Chi è J. R. R. Tolkien? di Serena "Eledhwen" Contadin |
a vita di John Ronald Reuel Tolkien dura per ben tre quarti del ventesimo secolo, dal 1892 al 1973. Se l'Ottocento era stato per l'impero britannico il secolo della massima espansione, il Novecento è quello in cui il suo potere diminuisce drasticamente, e Tolkien si forma come uomo dei primi anni del ventesimo secolo. La potenza dell'impero era basata sulla rivoluzione industriale, sulla forza del commercio, delle colonie e della scienza occidentale, elementi che erano in Inghilterra più predominanti che in ogni altro stato. Il sistema sociale Inglese era solido, basato sull'alleanza tra borghesia e nobiltà. Ma in Europa gravi tensioni caratterizzavano gli inizi del ventesimo secolo, intense rivalità e rancori tra gli stati, fecero in modo che in tutti i paesi si determinasse la corsa al riarmo. La prima guerra mondiale e i cambiamenti che arrecò al mondo, investì Tolkien con lo stesso impeto con cui travolse e segnò un'intera generazione. La Germania , si alleò con l'Austria (e inizialmente l'Italia), contro la Francia , che si era alleata alla Russia e l'Inghilterra. Gli imperi centrali attendevano l'occasione per scatenare la guerra. A causa dell'assassinio dell'arciduca d'Austria, quest'ultima accusò la Serbia dell'attentato e le dichiarò guerra, la Russia si mosse in appoggio alla Serbia e la Germania dichiarò guerra alla Russia, infine entrarono in conflitto anche Francia e Inghilterra; per ultima l'Italia, che dichiarò guerra all'Austria. Quella che era stata pensata dalla Germania come una guerra lampo divenne una guerra di logoramento perché il progresso aveva fatto in modo che le armi difensive prevalessero su quelle offensive, solo l'uso dei carri armati avrebbe ristabilito l'equilibrio. Dopo quattro anni, nel 1918, la Francia con l'aiuto dell'America sconfisse i tedeschi e il conflitto terminò. I vecchi imperi si disgregarono, la Germania , invece di diventare una potenza andò vicina al crollo, Inghilterra e Francia ne uscirono indebolite; a sostituirle una nuova super potenza, l'America. L'esperienza, anche se vissuta in massima parte lontano dal fronte, influenzò Tolkien tanto che nel suo romanzo trasferirà nelle accurate descrizioni degli orrori della guerra. Il primo dopoguerra lo vide nei panni di professore agli inizi della carriera e anche qui il periodo storico è burrascoso. Si diffuse la paura di una rivoluzione proletaria simile a quella sovietica, a causa di questa paura anche le classi politiche liberali permisero la nascita e l'avvento al potere di dittature totalitarie in molti paesi europei. Nel 1929 la grande depressione, seguita dal crollo della borsa di Wall Street colpì anche l'Inghilterra, la disoccupazione creò disordini sociali e politici. In Europa è un periodo particolarmente cupo. Nel 1922 in Italia salì al potere il partito fascista, nel 1933 Hitler, che Tolkien riteneva un “piccolo ignorante ”(1) salì al potere e movimenti di destra sorsero in tutta Europa. Nessun paese ne fu immune. In Inghilterra nacquero le Blackshirts. Ma quando risultarono evidenti i piani di dominio mondiale di Hitler, le Blackshirts vennero bandite. L'Inghilterra attuò la cosiddetta “politica delle concessioni” , l'obiettivo fu quello di evitare a tutti i costi lo scoppio di una nuova guerra, il paese infatti non aveva ancora superato il trauma della prima guerra mondiale. Ma la “ politica delle concessioni ” risultò essere un grave errore , essa aveva infatti lasciato alle dittature tutta la libertà di agire indisturbate. Una nuova guerra era inevitabile. Le correnti di pensiero sembravano riflettere il grande disagio della società, le avanguardie furono quelle che meglio espressero questa sensazione collettiva facendo trasparire la loro insofferenza per il reale e il bisogno di andare oltre, la letteratura del ‘900 risultò animata da un profondo senso di insoddisfazione nei confronti del vecchio mondo. Nel 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale e l'Inghilterra si trovò in prima fila a contrastare l'avanzata delle forse tedesche nel continente europeo. L'Inghilterra fu ufficialmente la sola a combattere un nemico apparentemente invincibile. Gli U.S.A. e gli stati del Commonwealth (tranne l'Irlanda che si mantiene neutrale) scendono infine in campo a fianco dei parenti di oltre Atlantico. Alla fine, dopo anni di bombardamenti notturni e battaglie sanguinose, la guerra finisce. Il dopoguerra portò a un periodo di rapidi rivolgimenti sociali. Arrivarono la guerra fredda, la decolonizzazione e il sorgere delle due superpotenze U.S.A. e U.R.S.S. come protagoniste dello scenario mondiale. L'Inghilterra fu la più colpita dalla decolonizzazione. In brevissimi tempo l'impero britannico svanì lasciando il campo libero all'America e alla Russia. Inghilterra, Francia, Germania, Spagna , ossia i nomi che per anni avevano rappresentato il vero potere politico e mondiale, persero la loro forza. Lentamente Londra si avviò a diventare una delle capitali della moda. Non la moda classica, dominio incontrastato di Parigi, ma piuttosto quello che fa tendenza, la capacità di dettare uno stile. Meno appariscente ma sicuramente più coinvolgente per Tolkien è stata l'epoca in cui i cattolici inglesi sono usciti dalla minoranza malvista. Per tutto il diciannovesimo secolo il termine “cattolico” era stato utilizzato quasi come sinonimo di “Irlandese ” con tutto il disprezzo malcelato che questo comportava. Si può tranquillamente dire che alla fine della seconda guerra mondiale i cattolici in Inghilterra sono ancora una minoranza numerica ma non sono più così malvisti dall'opinione pubblica. Agli inizi degli anni '60 l'idea di progresso inarrestabile e portatore di benessere andò in crisi e non rinascerà mai più. La rivoluzione che l'irrompere della cultura giovanile porta nella società è assoluta. Il progresso può condurre a conseguenza catastrofiche. Il binomio successo e soldi non basta a dare il senso alla vita se questo significa sacrificare ciò in cui si crede. E' in questo tumulto di idee che esplode il successo del “Signore degli Anelli”. L'immagine dei due piccoli hobbit, più deboli di tutti che però riescono a vincere e a salvare la situazione perde il suo significato principalmente religioso e diventa per la maggioranza dei lettori un paradigma per cui anche i più deboli possono dire ala loro e resistere al nemico più forte e più potente. Negli anni ‘70 Tolkien è oramai un nome di culto, dopo la pensione vive appartato e sempre ben disposto nei confronti di chi lo andava a trovare o stabiliva con lui un rapporto. Intorno a lui il mondo continuava a cambiare...
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