úmenor è un regno insulare di cui si narra negli scritti del prof. J.R.R. Tolkien. Venne in essere all'inizio della Seconda
Era della Terra di Mezzo come ricompensa data agli Edain che avevano
combattuto contro Morgoth nella Prima Era.
La storia della Prima Era è la storia della lunga serie di sconfitte subite
dagli Eldar (gli Elfi) e dagli Edain (gli Uomini, o, in questi tempi
politicamente corretti, gli umani) da parte di Morgoth e
dei suoi eserciti. Sconfitte che alla fine furono ribaltate quando
Eärendil il Marinaio (accompagnato da sua moglie Elwing) mosse verso l'Antico Occidente, a Valinor, per supplicare l'aiuto
dei Valar (le Potenze, o gli dèi). Nella susseguente Guerra
d'Ira Morgoth fu battuto, catturato ed espulso dal mondo. Tuttavia
Sauron il Maia , principale luogotenente di Morgoth, evitò
la cattura e rimase attivo nella Terra di Mezzo.
Come ricompensa per le loro sofferenze nella lunga lotta i Valar
permisero agli Eldar di salpare per Valinor (sebbene molti scegliessero
di rimanere nella Terra di Mezzo). Per gli Edain, i Valar innalzarono
l'isola di Númenor, a metà strada tra Valinor
e la Terra di Mezzo.
Il primo re di Númenor fu Elros, figlio di Eärendil
ed Elwing, che erano ambedue mezzelfi[1]. Al termine della Prima
Era ai mezzelfi fu data la scelta riguardo a quale razza
desiderassero essere annoverati. Eärendil delegò la scelta
a sua moglie ed ella scelse di appartenere agli Eldar, così egli
scelse allo stesso modo. Nella Terra di Mezzo, il loro figlio Elros
scelse di essere un Uomo e condusse gli Edain a Númenor.
Elrond, suo fratello, scelse di essere un Elfo e rimase nella Terra
di Mezzo, dove divenne il principale consigliere di Gil-galad, l'Alto
Re degli Elfi della Terra di Mezzo.
Ai Dúnedain, come venivano chiamati i Númenóreani,
i Valar concessero una vita della durata tre volte superiore a quella
degli uomini minori; e ad Elros soltanto fu concesso di vivere fino
a 500 anni.
La geografia di Númenor
L'isola di Númenor aveva grosso modo la forma di
una stella a cinque punte. La regione centrale si distendeva per circa 400 chilometri, e ognuna delle cinque penisole (le punte
delle stelle) si estendeva più o meno della stessa distanza.
Al centro dell'isola era il monte Meneltarma (il Pilastro del
Cielo). La Città dei Re era Armenelos, alle pendici sudorientali del monte. La città più vasta, e il
porto principale, era Rómenna, all'inizio di un lungo fiordo
che separava le penisole orientale e sudorientale. Andunië,
un'altra grande e importante città portuale, era situata nel lontano nord-ovest
dell'isola.
La storia di Númenor
La storia di Númenor è troppo lunga e complessa per
descriversi adeguatamente qui. I lettori possono
far riferimento agli scritti di Tolkien, specialmente l'Akallabêth
(Il Silmarillion). Tuttavia essa può riassumersi
in un lungo periodo iniziale di pace seguito da crescente
potere, crescente superbia ed una accresciuta paura della
morte, che culminò nel blasfemo tentativo di Ar-Pharazôn
di carpire l'immortalità con la forza - invadendo
Valinor.
Per comprendere la Caduta di Númenor è necessario capire
la visione della morte negli scritti di Tolkien. I Valar erano esseri spirituali
e perciò immortali. Gli Eldar erano esseri fisici, ma
anch'essi erano immortali (potevano essere uccisi, ma non potevano morire
di morte naturale né soccombere alla malattia). Gli Edain, essendo Uomini,
erano - ovviamente - mortali. Quando l'orgoglio dei Dúnedain
crebbe, essi presero ad invidiare la lunga vita degli Eldar.
Questa invidia s'accrebbe nel tempo fino a divenire odio di tutto ciò
che era elfico, ed ebbe come risultato la persecuzione di quei Númenóreani
che mantenevano i contatti con gli Eldar ("i Fedeli"). Tale orgoglio
e paura finirono per provocare la fine di Númenor.
All'inizio del regno di Ar-Pharazôn, Sauron (o Zigûr,
come veniva chiamato in Adûnaic) reclam ò il titolo
di Re degli Uomini della Terra di Mezzo, e risolse
di scacciare i Númenóreani dalla Terra di Mezzo e,
se possibile, persino di distruggere Númenor stessa. Il
superbo Ar-Pharazôn rispose alla sfida menando un'enorme
flotta nella Terra di Mezzo, e pretendendo che Sauron venisse a
giurargli fedeltà. Sauron venne - vedendo che
il potere di Númenor era molto maggiore di quel che credesse.
