Gli eventi narrati ne "Il Signore degli Anelli"
sono ambientati in un altro pianeta?
di William D. B. Loos, Carl F. Hostetter, Bill Taylor
Traduzione di Giuseppe Truono

o. Per Tolkien la Terra-di-Mezzo è il nostro stesso mondo, sebbene il modo in cui espone e sostiene questa tesi sia alquanto inusuale: Tolkien dice di aver creato eventi che si collocano in un “tempo immaginario” di un posto reale. Questo è asserito esplicitamente solo nelle lettere, anche se ci sono forti indizi anche nel Signore degli Anelli, tutti comunque al di fuori della narrazione vera e propria. Il primo indizio lo si trova nel Prologo. C'è scritto:

"Quei giorni, la Terza Età della Terra-di-Mezzo, sono ora assai lontani, e la configurazione di tutti quei paesi è cambiata; ma le regioni in cui allora vivevano gli Hobbit sono senza dubbio le stesse ove essi passano tuttora i loro giorni; a nord-ovest del Vecchio Mondo e ad est del Mare." (Compagnia dell'Anello pag.27).
Dal momento che non è fatto nessun altro riferimento a questa cosa né nel Prologo né nella struttura narrativa vera e propria, la maggior parte dei lettori ci ha fatto poco caso, ma se si tiene in debita considerazione il riferimento, la faccenda diventa abbastanza chiara.
Il secondo punto è nell'Appendice D che contiene uno studio dei calendari della Terra-di-Mezzo. Il discorso comincia come segue:
"I calendari della Contea differiscono dai nostri in diversi punti. L'anno senza dubbio era della stessa lunghezza*, ora quei tempi sono assai lontani quando sono calcolati in anni o in vite d'uomo, ma alla memoria del Mondo essi non sembrano molto remoti"
* 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 46 secondi (Ritorno del Re, App. D).

La citazione è abbastanza chiara e non ha bisogno di eccessivi chiarimenti : la lunghezza dell'anno specificata nella nota a pie' di pagina è l'esatta lunghezza del nostro anno e ciò deve sinceramente rimuovere ogni dubbio (solo un pianeta delle esatte dimensioni della Terra e con la sua esatta distanza dalla stella attorno alla quale ruota, può avere un ciclo di rivoluzione della durata di un anno terrestre [N.d.T.]). Quanto segue è estratto da tre lettere scritte da Tolkien, nelle quali la faccenda è ulteriormente discussa.
"La Terra-di-Mezzo, comunque, non è una terra che non c'è, senza relazione con il mondo in cui viviamo (come Mercurio di Eddinson). Deriva solo dall'uso del termine medio inglese middel-erde (o erthe), modificazione del termine dell'antico inglese middangeard: il nome per le terre abitate dagli uomini "in mezzo ai mari". E benché non abbia cercato di far coincidere la forma delle montagne e la dislocazione delle terre con le ipotesi dei geologi riguardo al passato, questa " storia " si svolge su questo pianeta in una certa epoca del Vecchio Continente." (Lettera #165)

"Io ho la mentalità dello storico. La Terra-di-Mezzo non è un mondo immaginario. Il nome è la forma moderna (apparsa nel XIII secolo ancora in uso) di midden-erd/middle-erd, l'antico nome di oikoumene, il posto degli uomini, il mondo reale, usato proprio in contrasto con il mondo immaginario (come il paese delle fate) o come mondi invisibili (come il paradiso o l'inferno). Il teatro della mia storia è su questa terra, quella su cui noi ora viviamo, solo il periodo storico e immaginario. Ci sono tutte le caratteristiche del nostro mondo (almeno per gli abitanti dell'Europa nord-occidentale) così naturalmente sembra familiare, anche se un pochino nobilitato dalla lontananza temporale." (Lettera #183).

"... spero che il lasso di tempo, chiaramente lungo ma indefinito, tra la Caduta di Barad-dûr e i nostri giorni sia sufficiente per la " credibilità letteraria ", anche per quei lettori che sono a conoscenza di quello che si sa o si presume della preistoria."
... Suppongo di aver costruito un tempo immaginario, ma per quanto riguarda i luoghi ho tenuto i piedi ben puntati sulla nostra madreterra. Preferisco questo alla moda contemporanea di cercare mondi remoti nello spazio. Per quanto strani, sono sempre alieni, e non possono essere amati con l'amore del legame di sangue. La Terra-di-Mezzo non è (tra l'altro e se questa annotazione è necessaria) una mia invenzione. E' una modernizzazione o un'alterazione (Nuovo Dizionario Inglese " una perversione ") di un'antica parola che indicava il mondo degli uomini, l'oikoumene: di mezzo perché si pensava vagamente che fosse posta al centro di mari che la circondavano e (nell'immaginazione nordica) tra i ghiacci del nord ed i fuochi del sud. Antico inglese middan-geard, inglese medioevale midden-erd, middle-erd. Molti recensori sembrano pensare che la Terra-di-Mezzo sia su un altro pianeta!" (Lettera #211)
La nota a pie' di pagina relativa alla prima parte dell'estratto della lettera riportata appena sopra offre uno spunto davvero affascinante:
"Immagino che l'intervallo sia di circa seimila anni: cioè noi ora siamo alla fine della Quinta Età, se le Età hanno conservato la stessa durata della Seconda e della Terza. Ma io credo che si siano accorciate; e penso che oggi siamo alla fine della Sesta o della Settima." (Lettera #211)
Concludendo possiamo dire che, non solo il luogo (ove si svolge la scena) è il nostro stesso mondo ma anche le persone che lo abitano sono le stesse, sia moralmente che fisicamente:
"... ma non ho reso la gente che sta dalla parte giusta, Hobbit, Rohirrim, uomini di Dale o di Gondor, migliore di quanto non siano stati, siano o possano essere gli uomini. Il mio non è un mondo immaginario, ma un momento storico immaginario della Terra-di-Mezzo – che è la Terra dove noi viviamo." (Lettera #183).


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