Perchè l'opera di Tolkien, e "Il Signore degli Anelli" in particolare,
è così difficile da tradurre?

di William D. B. Loos - Traduzione di Giuseppe Truono

erché l'interesse di Tolkien, la sua abilità, ed il suo amore per i linguaggi sono intrisi in quasi tutte le parole de Il Signore degli Anelli, e ciò produce un risultato molto difficile, se non impossibile da riprodurre.
La FAQ precedente descrive come i nomi in Lingua Corrente siano stati riportati in inglese. La Guida ai Nomi del Signore degli Anelli, le istruzioni di Tolkien circa la traduzione, rappresentano un punto di riferimento di cui il traduttore non può non tener conto. Tolkien, infatti, redige un indice dei nomi allo scopo di indicare quali possono essere tradotti (diventando Lingua Corrente) e quali devono restare inalterati. Ciò richiederebbe un'abile traduzione che in un certo senso livellerebbe le diversità; ma questo è solo un inizio. Riprodurre gli altri intrecci linguistici descritti dalla precedente FAQ sarebbe pressoché impossibile; per esempio il Rohirrico dovrebbe essere tradotto in una lingua antica la cui relazione con il linguaggio della traduzione è la stessa esistente tra l'anglosassone e l'inglese moderno.

Su un altro piano, c'è la dizione e lo stile di quanto detto e raccontato. La lingua usata ha un forte carattere arcaico; non è un'esatta riproduzione di come gli Anglosassoni o i popoli medievali effettivamente parlavano ma piuttosto ne è un'approssimazione fatta in modo che esso diventasse appena comprensibile ai lettori moderni. Questo non fu accidentale ma, piuttosto, deliberatamente e accuratamente studiato (vedi lettere 225-226 (#171)).

Ci sono, inoltre, variazioni nel modo di parlare dei vari popoli che utilizzano la Lingua Corrente (rappresentata dall'inglese)(per esempio al Concilio di Elrond, Compagnia dell'Anello, II,2 )


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