Ar-Pharazôn riportò Sauron a Númenor da prigioniero.
Tuttavia, una volta arrivato, Sauron da prigioniero giunse in breve
tempo a divenire il principale consigliere del Re e Gran Sacerdote - spingendo
i Númenóreani verso l'adorazione di Morgoth.
Quando Ar-Pharazôn era ormai vecchio e vedeva la morte avvicinarsi,
Sauron sferrò il suo colpo da maestro. Egli convinse il Re che
avrebbe potuto conquistare l'immortalità con la forza invadendo
Valinor. Ma, quando Ar-Pharazôn sbarcò a Valinor, i
Valar misero da parte la loro guardiania del mondo
e s'appellarono a Ilúvatar (Dio Creatore, Dio Onnipotente). Ilúvatar rispose cambiando
la forma del mondo, e distruggendo Númenor e le sue navi.
Ar-Pharazôn e i suoi uomini che erano effettivamente sbarcati
a Valinor furono sepolti da un terremoto. Inoltre Ilúvatar
sottrasse Valinor ai confini del mondo e la trasferì in "un'altra dimensione", così che in seguito essa potesse essere
raggiunta dalle navi degli Eldar, ma non degli Uomini.
Le lingue di Númenor
Inevitabilmente, chiunque dica alcunché circa gli scritti di Tolkien deve riferire circa la lingua. Questo è particolarmente vero per Númenor, poiché tre lingue venivano usate sull'isola: il Quenya, il Sindarin e l'Adûnaico.
- Il Quenya era la lingua degli Alti Elfi dell'Ovest (cioè
Valinor). Esso fu portato nella Terra di Mezzo dai Noldor (uno dei tre clan degli Elfi) quando
vi tornarono per inseguire Morgoth all'inizio della Prima Era. Tuttavia,
per varie ragioni, una volta giunti nella Terra di Mezzo i Noldor
abbandonarono in larga parte il Quenya in favore del Sindarin. Il
Quenya fu portato a Númenor dagli Edain come lingua di antica
sapienza e tradizione. Non era parlato a Númenor, ma era
usato per formare i nomi ufficiali di luoghi e persone importanti.
Ad ogni modo, questi luoghi e persone avevano usualmente
anche nomi in Sindarin e/o in Adûnaico, spesso con
lo stesso significato dei nomi in Quenya. A meno che non sia indicato altrimenti
i nomi che appaiono nella
tabella della seconda parte sono in Quenya.
- Il Sindarin era originariamente la lingua degli Elfi Grigi del
Beleriand (una regione nel nord-ovest della Terra di Mezzo). Tuttavia divenne la lingua franca di tutti gli
Elfi della Terra di Mezzo durante la Prima e la Seconda Era. Finchè
non venne messo al bando era ampiamente parlato a Númenor - specialmente nella zona nordoccidentale circostante la città di Andúnië.
- L'Adûnaico traeva le sue origini dalla lingua Umanica (degli umani) originariamente
parlata dagli Edain prima che entrassero nel Beleriand durante
la Prima Era. Perciò non era una lingua elfica, ma venne
comunque significativamente influenzata dal Sindarin. Fu sempre
ampiamente parlato a Númenor, in maniera crescente allorquando
i Númenóreani iniziarono ad odiare tutto ciò
che era elfico. Dai giorni 0di Ar-Adûnakhôr in poi essa
fu l'unica lingua che era consentito insegnare. L'Ovestron, la Lingua
Corrente della Terra di Mezzo alla fine della Terza Era (la lingua tradotta con l'inglese nel Signore
degli Anelli), discendeva in buona
parte dall'Adûnaico.
Il nome Númenor è un adattamento all'inglese (e probabilmente
all'Ovestron) del Quenya
Númenórë, che
significa "terra occidentale". L'equivalente Adûnaico era
Anadûnê, Ovesturia in Ovestron tradotto. L'equivalente
Sindarin (con ogni possibilità
Dunador) non è
mai usato, il che indica che i parlanti Sindarin usavano il nome
Quenya. L'isola, diversamente dal regno, era spesso chiamata
Andor, una parola Quenya (o Sindarin) che significava "terra
di dono". L'equivalente Adûnaico era
Yôzâyan.
Dopo la sua distruzione, essa fu sovente chiamata
Atalantë
("la Caduta" in Quenya), che in Adûnaico è
Akallabêth.
I nomi dei Re con il prefisso "Tar-" sono tutti Quenya ("Tar" significa
Alto Re). Fu a partire dal regno del diciottesimo Re, Tar-Calmacil,
che divenne pratica comune che il nome del Re venisse pronunciato in Adûnaico. Peraltro i cittadini di rango minore acquisirono nomi
in Adûnaico da molto prima. Invero, è probabile che proprio dall'inizio vi fossero
persone comuni che non parlavano altra lingua che non l'Adûnaico. Il ventesimo
Re, Ar-Adûnakhôr, fu il primo a prendere lo Scettro con
un titolo in Adûnaico, anche se per ragioni di superstizione
essi continuarono a vergare un nome in Quenya nei Rotoli.
