La Contea corrisponde all'Inghilterra?
di William D. B. Loos, Carl F. Hostetter, Bill Taylor
Traduzione di Giuseppe Truono

n questo caso, la bilancia tra "effettivamente è" e "si basa su" è interamente inclinata verso la seconda. Non ci sono allusioni a che la Contea fu ipotizzata per rappresentare il paese oggi chiamato Inghilterra in uno stadio primitivo. D'altra parte è evidentemente la forte somiglianza fra la Contea e l'Inghilterra rurale di un secolo fa.
Più precisamente, da un punto di vista meramente geografico, la Contea non "sarebbe" per certi versi l'Inghilterra : l'Inghilterra è un'isola, ed anche se cambiassimo la “configurazione di tutte le terre”, ciò sarebbe insufficiente a spiegare certe discrepanze (specialmente dal momento che la parte più occidentale della Contea è a 200 miglia dal Mare).

Nondimeno, la Contea è più simile all'Inghilterra di quanto non lo sia qualunque altro posto della Terra-di-Mezzo ad un luogo del mondo reale: il clima, i nomi dei luoghi, la flora e la fauna, la terra, il cibo, i costumi, e gli abitanti stessi, sono tutti inglesi. In effetti la Contea è una versione idealizzata dell'Inghilterra rurale dell'infanzia di Tolkien. Alcuni dei suoi commenti sulla faccenda furono:

"[La Contea] è più o meno un villaggio dello Warwickshire all'epoca dell'anniversario di diamante ..." (Lettera #179)

"Ma, naturalmente, se lasciamo stare un attimo la finzione di aver ambientato la storia molto tempo fa, la Contea si basa sull'Inghilterra rurale e non su un altro paese del mondo ..." [Più avanti nella stessa lettera, sottintende che la Contea sarebbe “una rappresentazione immaginaria” dell'Inghilterra.] (Lettera #190)

"La Contea non contiene particolari riferimenti all'Inghilterra – tranne naturalmente il fatto che essendo inglese e cresciuto in un villaggio " quasi rurale " dello Warwickshire ai confini con la prospera e borghese Birmingham (nel periodo dell'anniversario di diamante!) mi sono ispirato, come fanno tutti, ai modelli di vita che ho conosciuto." (Lettera #235)
Vedi anche The Road to Middle Earth per l'affascinante tesi che certe componenti dei primi studi filologici di Tolkien possono aver contribuito alla sua più tarda concezione della Contea. Shippey ha anche suggerito che i motivi per i quali Tolkien cambiò il tipo di cena che Gandalf chiede nel capitolo 1 de Lo Hobbit da “pollo freddo con salsa”, della prima edizione, in “pollo freddo e i sottaceti”, nell'edizione rivisitata, furono linguistici: dal momento che all'orecchio straordinariamente sensibile di Tolkien sentire “tomato” suonava fuori posto in un paese che doveva essere l'immaginario dell'Inghilterra, in quanto tomato entrò nel linguaggio soltanto nel sedicesimo secolo ed inoltre originariamente proveniva dal linguaggio caraibico. Parimenti, tabacco, usato ne Lo Hobbit, fu cambiato in “erbapipa”, e “patate” fu di solito usato dal solo Sam, che le chiamava “taters” (Naturalmente la maggior parte di queste sottigliezze possono essere colte dal solo lettore di lingua inglese, dal momento che corrispondenze esatte nella nostra lingua a molti termini mancano come nel caso dell'ultimo termine [N.d.T.]).
Infine, bisogna fare attenzione a non confondere l'idea della Contea sull'Inghilterra, con un concetto presente nei primi scritti di Tolkien, cioè che Tol Eressëa (la casa degli Elfi) alla fine *diventa* l'Inghilterra. Questo appare nel suo primo lavoro al Libro dei Racconti Perduti (1920). In ogni caso, l'idea venne abbandonata già nel periodo in cui il Signore degli Anelli fu iniziato nel 1939, e non trova alcun riscontro nella “storia” della Terra-di-Mezzo come presentata nel Signore degli Anelli, Silmarillion, Lo Hobbit, ecc.


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