Organizzare il Matrimonio nella Terra di Mezzo
di Michael Martinez - Traduzione di Tolman

gni tanto c’è gente che si informa presso i news group Tolkieniani sulle tradizioni matrimoniali della Terra di Mezzo, in modo da aggiungere un po’ di magia alla loro cerimonia nuziale emulando le “tradizioni” del loro mondo fantastico preferito. È un’idea carina, ma è difficile trovare molti dettagli in Tolkien riguardo ai matrimoni.

Si limita a menzionarli. Aragorn sposò Arwen a Gondor. Era una cerimonia regale, che doveva somigliare molto a quella del Principe Carlo e di Lady Diana Spencer. Anche il matrimonio di Beren e Luthien fu probabilmente un avvenimento sensazionale, ma Tolkien virtualmente non ne dice nulla.

In una precedente versione della storia di Tuor e Idril questi vengono uniti da Turgon a Gar Ainion, il Luogo degli Dei, e tutta la città e in festa. Ma Tolkien abbandonò l’idea che i Valar fossero in qualche modo “Dei”, e probabilmente Gar Ainion cessò di far parte di Gondolin.

Nel SILMARILLION il matrimonio di Tuor e Idril è sempre celebrato con un banchetto, ma non vengono menzionati altri particolari.

Un banchetto ci fu anche per festeggiare le doppie nozze dei figli di Hador e Halmir. Se ne deduce che i banchetti fossero parte integrante della tradizione nuziale nella Terra di Mezzo, mentre da noi (America) c’è una Cena per le “prove” uno o due giorni prima del matrimonio e poi solo un ricevimento dopo la cerimonia (vedi di seguito).

Le nozze di Aldarion ed Erendis avvennero nella zona occidentale di Numenor, e al banchetto vennero gli Eldar portando loro molti doni. Quindi, pare che (almeno fra i Dunedain) il banchetto e i doni fossero simili ad una combinazione della Cena e del Ricevimento.

Era anche costume per il padre della sposa porre la mano della figlia in quella dello sposo. Thingol lo fece per Luthien e Beren ed Elrond per Arwen e Aragorn, ma questo uso non sembra far parte della cerimonia. Più che altro, è una sorta di pubblica dichiarazione del consenso del padre all’unione, un modo simbolico di dire “Concedo mia figlia a quest’uomo”. Era qualcosa di equivalente alle pubblicazioni, o agli inviti alle nozze che vengono mandati oggigiorno. Chiunque avesse visto l’atto a quanto pare era invitato alla cerimonia (ma è solo una supposizione).

Il canto e la danza erano importanti per i popoli della Terra di Mezzo. Può darsi che canzoni e poesie venissero recitate alle nozze, se non altro a quelle di casate principesche, e che parte della festa includesse le danze (come ora queste fanno parte del Ricevimento).

Sembra perciò che Tolkien avesse immaginato i matrimoni della Terra di Mezzo come qualcosa di molto simile a quelli della cultura occidentale odierna. L’unica cosa particolare era il fatto che il padre ponesse la mano della sposa in quella dello sposo PRIMA della cerimonia, e che non esistevano apparentemente cene “di prova” e ricevimenti, ma semplicemente un banchetto dopo la cerimonia dove la coppia sedeva a tavola e riceveva gli ospiti ed i regali.

Probabilmente, organizzare un matrimonio secondo lo stile della terra di Mezzo lascerebbe perplessi molti ed inviterebbe i membri più franchi di entrambe le famiglie a fare commenti poco gradevoli. Ma se due persone vogliono sposarsi come se fossero nella Terra di Mezzo, è possibile raggiungere un compromesso fra le tradizioni moderne e quelle tolkieniane.

Dopo aver scritto quanto sopra, ho riletto MORGOTH’S RING e vi ho trovato un piccolo tesoro di informazioni sui costumi nuziali Eldarin. Quanto segue sono citazioni dal saggio “Delle Regole e dei Costumi fra gli Eldar riguardo al Matrimonio ed Altre Faccende Consimili: Insieme allo Statuto di Finwë e Miriel e la Discussione dei Valar conseguita”. I dettagli sui matrimoni sono solo una piccola parte del saggio.

“Gli Eldar si sposavano per la maggior parte in giovane età e poco dopo il cinquantesimo anno. Avevano pochi figli, ma questi erano molto cari a loro. Le famiglie, o casate, erano tenute insieme dall’amore e da un profondo sentimento di affinità in mente e corpo, ed i figli non avevano gran bisogno di essere custoditi o istruiti. Raramente vi erano più di quattro figli per casa, e col passare del tempo il numero diminuì, ma anche nei tempi più antichi, quando gli Eldar erano ancora pochi e desideravano accrescerà la loro stirpe, Fëanor era famoso come padre di sette figli, e le storie non registrano nessuno che lo abbia superato.

Gli Eldar si sposavano solo una volta nella vita, per amore o perlomeno per libera volontà di entrambe le parti. Anche nei giorni più bui, come le storie rivelano, quando molti degli Eldar della Terra di Mezzo rimasero corrotti, ed i loro cuori furono offuscati dall’ombra che calava su Arda, raramente si narra di atti di passione violenta fra di loro.

