Il nord-ovest della Terra-di-Mezzo, il luogo ove il racconto è ambientato, corrisponde all'Europa nordoccidentale? di William D. B. Loos, Carl F. Hostetter - Traduzione di Giuseppe Truono |
i, ma un si che deve essere chiarito. Non c'è alcun dubbio sul fatto che Tolkien pensasse all'Europa nordoccidentale quando descriveva le terre, le acque, la flora e al paesaggio della Terra-di-Mezzo. Ciò dipende in parte dal fatto che l'Europa nordoccidentale fu la sua casa e comunque da lui ben conosciuta, ed in parte dal suo amore per le tradizioni ed i miti nordici. Come egli stesso disse: "Alla zona nord-ovest dell'Europa, dove io (e molti dei miei antenati) ho vissuto, sono affezionato, come ogni uomo è affezionato alla propria casa. Amo la sua atmosfera, e conosco la sua storia e le sue lingue meglio di quanto non conosca quelle delle altre parti del mondo; ..." (Lettera #294). In ogni caso la geografia non corrisponde. Questo non dipende da una scelta deliberata da parte di Tolkien, ma piuttosto da un effetto cronologico nella storia della composizione: il problema è sorto quando il racconto era già ad uno stadio avanzato e le mappe oramai quasi del tutto definite per apportar loro delle modifiche: " ... se si trattasse di " storia " sarebbe difficile adattarla alle terre e agli avvenimenti (o alle " culture ") così come noi le conosciamo, da un punto di vista archeologico o geologico, sia per quanto riguarda la parte più vicina o più remota di quella che ora è chiamata Europa; benché si affermi espressamente che la Contea, per esempio, fosse in questa regione (Compagnia dell'Anello, Prologo pag.27). Avrei potuto attribuire una maggiore verosimiglianza a tutta la storia, se quando mi sono posto il problema questa non fosse ormai troppo avanti. Dubito però che ne avrebbe guadagnato; ... " (Lettera #211)L'osservazione che "probabilmente non ne avrebbe guadagnato molto" è caratteristica e indica forse l'approccio dello stesso Tolkien, la cui attenzione sembra essere focalizzata sull'ambientale familiarità a livello “locale” (nel senso che certe scene particolari sarebbero provenute da parti diverse dell'Europa) e a trascurare l'assenza di identità “globale”. Dall'altro lato ha fatto qualche tentativo di aggirare tale difficoltà asserendo nel Prologo che “Quei giorni, la Terza Età della Terra-di-Mezzo, sono ormai lontani, e la configurazione di tutte le terre è oramai cambiata…”. In conclusione, diventa una faccenda personale di ogni singolo lettore l'importanza della mancanza di una esatta corrispondenza geografica e del unto in cui viene meno il continuum tra le due affermazioni “La Terra-di-Mezzo era il nord-ovest dell'Europa” e “La Terra-di-Mezzo potrebbe essere stata il nord-ovest dell'Europa” (o, come Tolkien potrebbe aver detto, “La Terra-di-Mezzo immaginativamente fu il nord-ovest dell'Europa) [ In questo modo, recenti sforzi di forzare una corrispondenza tra la mappa della Terra-di-Mezzo e quella del continente eurasiatico, come ad esempio nel Bestiario di Tolkien di David Day, sarebbero da scartare.] In una lettera Tolkien fornisce delle indicazioni utili alla sovrapposizione delle due diverse mappe, ma questo non risolve il suddetto problema, dal momento che l'Europa nordoccidentale è ancora una volta utilizzata come termine di paragone e non come equazione: "L'azione del racconto si svolge nella parte a nord-ovest della Terra-di-Mezzo, che come latitudine corrisponde alle terre costiere dell'Europa e alle coste settentrionali del Mediterraneo. …Se Hobbitville e Rivendell si trovano circa alla stessa latitudine di Oxford, Minas Tirith, a 600 miglia a sud, sarà pressappoco alla stessa latitudine di Firenze. Le foci dell'Anduin e l'antica città di Pelargir si troveranno alla stessa latitudine dell'antica Troia." (Lettera #294).
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