I Re precedenti avrebbero preso nomi in Adûnaico - anche se
non furono mai usati durante i loro regni, essi sarebbero stati adoperati nella storiografia posteriore.
I Re di Númenor
In tutto vi furono venticinque Sovrani di Númenor, comprese
tre Regine regnanti. Il primo Re, come sopra menzionato, fu Elros
figlio di Eärendil ed Elwing. Egli visse così a lungo
che, al momento della sua morte, suo figlio Vardamir era già
molto anziano. Perciò Vardamir consentì a passare immediatamente
lo Scettro a suo figlio Amandil. Cionondimeno Vardamir
è considerato il secondo Re, e si ritiene che abbia regnato
per un anno. Dopo Vardamir, fino al regno di Tar-Atanamir,
tutti i Re lasciarono lo Scettro ai loro eredi prima della morte.
Inizialmente
la legge era tale per cui lo Scettro passava solo ai discendenti
maschi di Elros (primogenitura maschile). Perciò Tar-Meneldur
successe a Tar-Elendil, anche se aveva due sorelle maggiori.
Alla fine la legge fu cambiata, così che lo Scettro passasse
al figlio maggiore del Re, senza badare al sesso (primogenitura
semplice).
Questo cambiamento può aver avuto corso in diverse fasi. Certamente
Tar-Aldarion, che non aveva figli maschi, cambiò la legge
in modo che sua figlia Ancalimë potesse succedergli, ma dopo di quello i dettagli
dei successivi cambiamenti della legge sono molto confusi. Si deve
ricordare che ben pochi documenti Númenóreani sopravvissero
alla Caduta, e che le storie della Terra di Mezzo di Tolkien
sono narrate dalla prospettiva di coloro che vivevano alla fine
della Terza Era e all'inizio della Quarta - circa 3.500 anni dopo
la Caduta.
Il simbolo del rango dei Re era uno Scettro (del quale non è
rimasta alcuna descrizione). Ar-Pharazôn lo portò con
sé quando sbarcò a Valinor, così fu sepolto
insieme a lui. La spada dei Re era Aranrúth, originariamente
la spada di Thingol del Doriath - presumibilmente anch'essa rimase sepolta insieme ad Ar-Pharazôn. Altri importanti cimeli dei
Re erano l'Ascia di Tuor e l'Anello di Barahir. Solo l'Anello sopravvisse
alla Caduta, poiché Tar-Elendil lo dette a sua figlia Silmariën,
e così esso passò nelle mani dei Signori di Andúnië.
Elendil lo riportò nella Terra di Mezzo, dove divenne un
cimelio dei Re di Arnor.
Il simbolo del potere dei Signori di Andúnië era pure
uno scettro, lo Scettro di Andúnie. Esso viene descritto
come una "verga d'argento", forse fatta di mithril[2].
Elendil lo portò nella Terra di Mezzo, dove divenne il simbolo
del potere dei Re di Arnor. Era perciò noto come lo Scettro
di Annúminas, dal nome della città capitale di Arnor. Quando Elrond
lo dette a Re Elessar alla fine della Terza Era, si riteneva che
fosse il più antico oggetto fatto dagli Uomini e conservato
nella Terra di Mezzo[3].
[1] Eärendil era figlio di Tuor e Idril.
Tuor era un Uomo, Signore della Terza Casata degli Edain; e Idril
Celebrindal era un'Elfa, figlia di Turgon, Re di Gondolin.
Elwing era figlia di Dior, figlio di Beren e Lúthien. Beren
era un Uomo, Signore della Prima Casata degli Edain; e Lúthien
era un'Elfa, figlia di Thingol, Re del Doriath.
[2] Il mithril si trovava a Númenor (RI). L'affermazione di
Gandalf che si trovava a Moria "unico luogo al mondo" (ISdA) indubbiamente
si riferisce al mondo accessibile ai Nani, cioè la Terra
di Mezzo - Arda con l'esclusione di Númenor e Valinor.
[3] Ovviamente nella Terra di Mezzo esistevano ancora oggetti fatti
dagli Elfi e dai Nani che erano molto più antichi. Andúril,
la spada di Re Elessar, era più antica - forgiata dal fabbro
dei Nani Telchar di Nogrod durante la Prima Era. Allo stesso modo,
le spade Glamdring e Orcrist (nonché Pungolo) furono forgiate
a Gondolin durante la Prima Era. L'anello di Barahir indossato da
Re Elessar era ancora più antico - forgiato a Valinor e portato
nella Terra di Mezzo da Finrod Felagund.
Sitografia
A
History and Complete Chronology of Númenor, di Stephen Geard