Conscio del fatto che le recensioni dei libri sono solitamente fra le cose più noiose al mondo, cercherò, nei limiti delle mie capacità, di attirare la vostra curiosità senza annoiarvi con sterili disquisizioni letterarie (non ne ho la competenza e non sono il mio forte…) Andiamo dunque ad incominciare...
Chi?
Introduzione a Tolkien nasce dallo sforzo coordinato di 31 studiosi, italiani ed inglesi, che dal 1992 ad oggi curano la produzione della rivista Endòre. Quest’ultima, nata in seno alla Società Tolkieniana Italiana col nome di Terra di Mezzo ed ora rivista indipendente, ha riscosso numerosi successi di critica tra cui la qualifica di “rivista Italiana più professionale sul mondo di Tolkien” attribuitale dalla Tolkien Society Britannica per voce del suo bollettino ufficiale.
Perché?
Come giustamente ci tiene a sottolineare il curatore dell’opera, il prof. Franco Manni, fino ad ora in Italia mancava una trattazione seria ed approfondita sul tema tolkieniano (se si esclude ovviamente l’ammirevole Invito alla lettura di Tolkien di Emilia Lodigiani). Questo libro dunque nasce con lo scopo di colmare questa lacuna e fornire una guida sia per l’esperto tolkieniano in cerca di conferme ed approfondimenti, sia per il neofita il quale, sulla scia del successo dei film di Peter Jackson, decide di buttarsi a capofitto nella subcreazione tolkieniana.
Tutto quello che avreste voluto
sapere su Tolkien
(e non avete mai osato chiedere)
Immaginate un testo, scritto nel piacevole stile della narrativa ma con un rigore che oserei definire scientifico, che tratta ogni possibile aspetto dell’opera e della mitologia create da JRRT comprensivo di: commento e sintesi delle opere principali (comprese quelle non tradotte o pubblicate in Italia), analisi socio – filosofica dei personaggi tolkieniani, analisi dei temi letterari e filosofici. A tutto questo aggiungete una approfondita disquisizione sul “fandom” tolkieniano, una sul rapporto tra l’opera di Tolkien ed i suoi lettori, un’altra che analizza il rapporto tra il fantasy di JRRT e quello degli altri autori del genere; impacchettate il tutto in un “malloppone” di circa 400 pagine, corredatelo di una bibliografia tra le migliori mai compilate ed avrete tra le mani quello che io ho ora sotto gli occhi: un libro davvero ben fatto!
A chi può interessare?
La risposta è: ai tolkieniani in cerca di risposte ed ai neofiti in cerca di stimoli, in altre parole, a tutti gli appassionati di Tolkien, del prodotto del suo ingegno e di tutto ciò che attorno ed attraverso esso si è sviluppato.
Quasi 500 pagine???
Ok. Non facciamoci prendere dal panico. Come accennavo in precedenza, il libro ha un che di scientifico nel modo in cui è organizzato: è tematico. Per questo motivo la consultazione è facilitata ed il legame tra i singoli argomenti non è così restrittivo da costringere alla lettura completa. E’ un libro dunque che si presta anche alla consultazione “mordi e fuggi” garantendo comunque chiarezza, completezza e coerenza per ciascun argomento.
Pro’s & Con’s
Pro:Consigli
Buona lettura!!!
P.S.: se volete aggiungere una chiosa o un vostro parere (breve) su questo testo, inviate pure la vostra mini-recensione all’indirizzo di posta azariel@eldalie.it.
CHIOSA DI MORNON
Come promesso, ecco la mia chiosa; essendo già stato recensito il
libro, qui dirò solamente le mie impressioni; non disquisirò sul
fatto se mi sia piaciuto o meno, né su quali punti siano piú belli
di altri, in quanto questo è soggettivo. Piuttosto, cercherò di
discutere quali, a mio parere, siano i pregi e i difetti dell'opera.
Innanzitutto, una volta letta la presentazione, salta subito all'occhio
quale può essere (ed effettivamente è) uno degli scopi del libro:
"A chi piace Tolkien", titolo del primo paragrafo del libro, indica
subito il tentativo di chiarire quali possano essere le tipologie
di lettori che leggono il nostro; un'opera, quindi, che cerca di
partire dal lettore stesso, nel tentativo di capire perché si legga
Tolkien, ma, soprattutto, perché piaccia in modo cosí diverso dagli
autori odierni. Nel proseguo di questo primo capitolo, passando
attraverso vari saggi, si arriva a delineare il lettore e l'opera,
e i diversi rapporti che possono esistere tra i due.
Nel corso degli altri capitoli, il libro tratta in modo esauriente
molti argomenti: dal genere fantasy/non fantasy di Tolkien,
al concetto di male nella sua opera, discutendo varie teorie e punti
di contatto e di distacco con esse; dal confronto con altri autori
di fantasy odierni, alla visione che le varie razze avevano
di sé e delle altre; dalla presenza della religione in Tolkien,
all'influenza della vita sull'opera, permettendo al lettore una
riflessione su questi argomenti, indubbiamente importanti nell'ambito
tolkieniano, e un approfondimento delle sue conoscenze e di quello
che può essere la lettura di Tolkien. Questo è reso possibile anche
attraverso alcuni capitoli che non sono null'altro che la trascrizione
di dialoghi avuti da Franco Manni su questi argomenti, senza nessun
commento al di fuori delle stesse; un "espediente" che lascia molto
spazio alla riflessione personale, e tramite il quale sono espresse
piú opinioni sul medesimo argomento, dando cosí la possibilità di
ascoltare il confronto diretto di piú parti.
È presente anche un saggio sull'annosa questione Tolkien/Brooks,
che, seppur presentato in un modo che può influenzare a priori il
lettore (unico confronto con altri autori, su sette, che porta un
titolo di "scontro", "Tolkien versus Terry Brooks" - gli
altri presentando uno schema "Tolkien e X"), risulta interessante,
non foss'altro per i punti in comune che vengono delineati tra le
due opere e per l'analisi dell'opera di Brooks.
Parlando di pregi e difetti, nei primi inserirei i capitoli a dialogo,
che ho già avuto modo di commentare, un capitolo di racconti di
ambientazione Tolkieniana, che ci permette di vedere lavori odierni
nella medesima ambientazione, la corposa (55 facciate!) bibliografia
e le informazioni su materiale tematico (musica, miniature, ecc.)
che si può trovare. Nei difetti, oltre a quelli già citati e a parte
alcune citazioni manchevoli, metterei la possibile difficoltà di
alcuni punti (causa riferimenti ad autori, che, nel caso non si
conoscano gli stessi, possono rendere il discorso meno chiaro),
alcune frasi in Inglese riportate senza traduzione (non tutti sanno
questa lingua), e il poco spazio dato a un argomento importante
quale i linguaggi.
In definitiva, penso sia un libro che vale la pena leggere, ma solamente
se si è interessati all'argomento di critica e analisi tolkieniana,
non solo come curiosità.
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