Perchè la gente [e Tolkien stesso] parla di lui come dell'editore de "Il Signore degli Anelli"? |
- 1.3 - a finzione che Tolkien ha cercato di sostenere è che Il Signore degli Anelli (lo Hobbit ed Il Silmarillion) non è nient'altro che un antico manoscritto (scritto da Frodo e da Bilbo), di cui egli è soltanto l'editore ed il traduttore (situazione identica a molte delle sue opere da professore). Ciò non è mai asserito in maniera diretta, ma spesso si accenna all'esistenza di altri manoscritti, contenenti altre storie collegate al Signore degli Anelli. Così, il Prologo è scritto nello stile di un editore moderno che presenta al pubblico un'opera antica, ritrovata e tradotta in lingua corrente, al fine di essere comprensibile a tutti. Altri esempi si trovano nelle note introduttive alla edizione rivisitata de Lo Hobbit, la prefazione a Le Avventure di Tom Bombadil e parti delle appendici a Il Signore degli Anelli, soprattutto le note introduttive all'Appendice A, Appendice D e Appendice F. Il ricorso a questo tipo di finzione non è comunque una invenzione innovativa di Tolkien : molti autori hanno affermato infatti, che le loro storie fantastiche provenivano da antichi manoscritti andati perduti e poi misteriosamente riapparsi (si pensi ad esempio ad un grande come Omero [N.d.T.]). Pochi sono comunque quelli che hanno riscosso il suo stesso successo. La maggior parte degli elementi della finzione riguardano l'aspetto linguistico della Terra-di-Mezzo : egli finse di essere solo il traduttore del manoscritto (vedi la FAQ 1.4).
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