Il matrimonio, tranne che in casi rari, funesti o misteriosi, era il corso naturale nella vita di ogni Eldar. Avveniva in questo modo. Coloro che poi si sarebbero sposati si potevano scegliere in giovane età, anche da bambini (ed infatti ciò succedeva spesso in tempo di pace), ma a meno che non volessero sposarsi presto essendo già dell’età adeguata, il fidanzamento attendeva il giudizio dei genitori di entrambi.

Al tempo dovuto veniva annunciato il fidanzamento durante un incontro delle due casate coinvolte, ed i fidanzati si scambiavano anelli d’argento. Secondo le leggi degli Eldar questo fidanzamento doveva durare almeno un anno, ed a volte di più. Durante questo tempo poteva essere revocato rendendosi gli anelli, che poi venivano fusi e mai più riutilizzati per un fidanzamento. Questa era la legge; ma il diritto di revoca era usato raramente, perché gli Eldar non agivano con leggerezza in una simile scelta. Difficilmente venivano ingannati dai loro simili; ed essendo i loro spiriti padroni dei loro corpi, di rado venivano sviati dai desideri del corpo, ma erano per natura continenti e costanti.

Dopo il fidanzamento era compito dei fidanzati decidere il giorno del matrimonio, dopo che fosse passato almeno un anno. Poi, ad un banchetto, tenuto da entrambe le case, le nozze venivano celebrate. Alla fine del banchetto i fidanzati si facevano avanti, e la madre della sposa ed il padre dello sposo univano le mani della coppia e li benedicevano. Per tale benedizione esisteva una formula solenne, ma nessun mortale l’ha mai udita; benché gli Eldar dicano che Varda era chiamata a testimone dalla madre e Manwë dal padre; e che inoltre veniva pronunciato il nome di Eru (cosa che avveniva di rado in altri casi). I fidanzati si rendevano l’un l’altra gli anelli d’argento (e li conservavano), ed in cambio si davano sottili anelli d’oro, che portavano all’indice della mano destra.

Fra i Noldor vi era anche l’usanza che la madre della sposa donasse allo sposo un gioiello montato su una catena o un collare; ed il padre dello sposo in genere faceva un dono simile alla sposa. Questi doni erano a volte dati prima del banchetto. (Di conseguenza il dono di Galadriel ad Aragorn, facendo lei le veci della madre di Arwen, era in parte un dono nuziale ed un augurio per il matrimonio che fu poi celebrato.)

Ma tali cerimonie non erano necessarie per sposarsi; era solo un modo grazioso per manifestare l’amore dei genitori, e riconoscere l’unione non solo dei due fidanzati ma delle due casate. Era l‘atto dell’unione fisica a suggellare il matrimonio, dopo il quale il legame indissolubile era completato. In tempi felici e di pace era considerato sgradevole e sprezzante tralasciare le cerimonie, ma in tutti i tempi fu legittimo per qualunque Eldar, qualora non sposato, unirsi in matrimonio di libera volontà e consenso reciproco senza cerimonie o testimoni (salvo le benedizioni scambievoli e il nominare il Nome), e le unioni così raggiunte erano altrettanto indissolubili. Nei tempi antichi, più duri, in fuga o in esilio o vagabondaggio, spesso le nozze erano così.”

Sembra quindi che fra gli Elfi di Tolkien non esistesse qualcosa di simile ai rapporti pre-matrimoniali. Una volta uniti i corpi, erano sposati.

Prove e ricevimenti

Mi è stato recentemente chiesto da alcuni (che non sono americani o abituati alla lingua inglese) cosa intendessi con “prove e Ricevimenti”. La risposata che ho dato è:

Si tratta di un’usanza americana, ma non so quanto sia diffusa.

Le prove sono quando la sposa e lo sposo con membri selezionati della famiglia, damigelle, paggi, e quanti altri si presentano alla chiesa o alla cappella 1-4 giorni prima della cerimonia vera e propria. Il sacerdote (o chiunque debba celebrare) li guida in una “prova” del matrimonio (anche se probabilmente non recitano tutte le preghiere eccetera – nel mio caso non si fece).

A volte c’è una “cena delle Prove”, in genere pagata dai parenti dello sposo, subito dopo.

Il Ricevimento si tiene dopo la cerimonia nuziale, a volte nello stesso posto, a volte altrove. In genere, la sposa e lo sposo si fanno fare le fotografie mentre arrivano gli ospiti. Si mangia un sacco di roba, o anche solo la torta. Normalmente viene servito champagne. Una volta che la sposa e lo sposo sono comparsi, parlano con gli ospiti (privatamente, se possibile) e seguono alcune “tradizioni”: lo sposo prende una giarrettiera dalla gamba della sposa e la lancia fra gli uomini non sposati; la sposa lancia il bouquet alle donne non sposate; tagliano la torta e si danno una fetta l’uno all’altra. Alcuni ricevimenti più stravaganti includono una cena ed un ballo


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