Storia politico militare della Terra di Mezzo La Prima Era: guerre, armi e battaglie di Giordano "Naerfindel" Gelmi |
orgoth, dopo quasi quattro secoli senza attacchi massicci, aveva in serbo un'offensiva in grande stile; nel Silmarillion viene detto esplicitamente che se egli avesse atteso ancora un po' prima si sferrare l'attacco, l'affondo gli avrebbe permesso di uccidere tutti i Noldor, invece l'odio e il desiderio di vendetta fanno agire Morgoth troppo presto (S 185-186). Il suo potere è grande, ma non smisurato: una delle novità di questa battaglia è il fatto che Morgoth butta in campo le creature che aveva ideato e creato in seguito alla Aglareb, come il drago Glaurung, nonché un esercito forte sia di Orchi e di Balrog, i quali danno maggior forza alle sue schiere. Da parte loro però gli Eldar possono contare sul valore degli Uomini, che Morgoth tiene in scarsissima considerazione, i quali compiono azioni decisive (S 186). Avremo modo di tornare su queste questioni analizzando gli obiettivi raggiunti da Morgoth con questo suo affondo nel Beleriand. La quarta battaglia, così come altri scontri che seguiranno, ha caratteristiche particolari; mentre infatti nelle prime tre grandi battaglie vi era stato solitamente uno scontro in un luogo preciso tra due eserciti, a partire dalla Bragollach si ha per la prima volta una vera e propria campagna militare, con più eserciti e battaglie che si svolgono in diversi giorni. La campagna si prolunga per anni anche perché Morgoth non riesce a sgominare il nemico in una sola volta, come invece sembrava essersi riproposto. In una buia notte d'inverno dell'anno 455, mentre le fortezze montane dei Noldor e gli accampamenti dei cavalleggeri su Ard-galen sono immerse nelle tenebre e poche sono le guardie, i tre picchi di Thangorodrim eruttano nuovamente (S 186). È l'inizio dell'attacco e da questo momento la guerra nel Beleriand non cesserà più, anche se la quarta battaglia finisce di fatto con l'avvento della primavera (S 187). La fiamma improvvisa ha effetti devastanti: Ard-Galen brucia velocemente e con essa molti Noldor che non riescono a raggiungere le montagne e restano intrappolati nei fiumi di lava, mentre nubi di fumo portano scompiglio tra i difensori (S 186). E' da questo momento che Ard-Galen viene rinominata Anfauglith, Polvere Soffocante. Nel contempo escono da Angband Glaurung, in tutta la sua possanza, e una moltitudine di Balrog e Orchi che mai si era vista prima (S 186). Molti tra i più forti di Elfi e Uomini perdono la vita in questa prima fase, quando non vi è ancora la possibilità, per gli Eldar, sgomenti e dispersi, di riuscire a radunare le proprie forze per tentare di organizzare una difesa (S 187). Un gran numero di Elfi Grigi, sopraffatti dalla violenza dell'attacco, abbandona le terre a nord e fugge verso sud, chi nel Doriath, che così ingrandisce la sua forza essendo preservato ancora da ogni male, chi nel Nargothrond, chi ai Porti (S 187). Tuttavia in molti rimangono a combattere a fianco ai Noldor, soprattutto nello Hithlum e nel Mithrim. Da questo momento inizia la battaglia vera e propria che si articola su tre fronti, tanti quanti le tre schiere di Morgoth che escono da Angband. A ovest si combatte sugli Ered Wethrin e al Passo del Sirion, a sud nel Dorthonion, ad est al Passo di Anglon e nei pressi del Varco di Maglor. Per comodità analizzeremo le battaglie seguendo il loro svolgimento su più fronti, ma stando attenti agli eventi che possono condizionare le operazioni su di un fronte rispetto ad un altro. Angrod ed Aegnor sul fronte sud subiscono il maggior peso dell'attacco. Essi vengono assaliti nel Dorthonion e resistono strenuamente anche grazie all'aiuto degli Uomini della Casa di Beor, ma alla fine sono costretti a cedere alla potenza della schiera di Orchi e rimangono uccisi (S 187). I nemici non possono comunque proseguire verso sud, avendo la strada sbarrata dal monti che separano il Dorthonion e Ard-Galen dal Doriath e le altre terre del sud. Per questo motivo è lecito supporre che esauritosi quest'attacco gran parte di questa schiera sia stata dirottata a dare manforte su uno degli altri due fronti. Visto come si erano messe le cose sul fronte ovest, dove