi smisero a tutti gli effetti di essere sudditi di Gondor." (FI) Da allora in poi, essi si dimostrarono naturalmente interessati a stabilirsi nelle pianure di Calenardhon, che erano più fertili e prospere rispetto alle loro colline di origine - soprattutto visto che Eriador era inaccessibile e l'Ovest e il Sud erano abitati da una sospetta "popolazione barbara di pescatori."(GC) I Dunlandiani iniziarono ad attraversare i Guadi dell'Isen, che in precedenza "erano sempre sorvegliati per prevenire le incursioni provenienti dalle 'Terre Selvagge'. Ma durante la Pace Vigile (dal 2063 al 2460) la popolazione [Númenóreana] di Calenardhon si ridusse. le guarnigioni dei forti non furono rinnovate, e furono lasciate invece nelle mani di capi ereditari locali, i cui sudditi erano sempre più di di sangue misto. Infatti i Dunlandiani vagabondavano regolarmente e senza sorveglianza al di là dell'Isen." (FI) Questo non significava di per sè un problema, ma si rivelò di portata drammatica quando la famigerata ignoranza da parte di Gondor delle posizioni Dunlandiane ebbe come risultato, dopo la battaglia del Campo (1944 TE), l'assegnazione per decreto di Calenardhon agli Eótheód o Rohirrim, che erano venuti a sud dai loro territori a nord di Boscoverde. Per i pastori Dunlandiani, questi stranieri allevatori di cavalli erano naturali concorrenti per i fertili pascoli di Calenardhon, e perciò non erano graditi in quella che ormai consideravano la loro terra, e ormai a buon diritto. Ma la situazione degenerò gravemente quando i Re dei Rohirrim decisero di sbarazzarsi delle minoranze locali in un modo che ricordava gli Uomini dell'Ombra: "Sotto Brego e Aldor i Dunlandiani furono di nuovo sradicati e scacciati al di là dell'Isen, e i Guadi dell'Isen vennero messi sotto sorveglianza. Peggio ancora, il re Aldor "fece persino scorrerie nelle loro terre di Enedwaith per rappresaglia." (FI) Questa pulizia etnica non fu mai dimenticata dai "selvaggi pastori abitanti delle colline", come i Rohirrim li chiamavano sprezzantemente. (TT). Gli storici neutrali riferiscono che fu allora che "i Rohirrim si guadagnarono l'odio dei Dunlandiani, che non fu placato fino al ritorno del Re, quindi dopo moltissimo tempo. Ogni volta che i Rohirrim erano deboli o avevano difficoltà, i Dunlandiani rinnovarono i loro attacchi "contro 'i selvaggi Uomini del Nord' che avevano usurpato la loro terra." (FI) Secoli dopo un uomo di Rohan ancora aveva motivo di ricordare: "In oltre cinquecento anni non si sono dimenticati di come i signori di Gondor avevano assegnato il Mark ad Eorl il Giovane e si erano alleati con lui." (TT) Ma questo ovviamente significava rifiutare le proprie responsabilità storiche ed addossarle ai sovrani distanti di Minas Tirith. Tuttavia Gondor considerava l'irrisolta questione Dunlandiana un problema di politica interna di Rohan. E questo era un peccato, perchè se si fosse preoccupato per tempo di trovare una soluzione politica, Saruman non avrebbe potuto sfruttare il conflitto fino quasi a provocare la rovina di Rohan e di Gondor. Ma, come era stato anche per i Re, "l'ostilità dei 'selvaggi' Dunlandiani sembrava ben poco importante ai Sovrintendenti." (FI) E così Rohan dovette occuparsi da solo del problema. "Durante il regno di Deor (dal 2699 al 2718) ... la discendenza dei capitani Gondoriani di Angrenost [Isengard] si era estinta, e il comando della fortezza era passato nelle mani di una famiglia del popolo. Questi, come si è già detto, erano già da tempo di sangue misto, ed erano molto meglio disposti verso i Dunlandiani...; con Minas Tirith così distante non avevano più interesse. Dopo la morte di Re Aldor... i Dunlandiani, senza che Rohan se ne accorgesse, ma con la connivenza di Isengard, iniziarono nuovamente a trasferirsi nell' Ovestfalda settentrionale, stabilendosi nelle valli montane ad ovest e ad est di Isengard e anche ai margini meridionali di Fangorn. Durante il regno di Deor essi divennero apertamente ostili, derubando le mandrie e gli stalloni dei Rohirrim nel Ovestfalda." (FI) Ovviamente, in tempo di pace vi erano sempre molti contatti a livello locale con la marca occidentale di Rohan, e gli Uomini del Nord e i Dunlandiani si sposavano spesso tra loro. Anche il signore Freca, consigliere di Helm Mandimartello, "aveva, si diceva, molto sangue Dunlandiano, e aveva i capelli scuri" (KR) in contrasto con gli Uomini del Nord, che erano spesso biondi. E "come si seppe in seguito, i Dunlandiani furono ammessi come amici" (FI) ad Angrenost finchè non "si impadronirono [con successo] dell'Anello di Isengard, uccidendo i pochi superstiti dei suoi antichi guardiani che non desideravano (come invece la maggioranza) fondersi con i Dunlandiani. Deor avvertì immediatamente il Sovrintendente a Minas Tirith ( che a quel tempo, nel 2710, era Egalmoth), ma questi non potè inviare aiuti, e i Dunlandiani continuarono ad occupare Isengard." (FI) Secondo altre fonti, il motivo del rifiuto di Egalmoth era "una nuova guerra contro gli Orchi." (HE). Nel 2758 TE Wulf, il figlio di Freca, che era per metà Dunlandiano ed era tenuto in grande considerazione nella marca occidentale, strinse un'alleanza con i Corsari di Umbar, che, sobillati da Sauron, compivano scorrerie sulle coste intorno alla Baia di Belfalas e oltre. In questo modo egli distolse il pericolo dalle sue proprietà sul fiume Adorn e convinse i Dunlandiani esterni a Rohan ad allearsi con gli Uomini dell'Ombra. E così "a loro si unirono nemici di Gondor che erano sbarcati alla foce del Lefnui e dell'Isen" (KR) e mentre "Rohan veniva nuovamente invaso dall'Est... i Dunlandiani, vista l'occasione favorevole, arrivarono da oltre l'Isen e da Isengard. Si venne ben presto a sapere che il loro capo era Wulf... Wulf prese Edoras, si sedette sul trono a Meduseld e si fece chiamare re." (KR) Rohan invocò nuovamente l'aiuto di Gondor, che, ancora una volta, a causa delle scorrerie di addirittura tre flotte di Corsari nelle sue zone costiere, non potè intervenire. I Dunlandiani rimasero in possesso di Edoras e Isengard finchè non "furono decimati dalla grande carestia che seguì il Lungo Inverno (2758-9) e a causa della fame si arresero a Fréalaf." (FI) Solo a causa di questa tragica circostanza "prima della fine dell'anno [2759] i Dunlandiani furono scacciati anche da Isengard" (KR), che era ormai passata sotto il controllo di Saruman, così che nulla del genere potesse mai ripetersi. E, poichè Wulf aveva rinfocolato le vecchie ostilità, "per molti anni i Rohirrim dovettero mantenere un forte contingente di Cavalieri nel nord dell' Ovestfalda." (FI) Naturalmente questa sorveglianza fu allentata con il tempo e il confine fu riaperto. Allora nella marca occidentale si poterono nuovamente trovare molti Dunlandiani. E stavolta il loro soggiorno fu tollerato, mentre Edoras doveva occuparsi delle bande di Orchi che, fuggite a loro volta dal Lungo Inverno, tentarono di invadere le Montagne Bianche. Ma, non appena queste bande erano state eliminate, stavolta con l'aiuto di Gondor, Folcwine diede inizio ad un nuovo pogrom contro i Dunlandiani (2830-2903) e "riconquistò la marca occidentale... che i Dunlandiani avevano occupato." (KR) Ma i Rohirrim non si resero mai conto che le decisioni militari non possono cambiare le realtà sociali: "oltre la Breccia la zona tra l'Isen e l'Adorn era in teoria parte del regno di Rohan; ma anche se Folcwine se ne era riappropriato, scacciando i Dunlandiani che l'avevano occupata, gli abitanti rimasti erano in gran parte di sangue misto, e la loro lealtà verso Edoras era debole." (FI) In questo modo Saruman trovò il terreno ben preparato quando iniziò a cercare nuove reclute e vittime per il suo programma di incroci fra Uomini e Orchi. I Dunlandiani furono ben presto sedotti dalla sua astuta diplomazia, e così si trovarono finalmente fianco a fianco con coloro che più temevano: le truppe di Orchi del mago. Il loro risveglio dall'incantesimo fu terribile. A questa tremenda esperienza e all'abile diplomazia di Re Elessar si può attribuire la riconciliazione (almeno parziale) tra le popolazioni vicine di entrambe le rive dell'Isen, strettamente imparentate da molte generazioni di matrimoni e nascite. "All'epoca di Éomer gli uomini della Marca che desideravano vivere in pace potevano farlo." (KR) I libri evitano con molto tatto di menzionare ciò che accadde agli altri. Elenco delle abbreviazioni |
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