gli Eldar non permettevano agli Orchi di sfondare, ritengo probabile che l'armata sud si sia volta verso occidente, anche se alcuni reparti rimangono per piagare l'estrema resistenza degli Uomini della Casa di Beor. La schiera occidentale si era infatti lanciata verso lo Hithlum e il Passo di Sirion. Nei pressi del Passo di Sirion combattono furiosamente Finrod, giunto a tappe forzate da Nargothrond per portare aiuto, e gli Orchi. Finrod nel corso dello scontro si trova però tagliato fuori dalla sua gente con uno sparuto drappello nella palude di Serech, ma è soccorso e salvato da Barahir. Uomini ed Elfi, grazie ad un muro di lance, riescono ad aprirsi un varco verso la salvezza (S 187). Gli Orchi non riescono comunque a forzare il Passo di Sirion e a dilagare a sud. Barahir ritorna poi nel Dorthonion dove organizza la resistenza contendendo il territorio agli Orchi palmo a palmo. Gli Uomini della casa di Beor, poco a poco, sono tutti sterminati (S 191); i bambini e le donne fuggono invece nel Brethil e nello Hithlum (S 191-192). La contrada non conoscerà più pace, ma i fuorilegge di Barahir daranno filo da torcere ai nemici per gli anni a venire fino a quando Morgoth invierà il suo luogotenente Sauron apposta per sterminare i dodici compagni (S 200-202). Gli Elfi della casa di Angrod invece, in seguito alla caduta del loro signore, a conclusione della battaglia fuggono verso sud e si rifugiano presso Cirdan ai Porti (RI 80). Fingolfin e Fingon resistono con maggior facilità nella fortezza di Eithel Sirion, anche se le loro genti avevano subito gravi perdite quando, assalite dall'esercito nemico su Ard-Galen, si erano dovute rifugiare nelle fortezze sui monti (S 188). Grazie al valore dei Noldor e degli Uomini della casa di Hador, il quale muore in battaglia, sul fronte occidentale sono infine gli Eldar ad avere la meglio. L'altezza dei monti dell'Ered Wethrin, uniti al valore di Uomini e Elfi che gli Orchi e i Balrog non sono in grado di sopraffare, fanno sì che l'invasione dello Hithlum sia evitata (S 188). Fingolfin è tuttavia tagliato fuori dagli altri Elfi da un mare di nemici, e per questo è impossibile soccorrere i figli di Finarfin (S 188). Come è detto ne I Racconti Perduti, in quell'occasione erano state mobilitate anche le riserve ma erano arrivate sul luogo dello scontro troppo tardi (RI 89). Se a sud le cose vanno male, anche a oriente i figli di Feanor devono cedere terreno. A costo di gravi perdite gli eserciti di Morgoth forzano il passo di Aglon, aprendosi la via per il Beleriand del sud, verso lo Himlad e il Dor Dinen. Celegorm e Curufin sono sconfitti e costretti a ritirarsi, cercando asilo nel Nargothrond (S 188). A Himring, Maedhros riesce invece a resistere, compiendo gesta di alto valore. La fortezza di Maedhros diventa così un punto di raccolta per gli Elfi e gli Uomini del Dorthonion e delle marche orientali sfuggiti al nemico (S 188). Esauritosi il primo attacco, Maedhros e i suoi riescono addirittura a richiudere il Passo di Anglon, preservando così il Beleriand dall'invasione di un'orda di nemici (S 188-189). Dove si registra un vero e proprio sfondamento è nel noto punto debole del Varco di Maglor. Proprio lì piomba Glaurung, seminando il panico e disperdendo la cavalleria elfica che è così sopraffatta dagli Orchi che passano in massa attraverso il Varco. L'intera zona compresa tra i due rami del Gelion, il Thargelion, il Monte Rerir, dov'era una grande fortezza, e il lago Helevorn, è devastata e conquistata (S 189). L'orda di Morgoth si arresta ai confini dell'Ossiriand, ma il Beleriand orientale è ormai in mano ai nemici che vi infieriscono con fuoco e terrore. Caranthir fugge a sud coi fratelli Amrod e Amras che insediano una guarnigione sulla linea del Ramdal e di Amon Ereb; in questo frangente fanno una fugace ricomparsa sulla scena gli Elfi Verdi, che recano aiuti ai figli di Feanor. Maglor riesce invece a raggiungere Maedhros a Himring (S 189). Le notizie, seppur frammentarie, arrivano a Eithel Sirion e il quadro che sembra delinearsi è drammatico: sia i figli di Fëanor sia quelli di Finarfin sono stati sgominati e sloggiati dal nemico, con gravissime perdite per i Noldor (S 189). In questo scenario matura la decisione di Fingolfin, mosso dall'ira e dalla disperazione, di partire alla volta di Thangorodrim per sfidare Morgoth in persona. La sfida tra l'Alto Re dei Noldor della Terra di Mezzo ed il più potente dei Valar è una delle pagine più suggestive dell'intero Silmarillion. Fingolfin combatte con ardore, ma nonostante il suo coraggio e la sua potenza il duello volge a favore di Melkor che pure subisce ben sette ferite e l'amputazione di un piede. L'Alto Re è rapido e Ringil è letale, ma Morgoth alla fine riesce a mettere in ginocchio l'avversario e a schiacciarlo (S 189-191). Questo duello non ha molta influenza sull'esito della quarta battaglia, ma si tratta di una grande sconfitta morale per il signore di Angband che esce dal duello vincitore ma umiliato di fronte ai suoi stessi capitani. La morte di Fingolfin invece incide profondamente sul morale degli Eldar, che perdono uno dei sovrani più amati e rispettati. La Dagor Bragollach si conclude con l'arrivo della primavera, anche se restano degli scontri in atto al Passo di Sirion, nel Dorthonion e nel Beleriand orientale. Per dimensioni la Bragollach è la prima grande battaglia sul suolo del Beleriand. Come già accaduto in occasione della Aglareb gli Elfi agiscono in sincronia in quanto regni alleati che combattono insieme, supportati ora anche dagli Uomini. Purtroppo in questo caso la violenza dell'attacco è tale che i principi degli Eldalie non possono soccorrersi tra loro, e ciò va avvantaggia Morgoth: infatti pur non riuscendo a sfondare ad occidente in direzione del Passo di Sirion e dello Hithlum, la schiera occidentale permette alle altre due di agire indisturbate. Nel Dorthonion la vittoria di Morgoth è pressoché totale e anche ad oriente gli Orchi guadagnano posizioni importanti, aprendosi la via per il Beleriand del sud. Da parte sua però Morgoth fallisce almeno in parte l'obiettivo. Si è già fatto notare, in apertura di capitolo, come nel Silmarillion si affermi che l'odio e il desiderio di vendetta dell'Oscuro Signore lo facciano agire troppo presto. A conti fatti i risultati sul campo ottenuti da Melkor sono piuttosto scarsi. Lo Hithlum, sede dell'Alto Re dei Noldor, e tutto il Beleriand occidentale, resistono al poderoso attacco. Cade il Dorthonion, ma si tratta pur sempre di una zona periferica e scarsamente popolata, da dove inoltre non si possono attaccare direttamente le terre più a sud. Più consistenti gli effetti dell'attacco nel Beleriand orientale; lì il fronte resta aperto e le schiere nemiche guadagnano posizioni importanti da dove poter far muovere nuovi attacchi. Tutto sommato si tratta di un risultato militarmente modesto. Se invece consideriamo questo risultato in prospettiva e da un punto di vista strategico, esso è di capitale importanza perché all'indomani della Bragollach è il Beleriand ad essere posto in uno stato d'assedio. La situazione tra Morgoth e i Noldor è ora capovolta: sono gli Orchi e le altre creature di Angband a tenere sotto scacco gli abitanti del Beleriand. La Bragollach è un duro colpo per i Noldor, ma i regni più importanti degli Eldar sopravvivono ancora. Una rapida occhiata alla situazione nei regni degli Eldar che hanno resistito. Il Doriath e il Nargothrond hanno accresciuto la loro forza avendo raccolto il primo gli esuli degli Elfi Grigi, il secondo quelli delle case di Celegorm e Curufin. Si tratta però di reami che ancora non sono toccati dalla guerra e il loro ruolo rimane passivo; ruolo che, per una serie di sfortunati accidenti, rimarrà tale anche in occasione dello scontro finale. Lo stesso discorso vale per i Porti. A rimanere in prima linea è lo Hithlum, il cui potenziale è ancora molto alto dato che è uscito abbastanza bene dall'assalto di Morgoth. A oriente invece i figli di Feanor faticano molto per ritornare ad essere una solida barriera contro gli eserciti di Angband. Un'ultima considerazione: ciò che Elfi e Uomini hanno più sofferto durante la quarta battaglia è stata la perdita di un numero consistente di soldati, problema che invece non sembra affliggere le armate di Angband, come si comprende da alcune affermazioni di Maedhros (S 194).
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